ROMA - Uno degli attacchi più prolifici d'Europa, secondo solo al Barcellona; la difesa migliore d'Italia, con un solo gol subito; dopo otto giornate, la Roma ha ottenuto altrettante vittorie. Questi sono solo alcune delle straordinarie statistiche Garcia ha collezionato. Gioco di squadra, manovre intelligenti e ottima tenuta fisica: la squadra capitolina sembra non avere difetti (il fatto che ogni partita è finita con al minimo due gol di scarto ne è una prova). Con l'Inter e il Napoli, inoltre, si è vista una delle componenti più importanti di una squadra che vuole ambire ad alte competizioni: il cinismo della Roma ha permesso più volte di uscire da situazioni difficili con grande compattezza e spirito di squadra. Ma come si chiama l'ingrediente segreto?
IL RISCATTO - La nuova Roma targata Sabatini-Pallotta aveva, e ha ancora ora, nelle vene la voglia di riscatto dopo il derby di Coppa Italia. Il desiderio di cambiare il trend negativo della scorsa stagione nell'ambiente giallorosso era tanto e servivano gli attori perfetti per tornare ad alti livelli. Prima su tutti l'allenatore: Rudi Garcia è riuscito a ridare fiducia all'ambiente giallorosso, cosa che Luis Enrique, Zeman e Andreazzoli non avevano fatto gli anni passati. Ma come in ogni storia, oltre al regista, ci sono anche i protagonisti.
Per riscattare un'annata deludente infatti servivano giocatori che volevano riscattare non solo la Roma, ma anche se stessi. A cominciare da Maicon, reduce dall'esperienza al Manchester City poco edificante. Il brasiliano vuole partecipare a tutti i costi ai Mondiali in Brasile e questo lo spinge a dare prestazioni ad alti livelli. Gervinho ha una storia simile: poco impiegato all'Arsenal, alla Roma trova un posto da titolare prima grazie a Garcia, poi grazie alla sua tecnica e alle sue reti. Ljajic invece vuole dimostrare di essere un giocatore maturo e completo fin da subito: non abituato a Firenze alla panchina, a Roma siede più volte per far posto al compagno di reparto Gervinho, ma quando entra riesce sempre a cambiare la partita con la giusta volontà. De Sanctis poi vuole sfatare chi lo criticava per le sue ultime prestazioni opache al Napoli. E ancora, De Rossi, Pjanic, Balzaretti: tre giocatori contestati lo scorso anno, che ad oggi, grazie alle loro prestazioni, sono inamovibili. E poi i brasiliani Dodò e Castan, considerati troppo giovani per il nostro campionato, ma che ora mostrano grande maturità nelle partite. Borriello infine è il simbolo del riscatto: in via di fuga a fine calciomercato estivo, rimane alla corte di Garcia e l'allenatore lo posiziona come vice-Totti, dandogli più volte fiducia in situazioni spinose. Il napoletano non discute, lavora e lotta per tutti i 90 minuti, nonostante molti tifosi giallorossi fino all'anno scorso non lo idolatravano come un campione.
I protagonisti da citare sarebbero tutti i giocatori di questa Roma, ma l'emblema del riscatto giallorosso passa principalmente da quelli citati: grinta e forza di volontà caratterizzano questi atleti, che hanno posto le basi della nuova identità della Roma capolista.