La Fiorentina allunga a tre la striscia di vittorie consecutive stagionali tramite una prestazione concreta che conferma quanto di buono visto negli ultimi tempi. Il Chievo, bello e generoso per un tempo, è apparso in difficoltà sul piano fisico oltre che su quello tecnico ovviamente favorevole agli avversari e inceppa nella sesta sconfitta consecutiva rimanendo incastrato in ultimissima posizione con l’esame Roma giovedì prossimo.
La partita
Al Bentegodi si gioca la partita tra Chievo e Fiorentina valida per il nono turno del campionato di Serie A. I padroni di casa dopo 5 sconfitte consecutive sono scesi fino all’ultima posizione in classifica e necessitano di importanti punti in chiave salvezza. Sannino schiera la squadra con il 3-5-2 visto a Genova con le due sole novità Hetemaj e Dramè che rilevano gli squalificati Sardo e Rigoni.
La Fiorentina arriva alla sfida del Bentegodi in gran forma: due successi nelle ultime due uscite in stagione e imbattibilità che dura da più di un mese. Montella lancia un 4-3-3 sbilanciato con Joaquin e Cuadrado a supporto di Rossi, Tomovic preferito a Roncaglia come esterno destro di difesa e Borja Valero che arretra nella linea mediana per colmare il vuoto lasciato dall’infortunio di Ambrosini.
L’avvio è tutto di stampo clivense e le migliori occasioni sono per l’appunto per i padroni di casa. La Fiorentina arranca e fatica a carburare: Pizarro è lontano dalla condizione migliore, Cuadrado sulla sinistra ha serie difficoltà ad esplodere e viene sbagliato qualche passaggio di troppo nella metà campo avversaria. Il Chievo al contrario sembra trascinato dalla foga di dover vincere assolutamente. I primi avvertimenti per la porta di Neto sono conclusioni sbilenche da lontano, di Radovanovic in particolare, che poco preoccupano il portiere brasiliano ma mandano ai viola il chiaro messaggio che il Chievo gioca per i 3 punti.
Al 13’ il Chievo preme e si porta in vantaggio: calcio di punizione di Dramè e testa di Cesar che anticipa un disattento Savic e buca Neto. La Fiorentina è sotto shock e per larghi tratti del primo tempo non riesce ad incidere in alcun modo sulla partita complice un Chievo generoso che si difende con tutti gli effettivi. Alla lunga però il nobile palleggio dei viola esce e prima Cuadrado poi Aquilani fanno cominciano a fare le prove generali per il gol. Quando il primo tempo sembrava ormai chiudersi sul punteggio di 1-0, con la Fiorentina che avrebbe dovuto riordinare le idee per ideare la rimonta ecco il lampo del campione: Cuadrado parte in contropiede solitario sfruttando un buco di Estigarribia che non riesce a rimontarlo, il colombiano rientra sul piede forte e batte Puggioni con un destro morbido e preciso che si insacca nell’angolino basso. Il primo tempo si chiude così in parità.
Nella ripresa scende in campo un’altra Fiorentina, più concreta, più rapida, più decisa. Cuadrado e Joaquin si cambiano di fascia e la mossa si rivela decisiva: il colombiano diventa imprendibile e a farne le spese è il povero Dramè che nonostante le sue buone doti atletiche soffre la spaventosa padronanza del pallone dell’avversario. Il Chievo della ripresa è stanco, ha speso troppo nel primo tempo e non trova gli spunti giusti per andare a pungere dalle parti di Neto. I viola sono più volte pericolosi: prima Pasqual con un grande inserimento calcia male con il destro da ottima posizione, poi Aqulani servito da Cuadrado trova pronto Puggioni ed infine ancora Pasqual da lontano preoccupa il numero 1 clivense con un buon tiro. Per il Chievo solo un’occasione con Estigarribia che da lontano manca il bersaglio grosso, ma poco, troppo poco. La Fiorentina merita il vantaggio e lo trova al 64’: un’azione dialogata tra Rossi e Cuadrado porta quest’ultimo davanti a Puggioni dove non può sbagliare siglando il gol del meritato vantaggio. Ancora una volta Cuadrado si conferma devastante sulla fascia e imprendibile per qualsiasi tipo di difensore, la vera arma in più dei viola.
Da lì in poi la Fiorentina amministra la partita contro un Chievo che ha ben poco da dire. Non bastano gli ingressi di Sestu e Pellissier a cambiare le sorti dell’incontro pienamente in controlle degli uomini di Montella. I viola gestiscono la palla senza correre rischi e dopo lunghi minuti di recupero l’arbitro Banti fischia la fine e decreta il successo viola.