La vittoria di sabato contro il Pescara ha contribuito non solo a consolidare il primo posto in classifica e il divario dalle dirette inseguitrici, ma anche a rasserenare l’ambiente dopo la brutta sconfitta dell’Allianz Arena. E’ indubbio che un paragone fra il Pescara e il Bayern Monaco non vada neppure accennato, ma nonostante qualche difficoltà di troppo a sbloccare la partita, contro gli abruzzesi la Juventus ha messo in mostra un gioco fluido e propositivo, dimostrando, pur con le debite proporzioni, che la squadra spenta vista in Germania non può essere considerata quella vera.

Antonio Conte ha cominciato subito a preparare la partita contro i tedeschi in una Vinovo rigorosamente blindata, perché per quanto l’impresa sembri impossibile la Juve ha intenzione di giocarsi il tutto per tutto, consapevole di non avere nulla da perdere e di poter contare sulla spinta di uno Juventus Stadium completamente esaurito, nonostante un recente sondaggio lanciato da Tuttomercatoweb evidenzi come solo il 23,36% degli intervenuti creda alla possibilità di ribaltare il risultato dell’andata.

VOGLIA DI RISCATTO – Se i tifosi possono essere pessimisti, questo lusso non possono permetterselo i giocatori, che fin dalla sera dell’Allianz Arena hanno riconosciuto la superiorità del Bayern, dando comunque appuntamento per il ritorno di Torino. I giocatori e Conte sanno di non poter contare su un Bayern appagato dalla vittoria dello scudetto, considerati i festeggiamenti ridotti al minimo, ma i motivi per fare una partita da ultima spiaggia ci sono tutti, così come di dimostrare che la vera Juventus non è quella vista martedì scorso. Uno dei giocatori più attivi nello spronare l’ambiente è Bonucci, che anche oggi ha voluto suonare la carica dal suo sito, scomodando addirittura la storica battaglia del Piave della I Guerra Mondiale: “La vittoria contro il Pescara è importantissima sotto tanti punti di vista. Ora sotto con Juve - Bayern. Noi non abbiamo niente da perdere, loro invece hanno tutto da perdere. Quando giocavo a Treviso c'era un detto della guerra del 15/18: "Il Piave mormoró, qui non passa lo straniero!". Per molti dei nostri avi questa frase è tutta una vita. Per quanto mi riguarda il Nostro Piave si chiama Juventus Stadium. Che se la vengano a conquistare la semifinale, i tedeschi, e poi come sempre che vinca il migliore”.

I NUMERI CONTRO – Per cercare l’impresa Conte farà affidamento su motivazioni, schemi e la tecnica dei suoi, ma sicuramente non potrà farlo sulla cabala, a meno di non voler entrare nella storia della Juventus centrando un’impresa mai riuscita prima. La Juventus, infatti, in quattro precedenti di Champions League (o Coppa dei Campioni) non ha mai ribaltato un risultato di 2-0: Nel 1968 uscì con il Benfica perdendo per 1-0 anche il ritorno in casa, nel 1974 ottenne una inutile vittoria 3-2 con la Dinamo Dresda, nel 1976 venne eliminata dal Borussia Moenchengladbach dopo un pareggio 2-2 e nel 2006 salutò la competizione dopo un altro pareggio, questa volta 0-0, contro l’Arsenal.

Al di là della cabala Conte è comunque chiamato tentare un’impresa con un coefficiente di difficoltà altissimo, con l’handicap, inoltre, di non poter schierare due pedine fondamentali come Vidal e Lichsteiner, e non potendo contare neppure sull’infortunato Giovinco, il cui rientro è previsto per il derby di Torino. A due giorni dalla partita i maggiori indiziati a sostituire gli  squalificati sono Pogba e Padoin, mentre in attacco dovrebbero giocare Vucinic e Quaglierella. Intanto è stato designato l’arbitro della sfida di mercoledì; si tratta del fischietto spagnolo Carlos Velasco Carballo, al suo quarto arbitraggio in questa Champions League, ma per la prima volta con una italiana.