Ieri il fenomeno argentino, Lionel Messi, aveva vinto la terza Scarpa d'Oro della sua carriera, dopo quelle per le stagioni 2009/10 e 2011/12, la seconda consecutiva, anche se con meno gol rispetto alla precedente: "solo" 46 contro i 50 dell'anno dello scudetto del record dei 100 punti di José Mourinho e il suo Real Madrid. Scontato poi il ringraziamento ai suoi compagni di squadra, molti dei quali presenti alla consegna del premio. "Questo è un riconoscimento a tutta la squadra, perché senza i miei compagni non avrei potuto fare i gol che mi hanno permesso di vincerlo - aveva spiegato l'asso argentino - Vincere la Scarpa d'Oro non è certo uno dei miei obiettivi stagionali, ma vincere è sempre una felicità, per questo ringrazio i miei compagni".
Lionel fa poi un'analisi sul Barcellona e l'ottimismo non gli manca: "La squadra è sulla strada giusta - afferma - ci stiamo preparando bene per ottenere vittorie importanti nel finale di stagione". Poi in estate i Mondiali in Brasile. "Per me, per i miei compagni e per tutto il popolo argentino che da anni aspetta il titolo, sarebbe un sogno vincerlo" ammette Messi che però in biancoceleste con la maglia dell'Argentina in un Mondiale non è mai andato oltre i quarti di finale. In entrambe le volte, in Germania nel 2006 e in Sudafrica nel 2010, Messi e compagni uscirono prematuramente dai giochi per mano della Germania. Ai rigori nel 2006 e con un perentorio 4-0 nel 2010.
Infine l'asso del Barcellona parla di Cristiano Ronaldo, il fuoriclasse del Real, ormai da anni suo rivale numero uno per il quale l'argentino ha però solo belle parole: "Segna in tutte le partite ed è sempre protagonista sia nel Real che nella sua nazionale. Ormai da anni va avanti così, non so se è ai suoi massimi livelli, ma non fa differenza perché da anni continua a fare grandi cose".
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