Ha aspettato qualche giorno per dare la sua versione dei fatti. Ieri sera, con un comunicato apparso sul sito della società, Marcelino Matuzalem ha espresso il suo pensiero dopo le tante polemiche successive al suo fallo di domenica scorsa durante il derby. Il centrocampista brasiliano tiene a puntualizzare alcune cose e risponde al serbo Krsticic che il giorno dopo la partita aveva rilasciato dichiarazioni piuttosto pepate nei suoi confronti.

Ecco il testo integrale del pensiero di Matuzalem pubblicato sul portale ufficiale del club.

«Per prima cosa, ribadisco quanto detto a caldo a Krsticic, allo stadio, davanti ad altre persone che hanno ascoltato. Sono molto dispiaciuto per il suo infortunio. Non era assolutamente mia intenzione fargli del male e spero con tutto me stesso che si ristabilisca nel minor tempo possibile. Parlare di volontarietà a fargli del male, però, è una falsità che non può passare sotto silenzio. Come non è vero che lo abbia deriso, quando ci siamo incontrati all’esterno dello spogliatoio. Sono cose che possono capitare, come sportivamente ha ammesso l’agente di Krsticic, Naletilic. Durante la mia carriera ho subito tanti contrasti di gioco e, purtroppo, ne ho subito pure le conseguenze. Il mio dispiacere l’ho espresso anche davanti alle telecamere a fine partita, in campo, senza che mi fossero rivolte domande specifiche sull’episodio. Ci tenevo io a puntualizzarlo. Affermare che si sapesse già prima della partita che noi potessimo picchiare e basta, è un’affermazione grave, lesiva dell’immagine della nostra squadra, delle tradizioni di un club storico come il Genoa, che tanto ha fatto per la promozione del calcio in Italia e non rispondente all’andamento della gara.

Nella ripresa li abbiamo schiacciati nella loro metà campo. Auguro a Krsticic una pronta guarigione, lo ripeto, e che la sua carriera lo possa portare a disputare la Champions League com’è accaduto a me. Comprendo il suo disappunto, esternazioni dettate dall’amarezza del momento. Non è accettabile però che arrivi a minacciare, velatamente, di rivederci in campo l’anno prossimo. Se ci salveremo, beninteso. Mi dispiace che un giocatore professionista parli così, io non sono il tipo che premediti determinate azioni, quando vado in campo ci metto il cuore per la maglia che indosso. A quanto mi risulta, non è che per infortuni occorsi a giocatori del Genoa nei derby, da Gabsi a Rubinho, da Biava e Rossi, un tesserato del Genoa si fosse espresso in questi termini su un collega dell’altra sponda. E’ una questione di stile. Le cose che succedono in campo, è una regola non scritta ma una buona norma, dovrebbero rimanere confinate in quell’ambito dopo il fischio finale».