Nove vittorie in nove partite, 23 gol fatti e appena uno subito, cinque punti di distacco dalle inseguitrici, miglior attacco d’Italia e miglior difesa d’Europa. Non si può non partire da questi dati per analizzare lo strepitoso cammino intrapreso finora dalla Roma. Un cammino esaltante e convincente che sta facendo ricredere anche i più scettici. Con la vittoria contro l’Udinese la squadra di Garcia affianca in vetta al libro dei record la Juve di Capello, unica squadra a riuscire nell’impresa di vincere nove partite di fila nel campionato 2005/06. In quel caso i bianconeri stravinsero lo scudetto, poi revocato dalla giustizia sportiva, e la Roma vuole ripercorrere lo stesso cammino per arrivare al 18 di Maggio davanti a tutti. “Io preferisco che la gente si ricordi un titolo, non di un bel piazzamento. Nove vittorie di fila sono qualcosa di eccezionale, ma dobbiamo continuare questa striscia e speriamo che giovedì possiamo farlo”. Nelle parole di Garcia si capisce quale sia il pensiero comune, ma la parola scudetto non si pronuncia mai. Si guarda gara per gara, a cominciare dalla prossima contro il Chievo che sarà una delle più complicate. “Dobbiamo essere concentrati sulla partita di giovedì. Tutti anche a Trigoria pensano che la partita sia già va vinta, ma penso che sia la gara più difficile dall’inizio della stagione. Pensiamo a Napoli- Sassuolo ad esempio”. Intanto anche i bookmakers iniziano a credere nel tricolore giallorosso. La quota per la vittoria del titolo della Roma è scesa da 20 a 2,75, avvicinando la favorita Juventus ferma a 2,10. Chissà che venerdì non possa scendere ulteriormente.
VINCERE NELLE DIFFICOLTA’ – I motivi per credere nello scudetto ci sono e sono ben nove. Ogni giornata e ogni vittoria hanno portato tante sicurezze in più e soprattutto grande fiducia in se stessi. Il trittico di partite contro Inter, Napoli e Udinese era un banco di prova importante per le ambizioni della Roma e i giallorossi lo hanno superato a pieni voti. Nella gara di domenica contro i bianconeri gli uomini di Garcia hanno dimostrato di essere maturi, vincendo tra molte difficoltà. Sì perché la nona vittoria è arrivata in dieci uomini e su un campo difficilissimo per chiunque. Al Friuli, infatti, l’Udinese non perdeva in campionato da più di un anno, esattamente dalla gara contro la Juventus del 2 settembre 2012. 22 partite, 14 vittorie e 8 pareggi, una striscia positiva interrotta bruscamente, e forse inaspettatamente, da una Roma in inferiorità numerica e arrivata a Udine senza due uomini simbolo di questo avvio di stagione. La trasferta friulana era infatti partita con delle defezioni importanti, con Totti e Gervinho rimasti a Roma per problemi fisici che li obbligheranno a rimanere fermi per qualche giornata. Se poi ci si aggiunge l’espulsione, sciocca ed evitabile, di Maicon la vittoria sembrava un miraggio. Ma a un quarto d’ora dal termine Garcia inserisce Bradley al posto di Borriello, forse per difendere il pareggio, forse per dare più sostanza a centrocampo, e il destino ha voluto che fosse proprio l’americano a sbrogliare la matassa con il gol della vittoria. Una vittoria sudata e faticata secondo alcuni, fortunata per molti altri. Il palo di Muriel e il salvataggio sulla linea di Castan hanno aiutato sicuramente a rafforzare la seconda ipotesi, ma per essere vincenti nel calcio serve anche un pizzico di fortuna. E quando questa finalmente gira, quando si vince così, è facile sentir dire che questo “è il tuo anno”.
Ma il campionato non si ferma alla nona giornata, ora c’è un’altra sfida importantissima da superare. Giovedì all’Olimpico arrivo il Chievo ultimo in classifica, per una partita che si preannuncia complicatissima. Sì perché le gare contro i fanalini di coda sono sempre state un problema per i giallorossi, specialmente quando si parla di scudetto. Nel 1986 la Roma di Eriksson, alla penultima giornata, vide il sorpasso juventino in vetta alla classifica proprio dopo la sconfitta contro il Lecce ultimo in classifica. Nella storia più recente sono ancora vivi nella memoria di molti quei pareggi con il Venezia nel 2002, che costò due punti fondamentali per la conquista del secondo tricolore consecutivo, e con il Livorno nel 2008. La striscia positiva si potrà poi allungare con Torino, Sassuolo, Cagliari e Atalanta, ma per adesso l’importante è non sbagliare la gara contro il Chievo.
L’IMPORTANZA DI GARCIA – Contro l’Udinese si è rivista la Roma di inizio stagione, quella capace di soffrire nel primo tempo e vincere nel secondo. Certo, questa vittoria è stata decisamente più complicata rispetto alle precedenti, ma ha confermato quella voglia di non mollare mai, anche quando tutto sembra quasi impossibile. E come nelle prime gare è ancora un giocatore entrato dalla panchina a decidere il match. Questa volta si tratta di Bradley, al rientro da un infortunio, che diventa il decimo giocatore giallorosso ad andare a segno quest’anno. Garcia ancora una volta si conferma lucido e abile a decifrare la gara in corso e ad apportare quei cambiamenti giusti che migliorano la squadra. Bradley sulla fascia sinistra poteva sembrare una follia, e invece è proprio lui a decidere il match. Ma ancora più importante di tutto è un numero, quell’1 scritto nel registro delle reti subite che non cambia dalla gara contro il Parma. La porta di De Sanctis è inviolata da ben 591 minuti, numeri che fanno girare la testa e che dimostrano la solidità difensiva di questa squadra. Se è vero che i campionati si vincono con le difese la Roma di Garcia è sicuramente sulla buona strada.
Tornando dunque alla fatidica domanda se questa Roma è da scudetto si può capire da sé che le premesse per fare qualcosa di importante ci sono tutte. La voglia di dare una grande soddisfazione ai propri tifosi anima il lavoro quotidiano di ogni giocatore e spinge questa squadra verso traguardi impensabili a inizio stagione. I numeri poi sono tutti dalla parte dei giallorossi e sembrerebbero dire che la Roma è finalmente matura per dare del filo da torcere a quelle squadre allestite per vincere il tricolore. E chissà che a fine campionato questa Roma potrà essere ricordata non solo per i record di inizio stagione.