Per quattro stagioni consecutive, dal 2013 al 2017, il Southampton era riuscito a confermarsi tra le migliori otto contendenti della Premier League, toccando addirittura il sesto posto (e la conseguente qualificazione in Europa League) nella stagione 2015/16, quella della cavalcata trionfale del Leicester. Nell’ultima annata, però, qualcosa sembra essersi rotto nel motore dei Saints: quella terminata la scorsa primavera è stata una stagione estremamente travagliata nell’Hampshire, chiusa al diciassettesimo posto (solo tre punti sopra la zona retrocessione) dopo l’avvicendamento  tra Pellegrino e Hughes sulla panchina nel finale di stagione. Uno shock non indifferente per i tifosi del Soton, che dopo diversi anni ad alta quota si sono ritrovati a dover sudare la permanenza in Premier League punto dopo punto.

Quest’anno, però, come dopo ogni estate, si riparte da zero: tutto è possibile, e con le mosse giuste anche una (quasi) nobile decaduta può riprendersi il suo posto nelle gerarchie del calcio inglese. I primi passi, ovviamente, sono stati svolti in sede di mercato: alle porte della nuova stagione la dirigenza del Southampton ha portato in biancorosso Jannik Vestergaard, gigante danese precedentemente in forza al Borussia Monchengladbach che, considerata la spesa per il suo cartellino (25 milioni di euro) avrà il compito di dare ordine e solidità ad un reparto difensivo che negli ultimi mesi ha fatto acqua da tutte le parti. 25 anni ed una doppia nazionalità (tutta la famiglia da parte di madre, ella compresa, è tedesca), Vestergaard può contare a curriculum 185 presenze in Bundesliga ed una decina tra Champions ed Europa League, portando in dotazione, oltre ai 199 centimetri di statura, anche un discreto bagaglio di esperienza. Sistemata (almeno si spera) la difesa, innesti importanti sono arrivati anche nella metà campo offensiva: dal Basilea, per una cifra vicina ai 18 milioni di euro, è arrivato l’esterno d’attacco Mohamed Elyounoussi. Nonostante il nome tradisca le origini marocchine, il classe 1994 è norvegese al 100%, e nelle ultime due stagioni aveva messo in mostra le sue qualità nel campionato svizzero. Destro, dotato di buona tecnica individuale, Elyonoussi ha lasciato Basilea con 84 presenze, 23 gol ma soprattutto 30 assist, cifra che evidenza la sua straordinaria capacità di rientrare verso il centro del campo ed innescare coi tempi perfetti i movimenti dei compagni. Profilo abbastanza completo, l’ex-Molde paga il poco uso del piede debole ed un’esplosività leggermente sotto la media per un’ala d’attacco. Comunque, Mark Hughes (confermato dopo la breve esperienza sul finire della scorsa stagione) potrà lavorare su un talento importante, che avrà chances per trovare la sua dimensione in Premier League, considerato anche lo slot liberato da Sofiane Boufal, girato in prestito dai Saints al Celta Vigo. La campagna acquisti in entrata si completa con Angus Gunn, classe 1996 considerato un potenziale craque d’oltremanica nel ruolo di portiere, e prelevato per una cifra considerevole (sembrerebbe oltre i dieci milioni di euro) dal Manchester City. Con lui, arriva un altro britannico come Stuart Armstrong, scozzese acquistato dal Celtic Glasgow.

Per il capitolo giocatori in uscita, oltre al già citato Boufal, il Southampton ha lasciato andare in prestito Guido Carrillo, centravanti italo-argentino che giocherà al Leganes in Liga, e Jordy Clasie, che dopo essere rientrato dall’esperienza belga col Bruges sarà nella rosa del Feyenoord. La cessione più rumorosa, però, è stata quella di Dusan Tadic, che dopo quattro stagioni in Premier League non ha rispettato tutte le aspettative sul suo conto, rimanendo sempre un attaccante “a sprazzi”, capace di giocate da urlo ma discontinuo sia all’interno dei novanta minuti che nel corso di un campionato intero. A ventinove anni, dunque, la sua nuova avventura sarà in Eredivisie, con l’Ajax, che per averlo ha sborsato undici milioni e mezzo di euro.

Difficile prevedere quale modulo sceglierà Mark Hughes per cominciare la nuova stagione: il gallese, nelle dieci partite disputate sulla panchina dei Saints, ha alternato 3-4-3, 4-5-1 e 4-4-2. Sicuramente, però, il portiere titolare sarà Fraser Forster, così come il perno della linea difensiva sarà il neo-acquisto Vestergaard, verosimilmente combinato con uno tra Hoedt e Stephens, se non con entrambi in una difesa a tre. Gli esterni, a prescindere dal modulo, invece, dovrebbero essere sicuramente Bertrand e Soares. In mezzo, la certezza si chiama Lemina: nonostante una stagione in chiaroscuro, condizionata anche dagli infortuni, il gabonese ex-Juventus rimane il fulcro dello schieramento dei Saints, per la sua intensità e per la capacità di fondere interdizione e proposizione offensiva. Oriol Romeu rimane una sicurezza nel ruolo da diga, mentre Pierre-Emil Hojbjerg rappresenta il presente ed il futuro in cabina di regia: classe 1995, la sua crescita in termini di impostazione e capacità di organizzare il gioco sarà cruciale per la stagione dei Saints, soprattutto se combinata a quella di James Ward-Prowse, altro talento limpido che potrebbe cambiare gli equilibri interni della squadra da un momento all’altro. L’inglese, all’occorrenza, potrebbe anche avanzare da trequartista centrale qualora Hughes decidesse di schierare due punte assieme (pescando tra Austin, Gabbiadini e Long), mentre un tridente permetterebbe di sfruttare appieno tutta la tecnica di Elyounoussi e la rapidità nello stretto di Nathan Redmond, tra le poche note positive della scorsa stagione.