Negli ultimi due anni questa Juventus ci aveva abituati, almeno in Italia, a partite splendide, dove i margini di errore erano ridotti al minimo, una macchina perfetta, quella di Antonio Conte. Nel primo anno, complice anche l'assenza delle coppe Europee, la squadra era un vero e proprio giocattolino perfetto, indistruttibile. Il secondo anno con la Champions, la Juventus ha pagato qualche piccolo periodo isolato di appanamento, che però con la solita grinta è riuscita a superare. Nella sessione estiva del calciomercato arrivano nomi grossi, da Tevez ad Ogbonna, passando per Llorente. Ti aspetti una Juventus schiacciasassi, ma non è così. Questa Juventus, non ha la "fame" che l'aveva contraddistinta in precedenza.
Conte aveva avvisato la squadra in estate, c'aveva visto lungo il tecnico leccese, "l'ostacolo più grande è la pancia piena, così facendo si perde d'intensità e si diventa una squadra come tutte le altre". Aveva ragione Antonio, la partite contro Verona e Chievo lo hanno dimostrato, il match contro il Galatasaray lo ha pesantemente confermato. Partendo dalla tattica, il 3-5-2, tanto caro a Conte, è, per così dire, non più imprevedibile, molte squadre hanno capito il gioco della Juventus, e di conseguenza sanno come imbrigliarla nei suoi punti di forza. Un 4-3-3 non sarebbe possibile perchè non ci sono le ali adatte. Dunque, se si vuole cambiare modulo si deve aspettare gennaio.
Un altro aspetto sono gli errori. Troppi. Si parte con quello di Chiellini contro l'Inter, di Buffon contro il Verona, di Bonucci contro il Galatasaray sul primo gol e dell'impresentabile Isla sul secondo gol turco. Ed è proprio il colmo che una squadra come la Juventus commetta errori così ingenui, e dunque non è un semplice caso che la squadra più compatta del Bel Paese abbia dovuto raccogliere il pallone dal sacco per 6 volte in 6 partite. Troppe volte si passa in svantaggio, è come la Juventus quasi aspettasse il gol avversario per rimettersi in carreggiata, senza far nulla quando si è sullo 0-0. Urgono provedimenti immediati, mister Conte. Da subito.