Cinque vittorie nelle prime cinque giornate di campionato, 12 gol fatti e appena 1 subito. Sono questi i numeri da record della Roma di Rudi Garcia, che si presenta in Italia con un biglietto da visita niente male. L’allenatore transalpino ha portato nella capitale un nuovo modo di vivere il calcio ma soprattutto è riuscito a risvegliare quell’entusiasmo da troppo tempo sopito. Nel turno infrasettimanale con la Sampdoria sono arrivati i tre punti che hanno permesso ai giallorossi di piazzarsi in solitaria al primo posto della classifica. Tre punti conquistati come di consueto nel secondo tempo. Tutti i gol della Roma, infatti, sono stati segnati nella ripresa, dopo primi tempi di controllo e studio del match. Con Livorno, Verona, Parma, Lazio e adesso Samp il copione è stato lo stesso: primo tempo a secco di gol e secondo devastante. E il merito di questa trasformazione dopo l’intervallo è tutto di Rudi Garcia e dei suoi assistenti. Sì perché il mister si è dimostrato abile nel cambiare la squadra in corsa per colpire l’avversario nei suoi punti deboli.
IL FIDO BOMPARD E I CAMBI GIUSTI – Rudi Garcia non è solo nel suo lavoro. Appena arrivato a Roma la sua idea è stata chiara: il gruppo va messo prima di tutto, a cominciare dai giocatori per finire con i collaboratori. Solo lavorando tutti insieme si poteva uscire da una situazione difficile, in cui bisognava rivitalizzare squadra e piazza. L’esempio lampate di questa filosofia lo si è visto quando il tecnico francese ha difeso pubblicamente Osvaldo, nonostante l’italoargentino avesse già le valigie in mano e il biglietto aereo per l’Inghilterra. E di questo gruppo fa parte anche il suo vice Frederic Bompard, che segue ogni primo tempo dalla tribuna per poi comunicare a Garcia ciò che ha visto. Dopo il cellulare di Livorno, vietato dalla Lega, i due hanno cominciato a scambiarsi idee tramite walkie talkie o direttamente negli spogliatoi durante l’intervallo. È il colloquio che dà il via alla metamorfosi della Roma. La squadra rientra in campo con un altro spirito, cresce di intensità e la partita gira sempre in favore dei giallorossi.
Non è tutto. Dopo pochi minuti dall’inizio del secondo tempo arriva la sostituzione chiave che dà la sterzata definitiva alla gara. È sempre un attaccante a essere cambiato, per sfruttare la maggior vivacità e imprevedibilità del nuovo trio offensivo. Contro Livorno e Parma è entrato Gervinho, con Verona e Lazio Ljajic, mentre contro la Sampdoria è stato il turno di Totti. Il neo entrato risulta sempre decisivo contribuendo alla vittoria del match. Tutti partecipano alla vittoria, è la forza del gruppo a regalare questi risultati fantastici.
DIFESA IMPECCABILE E NUMERI DA CAPOGIRO – Ma il punto forte delle nuova Roma è la difesa, specialmente se confrontata con quelle degli ultimi due anni. L’addio di Marquinhos e l’arrivo di Benatia aveva fatto storcere il naso a molte persone, ma il marocchino sta conquistando il cuore dei tifosi a suon di prestazioni maiuscole. De Sanctis e Maicon hanno portato sicurezza a tutta la squadra e il carisma dei due si fa sentire durante ogni partita. Il solo gol subito è la chiara dimostrazione di quanto Garcia abbia lavorato sulla fase difensiva non trascurando nessun dettaglio. Chiunque in società predica calma come è giusto che sia ma la piazza è già in fermento. Numeri del genere non si erano mai visti, nel 60/61 le vittorie consecutive erano state quattro, e anche negli anni degli scudetti nelle prime giornate era arrivata almeno una sconfitta. La prossima gara con il Bologna potrà aumentare questo record ma Garcia continua a stemperare gli animi. “Il record fa piacere, ma voglio entrare nella storia a fine stagione”. E quando si nomina la parola scudetto il francese cambia subito argomento. La stagione è appena iniziata ma sicuramente l’entusiasmo ritrovato potrà contribuire a spingere la squadra verso traguardi importanti.