Il cambio di rotta contro la ricerca della continuità. Chi ha bisogno di una boccata d’ossigeno contro chi vuole continuare a respirarne a pieni polmoni. Nel calcio non c’è mai un momento in cui si può pensare di non potersi giocare nulla, né nel bene, né nel male. Siamo ormai lontani dai discorsi di circostanza dell’inizio di stagione e del tempo che passerà, di questo vi è certezza ma dei risultati no, quelli bisogna conquistarseli. Ed è con premesse quasi opposte che Catania e Sassuolo, oggi pomeriggio alle 15 al “Massimino” per l’ottava giornata del campionato di serie A, incroceranno i propri percorsi in una gara che potrebbe incidere parecchio sul loro immediato futuro.

Gli etnei si apprestano alla prima partita con in panca Gigi De Canio, arrivato domenica scorsa al posto di Rolando Maran, che ha pagato per tutti il pessimo inizio di stagione con una sola vittoria e due pareggi in sette gare, ma soprattutto il precario stato fisico e tattico del collettivo, apparso involuto ben oltre le proporzioni temute per una politica societaria di mercato apparsa incerta al di là delle scommesse (Monzon e Tachtsidis solo per citare alcuni) finora perse.

La società di via Magenta prova a far leva sull’esperienza e sulle competenze tattiche del 56enne materano per rivitalizzare il Liotro nell’animo e nel gioco, in una strada verso la salvezza pericolosamente in salita dopo la sbornia della scorsa stagione con l’ottavo posto. «La nostra prima insidia è la fretta – ha dichiarato ieri De Canio nella conferenza della vigilia -, pensare che dal presente si possa subito tornare al passato: per tornare a quei livelli ci vorranno tempo e condizione ottimale, adesso dobbiamo migliorare e i ragazzi hanno le qualità morali per farlo».

Stesso punteggio, ma con un andamento diverso, presenta il Sassuolo di Eusebio Di Francesco, che dopo un approccio molto duro alla categoria ha inanellato quattro risultati utili nelle ultime cinque gare. La prima vittoria della storia del club neroverde in serie A, domenica scorsa contro il Bologna, ha espresso in maniera compiuta i passi in avanti del processo di maturazione del collettivo nel contatto con il massimo campionato: con i felsinei non è stata la miglior partita per mole di gioco e numero di occasioni, dopo settimane di occasioni sprecate e complimenti per le prove dignitose la priorità era rimpinguare il bottino.

«Quando ci hanno detto “bravi”, ci siamo seduti e abbiamo steccato l’appuntamento, come a Parma dove abbiamo reso al di sotto delle nostre possibilità; adesso cerco di tenere i ragazzi sul pezzo, dobbiamo dare continuità alla partita di domenica scorsa e a contro i rossazzurri non sarà facile»il succo delle parole pronunciate ieri da Di Francesco prima del viaggio per la Sicilia, assai tormentato per i neroverdi che, a causa delle attuali eruzioni del vulcano Etna, sono atterrati a Catania soltanto in tarda serata.

Il delicato lavoro di rilancio del Catania per mister De Canio è reso ancor più impervio dai gravi problemi di formazione. In difesa è emergenza assoluta: fuori lo squalificato Legrottaglie e gli infortunati Spolli, Alvarez, Bellusci e Monzon, reparto praticamente forzato con capitan Izco, a sua volta non al meglio, sacrificato sulla corsia destra di difesa, Biraghi a sinistra e la coppia centrale formata da Rolin, chiamato alla prova del nove per un’affermazione in rossazzurro dopo l’ottima prova da subentrato a Cagliari, e l’Under 21 slovacco Gyomber, alla prima da titolare in A. Già nella conferenza di presentazione il tecnico ex Lecce e Udinese aveva dichiarato di voler basare lo sviluppo della manovra su Tachtsidis, che sarà titolare con Plasil e Almiron interni. In avanti ballottaggio Castro-Leto a sinistra, Bergessio confermato come punta mentre da ieri sera vacilla la titolarità di Barrientos, in forte dubbio: se non ce la fa, per sostituirlo è pronto Keko. In porta torna titolare Andujar: anche per De Canio l’argentino sarà il titolare, Frison torna in panca.

In casa Sassuolo il 3-5-2 è ormai la soluzione di base per Di Francesco, che dovrebbe confermare per 9/11 la squadra che sette giorni fa ha regalato la prima gioia al patron Squinzi: in mediana i due probabili cambi, con Magnanelli che ha scontato la squalifica e dovrebbe prendere il posto di Marrone (Di Francesco ha escluso, almeno per l’immediato futuro, una coesistanza in campo tra i due) e Missiroli che tornerebbe dal 1’ a spese di Laribi. In porta Pegolo, l’ex Bianco (protagonista con gli etnei nella promozione in A del 2006) guiderà il terzetto difensivo con Antei e Rossini, Kurtic completerà il centrocampo insieme agli esterni Schelotto (altro gradito ex) e Longhi (che dovrebbe ancora superare nel ballottaggio Ziegler), mentre in avanti è confermatissima la coppia Berardi-Floro Flores.

Tra Catania e Sassuolo sarà ovviamente la prima gara nella storia in serie A, ma non in assoluto. Etnei e modenesi si sono già affrontati in gare ufficiali, per la precisione nel terzo turno di Coppa Italia della passata stagione: al “Massimino”, il 18 agosto 2012, i rossazzurri soffrirono la freschezza e l’ordine tattico degli ospiti nel primo tempo (in avvio traversa dell’attuale varesotto Pavoletti), ma passarono nella ripresa grazie ad un gol di Alejandro Gomez.