La Juventus c’è e lo dimostra non solo in termini di risultato, ma per voglia di giocare, attaccare l’avversario, creare occasioni e realizzarle. Il tutto condito da una nota positiva: seconda partita consecutiva senza prendere goal. Perché, se è vero che in alcune gare si è concretizzato poco, o almeno meno di quanto creato, il problema spesso è arrivato dalla difesa, con incertezze che sono costate care agli uomini di Conte.
LE SQUADRE – Il turno infrasettimanale regala ai tifosi bianconeri un altro appuntamento allo Juventus Stadium. In scena la Juventus, reduce dalla gara scaccia-fantasmi di domenica contro il Genoa, e il Catania di De Canio, penultimo in classifica dopo il pareggio contro il Sassuolo in Sicilia. Conte si affida ad un semi-turnover, con un 3-5-2 che lascia in panchina Barzagli, Asamoah e Pogba. Partono titolari De Ceglie, Isla e Marchisio, mentre in attacco il tecnico salentino non rinuncia al numero 10 Tevez e allo spagnolo Llorente. I due, infatti, sembrano dialogare bene in campo e, vista l’assenza forzata di Quagliarella e Vucinic, sono diventati la prima scelta per l'attacco.
PARTENZA LENTA – I primi dieci minuti sono piuttosto lenti. La Juventus tiene palla, crea qualche occasione ma senza impensierire troppo gli avversari. Un paio di tiri da fuori prima di Tevez e poi di Vidal non spaventano il portiere catanese. I bianconeri si fanno avanti con Pirlo, che gioca bene nonostante De Canio abbia optato per una marcatura rigida sul numero 21, mentre Marchisio si fa vedere con qualche inserimento, ma sembra ancora non nella forma migliore. Nei primi venti minuti, sono soprattutto i sudamericani Tevez e Caceres a portare avanti le azioni offensive della Juve, con l’uruguaiano bravo a chiedere il pallone e proporsi sulla fascia destra, e il numero 10 piuttosto attivo in area e non solo, cercando di non dare punti di riferimento alla difesa catanese. In questa fase, Conte se la prende soprattutto con Vidal che pare ascoltare i consigli del suo allenatore e al 19’ mette dentro una palla per Tevez, neutralizzata dai siciliani. Altro giro, altro cross, stavolta dalla parte di Paolo de Ceglie che, dalla sinistra, trova la testa di Llorente, ma la palla finisce di poco fuori.
SALE IN CATTEDRA CARLITOS – Con lo scoccare del 20', comincia un’altra partita. La Juventus, come a Firenze e contro il Genoa, cerca il goal e non vuole perdere tempo. Non appena il centrocampo comincia a darsi da fare, arrivano, non uno, ma due goal. Il primo ha la firma di Arturo Vidal: il numero 23 bianconero calcia dal limite una palla ricevuta da Tevez, un tiro sporco colpito da Guarente prima e da Rolin poi, spiazzando l’estremo difensore catanese. Uno a zero e ovazione per il cileno, che avanza gesti di scusa verso i suoi tifosi. Passano meno di dieci minuti ed è ancora rete: stavolta, dopo un fallo conquistato dal numero 10 bianconero, ad andare in goal è Mozart, ovvero Andrea Pirlo. Una pennellata che batte Andujar e fissa il risultato sul 2-0 prima del riposo.
SOLO JUVE –Il Catania pare spiazzato. Gli uomini di De Canio non sanno da dove cominciare per riacciuffare il risultato. Spenti, poco lucidi, si affidano a Petkovic che solo in un’occasione riesce a sorprendere la difesa bianconera. L’attaccante, pescato da Almiron, riesce a dribblare Buffon, ma si allunga troppo la palla e il tiro è fuori. Ma la Juve torna in se’ e sfiora il tris più volte, prima con Pirlo che si smarca epoi cade in area. Per Guida, si tratta di simulazione e cartellino giallo. Ci provano anche Llorente, che colpisce di testa senza successo, e Marchisio, che sfodera un incrocio dei pali alla destra di Andujar. Ma il terzo sigillo è nell’aria e arriva da parte del miglior in campo. Carlos Tevez, al 21’, sfrutta un intervento sbagliato di Legrottaglie e dribbla Andujar. Sesto goal in serie A per l’argentino e palla nascosta sotto la maglia, con goal-dedica alla moglie in dolce attesa.
TESTA A PARMA – Sul 3-0, arriva per Antonio Conte il momento dei cambi: Vidal lascia spazio a Pogba, mentre Giovinco prende il posto dell’applauditissimo Tevez. La gara si trascina fino al 26’ quando la formica atomica serve in area Bonucci: il difensore juventino, artefice di una prestazione deludente e con troppi errori, mette la palla in fondo alla rete per il 4-0 finale. Il Catania esce sconfitto dallo Stadium e rimane a 6 punti in classifica. Dal ritorno in Serie A, i siciliani hanno battuto la Juventus una volta su 13. Per i bianconeri, è già tempo di preparare l’anticipo di sabato a Parma. Dopo la sconfitta di Firenze, sono arrivate due vittorie su due in casa per mantenere il secondo posto insieme al Napoli. In attesa della Roma (che giocherà giovedì il posticipo), i punti dalla vetta sono solo due, ma per arrivare fino in fondo, la Juve dovrà giocare (almeno per ora) il suo campionato, senza pensare ai risultati delle avversarie. Arriva, infatti, il momento più delicato della prima parte di stagione, con gli impegni Champions e la sfida con il Napoli in meno di dieci giorni.