Ha segnato due gol. Si è dimenato, ha urlato nel deserto giallo della sua Svezia per novanta minuti, ci ha provato in tutti i modi. Non ha mai brancolato nel buio, Ibra. Nella sfida contro il Portogallo ha messo a disposizione tutto il suo talento. Cuore e Ibrahimovic sono parole che difficilmente stanno bene insieme nella stessa frase, dicono, ma nella sfida di ieri il suo cuore era nel colpo di testa che ha pareggiato la partita e nel magnifico calcio di punizione che portava momentaneamente in vantaggio la sua Svezia. Alla fine però è stato tutto vano. A rimanere nella testa di Ibra è la rabbia.. e la vanità.
Lo smisurato ego di Zlatan Ibrahimovic infatti è difficile da fermare nonostante la sconfitta nello scontro diretto contro Cristiano Ronaldo che con una splendida tripletta lo ha eliminato dal Mondiale. Lo svedese gli ha tenuto testa fino a quando ha potuto, realizzando una doppietta, ma non è bastato. Nel doppio scontro CR7 ha realizzato quattro gol, mentre lui due. Una sconfitta che lo svedese non è riuscito ad accettare con umiltà: "Un Mondiale senza di me è poca cosa - ha detto Ibra dopo la partita con il Portogallo - non c'è davvero nulla da guardare e non vale nemmeno la pena aspettarlo con ansia. Complimenti al Portogallo, ma entrambe le squadre avrebbero meritato di essere in Brasile".
Già prima della sfida decisiva Ibra aveva dato vita a un siparietto con un giornalista scandinavo che aveva fatto il giro del web. Alla domanda "Vi qualificherete ai Mondiali?" Ibra ha risposto: "Solo Dio lo sa". Il giornalista ha replicato: "È un po' difficile chiederglielo...", e l'attaccante ha risposto: "Ce l'hai davanti!". L'asso del PSG ci aveva provato anche con le parole a spingersi oltre i limiti evidenti della sua squadra. Lui ieri sera ha risposto presente e su una cosa lo svedese non ha torto, entrambe le squadre avrebbero meritato di giocare il Mondiale in Brasile.