Da un italiano ad un altro. Anzi due, ma con una squadra che al momento non convince. L’estate del Chelsea è stata tutt’altro che tranquilla, soprattutto per quanto riguarda la scelta del tecnico per la nuova stagione: Antonio Conte era ormai un separato in casa, ma il divorzio è stato molto più complicato del previsto e tutta la situazione ha fatto perdere molto tempo alla dirigenza dei Blues, che hanno tardato ad annunciare Maurizio Sarri, trattenuto fino all’ultimo dal Napoli nonostante l’arrivo di Ancelotti in azzurro.
Alla fine però il tecnico toscano è diventato ufficiale e con lui sulla panchina di Stamford Bridge si siederà anche Gianfranco Zola, che da queste parti è considerato una leggenda; dal Napoli è arrivato anche Jorginho, unico vero innesto della campagna acquisti estiva, oltre a Robert Green, portiere 38enne che farà da terzo. Prima di insediarsi, il nuovo allenatore aveva fatto delle richieste, che però sono state tutte disattese, un po’ per i tempi che si sono allungati, un po’ per le richieste esorbitanti. Su tutti, i due juventini Gonzalo Higuaìn e Daniele Rugani: il primo è finito al Milan nella maxi operazione che ha riportato Bonucci a Torino perché il Chelsea avrebbe dovuto liberarsi di almeno uno fra Morata, Giroud e Batshuayi, mentre il secondo era valutato dai bianconeri almeno 50 milioni, troppi per un difensore nemmeno titolare fisso.
C’è poi tutto un capitolo legato alle possibili cessioni: non solo gli esuberi, ma anche i pezzi pregiati corteggiati dai top club europei. A cominciare da Eden Hazard, individuato dal Real Madrid come vero sostituto di Cristiano Ronaldo ma per il quale la dirigenza Blue chiede almeno 200 milioni di euro; i Blancos sono molto interessati anche a Thibaut Courtois, che spinge per il trasferimento in Spagna dove ha già giocato con la maglia dell’Atletico e dove vivono i suoi figli. Infine, anche Willian è sulla lista dei partenti, diviso fra Barcellona, Manchester United ed ancora Real.
Probabile formazione attuale (4-3-3):
Al di là della questione mercato però, i tifosi sono impazienti di rivedere ciò che Sarri è stato in grado di proporre a Napoli, con le idee di gioco ben riconoscibili, schemi chiari e velocità di esecuzione massima. Il 4-3-3 è un dogma dal quale non si scappa: in attesa di definire al meglio la questione portiere, Cesar Azpilicueta tornerà nel suo ruolo originario, quello di terzino destro, dopo due annate ad altissimo livello da centrale di destra nella difesa a 3 di Conte, con Marcos Alonso – o Emerson Palmieri – sulla corsia opposta, mentre nel mezzo David Luiz, Rudiger, Christensen e Cahill si giocano i rimanenti due posti. A centrocampo, Jorginho giocherà in posizione centrale come in Italia, con Kantè spostato come mezzala e con Fabregas o Bakayoko sul centrosinistra.
In attacco invece è ancora tutto un rebus da risolvere, perché sulla carta il tridente titolare sarà formato da Hazard, Morata e Willian, anche se è meglio utilizzare il condizionale visto che manca ancora una settimana al termine del mercato in Premier League e tutto può succedere; in rosa attualmente ci sono ancora Moses, abituato con Conte a correre per tutta la fascia, come rincalzo per la destra, mentre Pedro, molto in forma nella tournée, può giocare indifferentemente su entrambe le corsie, con Giroud o Batshuayi che, se rimarranno, a far rifiatare lo spagnolo, sempre che l’ex juventino riesca a convincere Sarri ad affidargli la maglia da titolare.