Squadra che vince, non si cambia. Pur restando, di nuovo, a secco di titoli, il Tottenham punta sulla continuità, consolidando il progetto tecnico plasmato dal tecnico argentino Mauricio Pochettino, con lo scopo di sfruttare al massimo le potenzialità residue di questo gruppo. A pochi giorni dalla fine del calciomercato, non si registra nessun movimento, sia in entrata, che in uscita, con il solo Vincent Janssen vicinissimo ad un nuovo prestito in Turchia, con la maglia del Fenerbahce. Dunque, avanti tutta con questo gruppo, con l’obiettivo di scalare la montagna della Premier League provando ad insidiare il Manchester City, con gli occhi puntati sulla Champions League e, soprattutto, la FA Cup, cercando di interrompere un digiuno decennale che va avanti dal 2008, anno in cui hanno conquistato la vecchia Carling Cup.
Dell’undici di Pochettino si sa tutto: il nativo di Murphy ha trovato la quadratura perfetta con il 4-2-3-1, modulo che esalta le qualità di Kane nell’attaccare in profondità, concedendo libertà a Son ed Eriksen. L’immobilismo nel mercato dei londinesi può essere dettato dal fatto che la squadra abbia una precisa identità di gioco, maturata nel corso degli anni e per questo la dirigenza -dopo anni di investimenti infruttuosi- non intende rischiare con colpi costosi, minando l’equilibrio all’interno della rosa. Solo dopo diverse stagioni e qualche fallimento, gli Hotspur sono una squadra compatta e formano un sistema ampiamente collaudato e ben oliato: le caratteristiche fisiche dei titolari permettono di aggredire l’avversario con un pressing alto forsennato, con lo scopo di bloccare i rifornimenti e contrattaccare con ripartenze letali, guidate da Son, maestro dei contropiedi, assieme a Kane, in grado di far salire la squadra da solo. La buona tecnica individuale di ciascuno degli elementi in campo permette di impostare il gioco con una costruzione ragionata, fatta di passaggi mirati, partendo da Alderweireld (finchè resta ancora con la casacca Lilywhite) primo regista, con il compito di far pervenire la sfera al trio di trequartisti, specialmente ad Eriksen, il giocatore con il miglior tasso tecnico della squadra. A questo punto, si aprono numerose opzioni offensive: Eriksen dalla lunga distanza, oppure Kane che amministra la palla, dialogando con Son e Alli, entrambi abili negli inserimenti, specialmente il secondo, un maestro della specialità, in grado di rendersi pericolosissimo off the ball.
Appare così chiara la strategia di Daniel Levy, che punta tantissimo nel trattenere i big: in sequenza sono arrivati i rinnovi di Pochettino, Harry Kane, Son Heung Min ed Erik Lamela, mentre tiene banco la situazione rovente sulla trattativa di rinnovo di Toby Alderweireld, al momento ai ferri corti con Pochettino e la dirigenza per divergenze contrattuali. Solo qualche sondaggio per Wilfried Zaha, Jack Grealish e Ryan Sessegnon, ma ad ora con un nulla di fatto. Riflettori poi sulla questione Gareth Bale: si sprecano le speculazioni sul ritorno del figliol prodigo, al Real Madrid ormai da cinque stagioni. Il gallese è ben visto dalla tifoseria, che lo riabbraccerebbe più che volentieri, ma la dirigenza e Pochettino hanno allontanato ogni rumor riguardante l’accostamento dell’esterno madrileno ai londinesi.
La stagione 2018-19 potrebbe essere un’annata spartiacque, con l’inaugurazione del nuovo Hotspur Stadium, un impianto da poco più di sessantamila posti, all’avanguardia e futuristico, il fiore all’occhiello del North London. Tanto hype per questo impianto, che vedrà il proprio battesimo il 15 settembre, contro il Liverpool, mentre l’esordio contro il Fulham si disputerà in un Wembley ormai riabilitato dalla malasorte, dopo una stagione più che positiva e ricca di vittorie eccellenti - Real Madrid in Champions League su tutte.