Van Gogh diceva "Non c'è blu senza il giallo e senza l'arancione". Negli anni settanta in Olanda vien quasi da pensare dicessero "... e non c'è l'arancione senza doping" a sentire, o meglio leggere, ciò che il giornalista olandese Guido Derksen ha da dire sull'Olanda calcistica di quegli anni. I sospetti di doping nel calcio che si rifanno alle epoche del passato non sono certamente una novità. Periodicamente emergono infatti nuove rivelazioni in riferimento all’utilizzo di sostanze dopanti da parte di questa o quella squadra di club piuttosto che di una Nazionale che, tanti anni fa, volevano migliorare il rendimento in campo dei loro tesserati. Questa volta, a finire nel mirino della critica, è l’Olanda che cambiò il modo di intendere il gioco del calcio, la Nazionale che sfiorò il Mondiale nel 1974 e nel 1978. L'Olanda che creò il calcio totale. Gli Orange di tale Johan Cruijff (foto).

A insinuare il dubbio è ‘Misterios del fùtbol’ (Misteri del calcio), il libro scritto da Guido Derksen. Il giornalista olandese denuncia l’utilizzo del doping, negli anni 70, da parte dell’Olanda, ma anche di Ajax, Feyenoord e Twente che nei primi anni settata dominarono le scene del calcio europeo. A confermare quanto dice Derksen anche alcune testimonianze attendibili, come per esempio quella fornita da Frits Kessel, il medico della Nazionale olandese che disputò, perdendole entrambe, le finali dei Mondiali del 1974 e 1978: “Il doping era presente, però io non lo amministrai mai direttamente”.



Arie Haan, uno dei giocatori dell’Olanda di quel periodo, rivela che “qualcuno, quando giocavo nell’Anderlecht, aveva preso qualcosa”. Il libro fornisce dati concreti e spiega che già negli anni 50 si somministravano a Utrecht delle sostanze vietate. Molto spesso i giocatori, che ‘masticavano le anfetamine prima delle partite’, non chiedevano nemmeno ai medici cosa fosse contenuto all’interno delle pastiglie che andavano a ingerire.

Derksen spiega poi come negli anni 80 alcuni giocatori del Feyenoord siano svenuti senza alcun motivo apparente al termine di una partita contro l’Az. Ricordate le finali della Coppa Intercontinentale del 1970 e del 1972? In campo due squadre olandesi: il Feyenoord, nel ’70 contro l’Estudiantes, e l’Ajax, nel ’72 contro l’Independiente. In entrambe le occasioni la coppa andò in Europa e in tutte e due le circostanze, secondo il libro, i calciatori delle squadre olandese giocarono sotto l’effetto del doping.

Non poteva mancare poi la correlazione fra doping e problemi di salute. Derksen chiude spiegando la relazione tra le sostanze proibite prese in quegli anni dai tesserati olandesi: alcuni di loro hanno avuto problemi a livello cardiaco. E’ il caso di Johnny Rep, che ha ammesso di aver assunto sostanze proibite in quegli anni. Lo stesso Cruijff ha avuto una serie di infarti agli inizi degli anni 90. Semplice fatalità o c'è davvero sotto qualcos'altro?