“Mi sento uno di voi, adesso mi sento romanista”. Queste parole, pronunciate da Rudi Garcia subito dopo la vittoria nel derby di domenica, possono sembrare banali, ma racchiudono l’essenza del lavoro svolto fino ad ora dal tecnico francese. Al momento del suo arrivo bisognava ricompattare un gruppo abbattuto dopo una stagione fallimentare, chiusa con la sconfitta nella finale di Coppa Italia. Ma soprattutto era chiamato all’arduo compito di risollevare un ambiente deluso e stanco delle continue promesse mai mantenute.
Piano piano, in punta dei piedi, l’allenatore transalpino, arrivato tra lo scetticismo generale, è riuscito a rivitalizzare squadra e ambiente già dopo pochi mesi. Le tre vittorie consecutive erano già un buon biglietto da visita da presentare alla piazza, ma Rudi sapeva che non sarebbe bastato. La quarta gara era il derby. Un derby troppo spesso bistrattato lo scorso anno da Zeman, che lo vedeva semplicemente come una gara da tre punti. Garcia è stato bravo a capire come un tifoso vive il derby, e che i punti in palio contro la Lazio sono ben più di tre. Lo si è cominciato a capire dalle prime dichiarazioni, quando in conferenza stampa disse che “un derby non si gioca, si vince”. Dichiarazioni semplici ma che toccano le corde giuste e che risvegliano un orgoglio sopito da quel 26 Maggio. Per riconquistare la piazza serviva un inizio sprint e la “vendetta” nel derby. Tutto questo è arrivato e ora la Roma può ricominciare a sognare.
MENTALITA’ VINCENTE E QUEL SECONDO TEMPO DA FAVOLA – Sì perché il campionato giallorosso inizia ora, dopo che le paure e i fantasmi dell’anno scorso sono stati scacciati. Quattro vittorie consecutive a inizio stagione non si vedevano da quasi quarant’anni e lasciano sicuramente ben sperare in vista del prosieguo del campionato e donano tranquillità e sicurezza a tutta la squadra. Una squadra che ha dimostrato di sapere stare in campo per tutti i novanta minuti, senza concedere mai cali di tensione. Troppe volte lo scorso anno la Roma si è vista rimontare nella ripresa un risultato che sembrava già acquisito, perdendo punti importanti per strada.
Oggi invece la forza di Totti e compagni sta proprio nel secondo tempo. I 10 gol segnati sono arrivati tutti nei secondi 45’, dopo che i giocatori hanno colto i nuovi dettami tattici dell’allenatore. Rudi Garcia ascolta ciò che il suo vice Bompard vede dalla tribuna durante il primo tempo e lo sfrutta per cambiare l’approccio al match della squadra. Un lavoro minuzioso che coinvolge ogni singolo componente della rosa, a cominciare dai senatori fino ai nuovi arrivati. Garcia è riuscito a far integrare alla perfezioni i neo acquisti e a inculcare alla squadra una mentalità vincente. Un lavoro psicologico mirato che ha compattato ancora di più il gruppo partendo proprio dalla voglia di riscatto.
UN INIZIO CHE FA BEN SPERARE – Che il vento è cambiato lo si sente anche nelle parole dei protagonisti, di chi ha sofferto tanto nella passata stagione e che adesso si sta togliendo delle soddisfazioni. Balzaretti e De Rossi, simboli della rinascita giallorossa, parlano di lavoro psicologico e continui messaggi positivi che caricano la squadra. Nessuno si esalta o si sbilancia più di tanto dopo queste vittorie. “È iniziata adesso ed è lunghissima. Non sarà facile ma affronteremo tutte le gare come si deve”. Quelle di De Rossi potrebbero sembrare parole di circostanza ma la nuova mentalità acquisita dalla squadra porterà ad affrontare le prossime partite con le giuste motivazioni. Sampdoria, Bologna e soprattutto Inter saranno il banco di prova definitivo per testare le ambizioni degli uomini di Garcia e per capire se questo inizio spumeggiante può tramutarsi in qualcosa di concreto. Come recitava una maglietta mostrata da Totti, riprendendo una canzone di Ligabue, per questa Roma “il meglio deve ancora venire”.