Il Manchester United, con investimenti ai limiti della follia e con il maestro Josè Mourinho in panchina, è tornato ai livelli che gli competono. Dall'addio di Sir Alex Ferguson infatti i Red Devils erano crollati nell'anonimato, ma con lo Special One hanno sollevato l'Europa League, tornando in Champions, e la stagione scorsa sono arrivati secondi, dietro a un Manchester City che sembra, almeno in patria, di un altro pianeta. Dopo questa risalita però, ottenuta anche grazie a investimenti pesanti sul mercato, basti pensare ai 100 milioni per Pogba, gli 80 per Lukaku e altri 80 per Martial, giusto per citare tre esempi, ora si addensano alcune nubi su quello che fino a poco tempo fa era il club dominante di Manchester a mani basse.

Per quanto è stato speso sul mercato infatti molti si aspettavano di più. La stagione passata è terminata sì con il secondo posto, ma con ben 19 punti di distacco dai rivali del City. Un abisso. A cui si va ad aggiungere la magra figura rimediata nel ritorno in Champions, dove l'avventura è finita agli ottavi contro il Siviglia, squadra sulla carta abbondantemente alla portata dello United. C'è quindi un gap da colmare, anche se forse bisogna sfruttare meglio il patrimonio già presente in casa Red Devils. Almeno così la pensa la società, che stavolta non è intervenuta sul mercato con investimenti pesantissimi come suo solito, convinta che la squadra sia già all'altezza. D'altronde non le si può dare torto. Sulla carta Lukaku è il centravanti più forte della Premier League dopo Kane, senza calcolare la qualità immensa data da giocatori come Alexis Sanchez o lo stesso Pogba, che ancora non ha dimostrato di valere i 100 milioni consegnati alla Juventus.

Non è dello stesso avviso Josè Mourinho, che aveva invece chiesto ancora rinforzi per riuscire a ridurre il gap con il City e per avanzare in Champions. La dirigenza però ha tenuto il basso profilo di molte altre squadre, anche big, di Premier. È arrivato Grant dal retrocesso Stoke City per fare da secondo a De Gea, dopo l'infortunio di Romero. Per la fascia destra è stato prelevato Dalot dal Porto, visto che Darmian sembra ormai sul piede di partenza, pronto a tornare in Serie A. L'acquisto più altisonante è sicuramente quello di Fred dallo Shakhtar per 60 milioni, per aumentare le alternative in mezzo al campo. Anche perchè Fellaini e Pogba non sembrano così certi di una loro permanenza in rosso. L'ex Everton è più o meno ad ogni sessione di mercato vicino a cambiare casacca, mentre il francese sarebbe attirato da un possibile rientro a Torino, specie ora che in bianconero c'è un certo Cristiano Ronaldo.

Pochi rinforzi, squadra che forse non è assemblata al meglio, la posizione di Josè Mourinho non è più così stabile. Già era criticato per la mancanza di risultati veramente degni di nota oltre l'Europa League, ora lui stesso, chiedendo rinforzi e non ottenendoli, dimostra di non avere più un'autorità intoccabile. Il mercato non è ancora chiuso e si vuole provare a portare comunque qualche colpo importante a casa. Piace sempre Perisic, ma sarà difficile strapparlo all'Inter, che lo considera la sua punta di diamante insieme a Icardi. Per rinforzare la difesa, settore parso più fragile l'anno scorso, l'obiettivo numero uno è Maguire, ma il Leicester chiede una cifra che lo farebbe diventare il difensore più pagato nella storia del calcio: circa 80 milioni di euro. Difficile dunque che arrivino i tanto sospirati rinforzi, con un campionato che incombe. Si parte infatti tra soli 10 giorni. Un avvio neanche partircolarmente complesso sulla carta, visto che la Premier League sarà aperta proprio dalla sfida tra lo United e un Leicester che è sempre più lontano da quello che ha vinto la Premier. Poi alla seconda giornata c'è il Brighton.

Gli obiettivi per questa stagione sono chiari: provare a vincere la Premier e arrivare il più lontano possibile in Champions League. Per Josè Mourinho con questa rosa è impossibile, mentre per la società non ci dovrebbero essere problemi. Se non ci saranno sviluppi di mercato o punti di incontro tra le due parti, potremmo essere giunti alla fine dell'era dello Special One in Red Devil.

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Davide Marchiol
Nato e cresciuto ad Udine. Udinese e rap le mie passioni principali, con un certo ascendente verso il Crotone, viste le origini calabre, ma non mi precludo nessuna strada.