Antonio Conte ha le idee chiare: il turnover contro il Chievo Verona continuerà in maniera decisa, ci saranno altre rotazioni ma non saranno mai più di 4-5 a partite. Il tecnico della Juventus si presenta alla vigilia del turno infrasettimanale sapendo che i tre punti in Veneto sono fondamentali per non perdere terreno rispetto alla testa della classifica.
TURNOVER– “Faccio turnover secondo le esigenze e la condizione. Chi è stato chiamato in causa ha sempre risposto bene.” Replica chiara a chi chiede della formazione e della possibilità di lasciare qualche big in panchina. Torna Buffon tra i pali, mentre su Giovinco (che ha giocato una buona gara nel finale contro l’Hellas) il mister ha ribadito la fiducia nell’attaccante ex-Parma e, come per altri, “Arriverà il suo turno perché è molto forte e abbina tecnica e velocità”. Rotazioni inevitabili, dunque, ma senza lasciare da parte chi non viene impiegato la domenica.
LA GARA –La vittoria di domenica è già alle spalle, poche ore di relax prima di tornare a Vinovo per preparare la gara di mercoledì. Due giorni per prepararsi, anzi, da un punto di vista strettamente tecnico, addirittura uno solo visto che lunedì è servito a ricaricare le batterie. “Bisognerà preparare la partita in un solo giorno, bisogna essere molto bravi, molto attenti.” E continua: “Le rotazioni continueranno in maniera decisa anche domani, perché siamo a metà delle sette partite, domani c'è la quarta, e dopo ci sarà il derby col Toro, il Galatasaray e il Milan.”
IL CATENACCIO – Conte non risparmia qualche critica alle altre squadre della serie A.“Spesso chi affronta la Juve fa la partita su di noi e marcano a uomo anche 8 giocatori. Non è facile giocare così. Chi gioca contro noi fa la partita della vita e cerca di non farci giocare a differenza di quanto fanno con le altre. Dobbiamo fare molta attenzione e fare della difesa la nostra arma migliore”.
LE CONCORRENTI - Sulle altre pretendenti allo scudetto, il tecnico salentino si è mostrato piuttosto sorpreso: “Non mi aspettavo risposte così forti da Inter, Napoli, Roma e Fiorentina. Questa è la testimonianza che, quando parlo, non lo faccio per mettere le mani avanti ma per analizzare tecnicamente le situazioni. Sarà molto molto difficile confermarsi in Italia".
TEVEZ E PIRLO– Infine un pensiero sui suoi giocatori. Guai a parlare di una squadra Tevez - dipendente: la sua Juventus ha vinto per due anni senza l’argentino, non nega che il suo arrivo abbia portato qualcosa in più a livello tecnico e caratteriale, ma non vuole una squadra dipendente da un solo giocatore. “Non è il mio calcio" conferma. E poi, in conclusione, una bacchettata a Pirlo che, domenica dopo la sostituzione, invece di sedersi in panchina, si era diretto negli spogliatoi. Come con Quagliarella e Llorente, lo stesso vale con Pirlo. Nessun chiarimento perché non c’era una regola, almeno fino a oggi: “Chi esce, a meno degli infortunati, deve rimanere a bordocampo a guardare la partita assieme agli altri. Chi non la rispetterà sarà fortemente multato e subirà un mese di esclusione dalla rosa. La regola parte da domani".