Prima vittoria assoluta per Unai Emery sulla panchina dell’Arsenal: all’Emirates Stadium i gunners muovono il proprio tabellino alla terza giornata di Premier League, battendo il West Ham per 3-1 nel derby londinese. Di Arnautovic la marcatura che apre le danze, poi rimontata da Monreal, dall’autorete di Diop e dalla firma a tempo scaduto del subentrato Welbeck. Primi punti per Aubameyang e compagni, mentre per gli Hammers di Pellegrini si tratta della terza sconfitta consecutiva.

Emery riprpone il suo 4-2-3-1 con Guendouzi confermato al centro del campo accanto a Xhaka. Dietro, Cech tra i pali con la coppia Mustafi-Sokratis a difenderlo. Bellerìn a destra, Monreal a sinistra. In avanti, invece, manca Ozil: sono Mkhitaryan, Ramsey e Iwobi a supportare Aubameyang. Modulo speculare per Manuel Pellegrini, che sceglie Balbuena e Diop davanti a Fabianski, affidando le fasce a Fredericks e Masuaku. Carlos Sanchez e Wilshere formano la mediana, mentre davanti ci sono Felipe Anderson, Snodgrass e Antonio a supportare Arnautovic, unica punta.

Ai dieci minuti di gioco si accende la gara: prima, su ottima sgroppata di Bellerìn, Mkhitaryan costringe Fabianski al miracolo in presa bassa sulla destra, Ramsey insacca il tap-in di testa, ma si alza la bandierina per la posizione irregolare del gallese. Dopo aver sfiorato il vantaggio, però, i gunners rischiano tanto in fase difensiva, lasciando per un paio di volte Arnautovic con tanto spazio sulla fascia destra, ma l’ex-Inter non riesce mai a centrare la porta da posizione vantaggiosa. Gli Hammers continuano a farsi sentire in avanti, sfruttando le diverse incertezze della retroguardia di Emery, incapace di reagire e di ripartire, fino ad arrivare a sbloccare la gara: Felipe Anderson accende la luce e lancia Arnautovic. In due contro cinque, gli attaccanti di Pellegrini mettono su un doppio triangolo in velocità che porta l’austriaco al tiro, di sinistro, dal limite. Palla forte e precisa che si insacca all’angolino basso, nulla da fare per Petr Cech.

La reazione, immediata, arriva con un guizzo di Aubameyang che controlla magistralmente il lancio di Bellerìn e tocca con l’esterno per Ramsey, chiuso in area dall’ottima diagonale di Fredericks. Lo stesso terzino destro di Pellegrini, però è sfortunato protagonista del gol del pareggio: altra splendida trama dei Gunners, il cross teso di Bellerìn gli sbatte addosso e, dopo il contrasto con Iwobi, finisce sul piede di Monreal che, da due passi, può controllare ed insaccare a porta praticamente vuota.

L’Arsenal riprende morale e fiducia, ma il West Ham tiene bene il campo e la gara rimane divertente ed attiva, con conclusioni da una parte e dell’altra: Antonio impegna Cech, mentre Fabianski mette le manone sul cross deviato di Ramsey, ben imbeccato da Mkhitaryan. Lo stesso Antonio, poco dopo, sfiora il palo col destro a giro, emulato da Aubameyang, che da poco più di venti metri fa sibilare il collo-esterno sopra la traversa. Si tratta dell’ultima emozione del primo tempo, si va a riposo sull’1-1.

Nel secondo tempo Unai Emery manda subito dentro Lacazette per Iwobi, spostando Aubameyang sulla trequarti sinistra, e gli effetti rischiano di vedersi subito: palla lunga, il gabonese la controlla e la mette in mezzo dove a staccare è Mustafi. Ottimo il colpo di testa incrociato, altrettanto la splendida parata di Fabianski con la mano di richiamo. Dopo dieci minuti l’Arsenal effettua già il secondo cambio, con la solita staffetta Guendouzi-Torreira, ed i Gunners provano ad alzare la pressione col possesso palla: splendida la girata di Lacazette del traffico, ma è ancora il portiere avversario a dire di no. Pellegrini, dalla sua, è costretto alla prima sostituzione da un problema al ginocchio per Arnautovic, che rimpiazza con Hernandez. Il West Ham. Gli Hammers si fanno vivi diverse volte, impegnando anche Cech (non perfetto) in un paio di occasioni, ma allo scoccare del settantesimo arriva la svolta della gara. Tutto ha origine da un rinvio svirgolato da Diop, che dal fondo sostanzialmente alza un campanile nella propria area di rigore: si salta per contendersi la sfera, e dopo i tocchi di Monreal e Ramsey è Lacazette a ritrovarsi in possesso, in area. Ottima la difesa della palla del francese, che poi prova a mettere in mezzo in girata e trova la deviazione fortuita dello stesso Diop, che non può fare nulla per evitare l’autorete del 2-1.
L’Arsenal, tolto il peso dell’equilibrio da spezzare, si scioglie ed arriva sul fondo con estrema facilità: Bellerìn e Monreal mettono dentro palloni invitanti, ma è Lacazette a servire sul piatto d’argento l’occasione ad Aubameyang, che si scontra sul muro di Balbuena col mancino da due passi. Torreira continua a dare ordine, il neo-entrato Welbeck regala delle fiammate importanti, ma è sempre Fabianski, con un paio di parate sicure ed un vero e proprio miracolo a neautralizzare il mancino di Aaron Ramsey dalla distanza, a mantenere l’equilibrio. Il West Ham trova le forze per reagire nel finale, organizza la manovra ed arriva diverse volte ad impensierire Cech: sia Felipe Anderson che Lucas Perez mettono dentro traversoni tagliati pericolosissimi, ma nessuno riesce a tagliare verso la porta per spingerli in rete. Nel finale, però, l’Arsenal si mette al riparo da brutte sorprese: ripartenza fulminea di Bellerìn che arriva sul fondo, punta il marcatore e, col destro, pesca al centro dell’area piccola Danny Welbeck. Smarcato, l’ex-United ha tutto il tempo di girarsi e spedire la sfera in rete da due passi per fare 3-1 e mandare tutti sotto la doccia.