Vendetemi pure chiunque ma non Miralem Pjanic”. Il Garcia pensiero è sempre stato questo, per lui il talento bosniaco è un vero e proprio intoccabile. Chi ha visto la partita di oggi non ha fatto fatica a capire il perché: classe, eleganza e colpi decisivi, il migliore in campo dell’Olimpico è stato lui. Eppure la Roma ha dovuto aspettare il secondo tempo per sbloccare un match che si era fatto insidioso, ma dopo il vantaggio è stato calcio champagne.

Garcia presenta Totti prima punta con Florenzi e Gervinho ai suoi lati e pronti a andare in profondità per sfruttarne il movimento. In mezzo al campo spazio al trio delle meraviglie Pjanic, De Rossi e Strootman. Mandorlini sceglie Romulo come sostituto dell’infortunato Albertazzi e conferma, alle spalle di Toni, Jankovic e Martinho. Proprio a quest’ultimo il tecnico veronese chiede un grande lavoro di sacrificio per contenere le progressioni di Maicon.

SUBITO ROMA - L’inizio è tutto giallorosso. Il centrocampo guidato da un De Rossi sempre nel vivo del gioco fa girare palla in attesa del varco giusto che “Capitan futuro” trova già al 3’ liberando, con un perfetto lancio in verticale, Florenzi solo davanti al portiere, ma il nazionale italiano calcia a lato. Il Verona si chiude bene, lascia pochi spazi e le uniche soluzioni sono tiri da fuori: ci provano Pjanic al 9’, De Rossi al 15’ e Strootman poco dopo la mezz’ora, con Rafael che si dimostra sempre attento. Totti in versione prima punta macina gioco e, al 37’, libera ancora Strootman in area di rigore, ma il tiro dell’olandese è troppo debole per impensierire il portiere gialloblù. Il primo tempo va agli archivi sullo 0-0, anche se la sensazione è che la Roma possa sbloccare da un momento all’altro il risultato.

ECCO LJAJIC - A inizio ripresa Garcia decide di inserire il neo arrivato serbo al posto di un discreto Florenzi, ma il gol arriva grazie a una progressione sulla destra di Maicon, ben imbeccato da Totti, il cui cross è deviato in porta dallo sfortunato Cacciatore al 56’. Arrivato il vantaggio, la Roma diventa tambureggiante. Al 59’ Pjanic prende palla sui 25 metri, vede Rafael fuori dai pali e si inventa un cucchiaio perfetto (avrà imparato dal maestro col 10 sulle spalle?) che si insacca in rete. Passa un minuto e il generoso Gervinho si mangia il 3-0, sparando addosso al portiere un invito al bacio dello splendido Pjanic. L’urlo che ai tifosi resta strozzato in gola è rimandato solo di poco. Al 67’ è il turno di Ljajic che fulmina Rafael con un destro secco e preciso da fuori area: il ragazzo non ha paura e si presenta all’Olimpico con personalità. La partita non ha più nulla da dire, da segnalare un altro gol divorato da Gervinho al 74’ e la traversa di Hallfredsson con una botta da fuori al 77’. Commuovente l’ovazione riservata all’ex Toni al momento della sua uscita dal campo al 75’ perché, si sa, Roma non dimentica.

Garcia ha tanti motivi per sorridere. Innanzitutto il “suo” Pjanic sta diventando un leader. De Rossi sembra tornato quello di 3 anni fa, Totti delizia a ogni palla che tocca e a Ljajic sono bastati 15 minuti per mettere la sua firma. Non saranno gli 8 impiegati da Lamela al suo esordio in serie A, ma i tifosi giallorossi certo non si lamentano…