Garcia sta impressionando. Una meticolosità tattica del genere, a Roma, non si vedeva da un pezzo. Il flusso del gioco giallorosso è talmente armonioso da sembrare perfetto, ma dove sta il suo fulcro? Semplice, in Francesco Totti. Il cuore pulsante della squadra è lui, perfetto direttore d’orchestra di una banda dal talento sconfinato.
PUNTA CENTRALE – Facile, quasi naturale. Riportare un uomo da 230 gol in serie A al centro dell’attacco non sembra una mossa particolarmente rivoluzionaria. Invece no. L’equilibrio perfetto di questa Roma è dato proprio dalla posizione del suo Capitano. Torniamo con la mente alla scorsa stagione. Totti era l’attaccante sinistro del tridente di Zeman e le sue prestazioni erano state comunque ottime. Eppure non bastavano mai, perché a ogni azione della squadra avversaria il gol era nell’aria. Come mai mancava completamente un qualsivoglia equilibrio alla squadra? Certo il tecnico boemo badava poco a come difendere, ma alcune zone di campo erano particolarmente soggette alle scorribande avversarie e, su tutte, proprio la corsia mancina era la messa peggio.
COSA È CAMBIATO? – La fascia sinistra della Roma era un colabrodo difensivo e Balzaretti sembrava un giocatore finito. Eppure su quella fascia Totti dava spettacolo. Ma difensivamente costava troppo, non andando mai a chiudere sul terzino che andava a sovrapporre. Insomma non era tutta colpa del povero Balzaretti, lasciato troppo spesso solo a controbattere le discese copiose degli avversari. Oggi, con Florenzi da quella parte, è tutta un’altra musica. Garcia ha capito che alla Roma serviva prima di tutto equilibrio e il modo migliore per darglielo è stato mettere Totti al centro dell’attacco, spostando sulla fascia gente più “da corsa”. Il fatto che il Capitano illumini la manovra come vertice alto di quello che si può definire un vero e proprio rombo di centrocampo, visto il suo indietreggiare per ricevere palla e cercare sempre la profondità degli esterni è una conseguenza studiata e fortemente cercata.
Il segreto sta tutto qui, in questa sorta di Rinascimento, per cui al centro del mondo-Roma c’è nuovamente Francesco Totti.