Una cessione dolorosa quella del fiore all’occhiello della prima campagna acquisti della nuova proprietà americana. Era l’estate 2011 e dal River Plate la Roma si assicurò per circa 16 mln di euro l’astro nascente del calcio argentino. Lamela è stato, ed è tuttora, un vero e proprio pallino del ds Sabatini, ma qualcosa è cambiato. È cambiato il modus operandi della società Roma: tutti sono cedibili e davanti a certe offerte dire sì è un obbligo. Così è stato per Marquinhos, così è stato per Lamela, così sarà per il futuro. Ciò non implica necessariamente un abbassamento del livello di competitività della squadra: ecco allora l’acquisto di Adem Ljajic.
LE CIFRE - Dalla cessione di Lamela la Roma ha ricavato 30 mln di euro subito più altri 5 legati al raggiungimento di determinati obiettivi da parte e del giocatore e del Tottenham. Ljajic è costato 11 mln più 4 di bonus. Tralasciando la parte variabile della cifra, la Roma si garantisce un saldo attivo di 19 mln. Il discorso va allargato anche all’ingaggio dei due giocatori: Lamela a Londra andrà a guadagnare 2,4 mln quest’anno, per arrivare, nell’ultimo anno di contratto, a 4 netti; per Ljajic Sabatini si è spinto fino a un quadriennale da 1,8/1,9 mln annui. Il risparmio è netto anche da questo punto di vista.
CARATTERISTICHE TECNICHE - Entrambi giovani, entrambi emergenti, entrambi baciati dal talento hanno, però, delle forti diversità. La prima è il piede predominante: addio al mancino fatato di Lamela, ecco il destro educato di Ljajic. Non è una differenza tatticamente da sottovalutare. Lamela agiva sulla destra, pronto a rientrare verso il centro per esplodere il suo tiro fulminante. Se Ljajic, come pare, andrà a occupare proprio quella zona di campo, il suo compito sarà quello di buttarsi in profondità per attaccare lo spazio alle spalle dei difensori avversari (Florenzi domenica a Livorno ha dato lezioni in questo senso). Insomma, il grande difetto del “coco”, quello di non sapere molto spesso garantire movimenti senza palla realmente pericolosi, con Ljajic andrebbe, almeno sulla carta, a sparire. Vero è, d’altra parte, che la forza fisica che l’argentino garantiva nelle progressioni palla al piede, il serbo ancora non l’ha pur possedendo grandi doti nell’uno contro uno. Stesso discorso vale per ciò che concerne la velocità nel lungo, con o senza palla.
Partendo dal presupposto che la cessione di Lamela è stata tanto sofferta quanto inevitabile, l’arrivo di Ljajic è la soluzione migliore che il mercato offriva e Sabatini è stato bravo ad assicurarsi il ragazzo, convincendolo a desistere dalla tentazione Milan. Ora sta all’ex viola conquistarsi un posto nel cuore dei tifosi giallorossi. Quel posto che Lamela ha lasciato vacante.