La Juventus concede il bis in territorio danese, quest'anno sfidando il Copenaghen. In attesa del match, previsto per domani sera alle 20:45, Antonio Conte e Gigi Buffon, i due condottieri bianconeri, hanno risposto alle domande dei giornalisti nella consueta conferenza stampa della vigilia. 

Turnover - A partire dalla sfida di sabato con l'Inter, il calendario della Juventus prevede 7 partite in poco più di 20 giorni. Il turnover, dunque, è quasi d'obbligo: "Il turnover ci sarà - dice Conte -, poichè il ciclo di partite ravvicinate è già iniziato sabato contro l'Inter, poi ci saranno queste due partite di Champions contro Copenaghen e contro Galatasaray che sono molto importanti. E' inevitabile che ci saranno delle rotazioni, qualcuno deve ripopsare, ma confido molto nella rosa, in tutti i giocatori e sono convinto che mi daranno delle risposte. Pirlo giocherà". Dopo il Nordsjaelland, l'anno scorso, la Juventus affronterà nuovamente una squadra danese: "L'anno scorso il Nodsjaelland mi aveva destato un'ottima impressione, come organizzazione, come voglia di giocare a calcio. Era una squadra molto molto propositiva. Il Copenaghen lo abbiamo studiato ed è una squadra che  gioca a calcio, ha un proprio sistema di gioco che è il 4-4-2, ma potrebbe essere anche un 4-4-1-1, però ha linee di gioco ben definite, c'è la volontà di giocare a calcio." Il Copenaghen tuttavia non vive un bel momento nella lega nazionale (terzultimo a 10 punti dalla vetta, ma il Nordsjaelland è addirittura ultimo): "Trovo sinceramente un po' inspiegabile la posizione in classifica del Copenaghen attualmente. Ho visto le partite e per quello che ho visto ha sempre dimostrato di avere una marcia in più rispetto alla squadra avversaria, anche se a volte il risultato non le ha dato ragione. Dovremo fare molta attenzione".

Il sogno - Che la Champions sia un sogno di tutti i bianconeri non è un segreto, ma Conte e Buffon ci tengono a ribadire il concetto. Il capitano dei campioni d'Italia spiega: "Per quel che mi riguarda non è un sogno personale, è un sogno condiviso con tutti. Quando dico tutti intendo il popolo juventino e tutto quello che circonda noi come squadra e come società, perchè poi alla resa dei conti penso che vincere una Coppa dei Campioni sia un qualcosa di anormale. Alla Juve e a tantissime altre grandi squadre non è capitato poi così spesso. Il fatto di poter magari un giorno conseguire un risultato simile sarebbe sicuramente una grandissima soddisfazione, non personale, ma di gruppo".  Ma le difficoltà lungo la strada sono molte, e Conte, che la Champions l'ha vinta ma l'ha anche persa più di una volta in finale, lo sa bene: "Non ci sono partite facili in Champions League, non ci sono partite facili in campionato. Faremo di tutto affinchè il risultato finale possa far accadere questo, ma sappiamo che prima dovremo andare incontro a delle difficoltà. Dovremo essere bravi a superarle e a fare in modo che i media pensino che possa essere stata una partita facile, me lo auguro"

Galatasaray e Bendtner - Alzando un po' lo sguardo, dopo la trasferta di domani la Juventus sfiderà il Galatasaray, avversario ostico, e dopo ancora il Real Madrid, avversario ancor più ostico: "Il girone è bello, affascinante, dove c'è il Real Madrid che sono anni che insegue la decima. Ogni anno investe tantissimo, sia in calciatori che in allenatori per cercare di portare a casa questa benedetta Coppa dei Campioni. Pensi gli spetti di diritto il fatto di essere nel girone il favorito. Come secondo posto, come seconda qualificazione, ci saremmo noi e il Galatasaray e bisognerà fare attenzione alle soprese, che potrebbe essere il Copenaghen". Parole al miele poi per Nicklas Bendtner, ritornato in estate all'Arsenal: "Posso solo parlare bene di lui - ammette Conte -, ma è stato molto sfortunato. Conservo un grandissimo affetto per Nicklas. Non solo io, tutti quanti i compagni di squadra, perchè è un ottimo calciatore e si è dimostrato un ottimo ragazzo, nonostante qualcuno possa dire il contrario e dicono che sia un bad boy. Invece è stata una grandissima sopresa per me".

Entusiasmo e umiltà - Al giornalista che chiede dove sia migliorata la Juventus durante l'estate, il portiere bianconero risponde in maniera piuttosto diplomatica, lasciando i giudizi al campo:  "Dopo due anni così importanti come quelli che abbiamo trascorso, sicuramente grazie al mercato oculato della società dovremmo essere migliori. Però, come dico sempre, le conferme, ce le darà solo il campo e alla fine sarà sempre la nostra voglia di stupire e di rimanere entusiasti che secondo me potrebbe confermare il fatto che abbiamo fatto un altro passo in avanti saremo saliti di un altro gradino. E' determinante il fatto di mantenere alto il livello di entusiasmo e la grande voglia di stupire". Anche Conte ci va piano, autodefinendo la sua squadra come possibile outsider del torneo, non certamente una favorita:  "E' importante che ci sia sano realismo tra di noi. Sappiamo chi siamo, quello che possiamo fare, dove possiamo arrivare, senza porci dei limiti in niente, perchè altrimenti  se uno si pone dei limiti non sarebbe bello sognare. Possiamo essere considerati come outsider della competizione, però ci deve sempre accompagnare un sano realismo. Questo ci fa tenere i piedi ben piantati per terra. Grande umiltà, grande voglia, sapendo che un anno di esperienza in Champions League ci può aiutare a percorrere meglio la strada che ci aspetta nel prosieguo della Champions".

L'ex Mellberg - Tra i giocatori del Copenaghen è presente Olof Mellberg, una sola stagione in forza ai bianconeri, ma che ha comunque lasciato un buon ricordo a Torino. Queste le sue parole: "La squadra è cambiata molto rispetto a quando c’ero io. Allora avevamo molti giocatori con esperienza, come Del Piero, Trezeguet, Camoranesi, Nedved... Ora è una formazione più giovane ed ha cambiato sistema di gioco. Dei vecchi compagni sono rimasti solo Buffon, Chiellini, Marchisio, Giovinco e De Ceglie... E’ una squadra completamente diversa e credo sia migliorata." Di Mellberg ha anche parlato Buffon, ex compagno di squadra, che lo ricorda così: "Di lui ho sicuramente un buon ricordo perchè è un ragazzo molto solare, un bel professionista, un giocatore d'esperienza che era una certezza anche per il suo bagaglio di partite internazionali. Si era integrato molto bene nel gruppo e la cosa che mi ricordo di lui e che ogni tanto mi fa sorridere, è il fatto che siccome è capitato in un periodo che la Juventus non andava molto bene, c'era qualche contestazione e lui in maniera molto sorpresa diceva: 'Ma cos'è tutto questo? Come fate a vivere così? Io non sono abituato a questo tipo di situazioni'. E lì gli abbiamo dato il benvenuto in Italia", aggiunge il capitano ridendo.