Riyad Mahrez, poi qualche giovane e nulla di più. Al Manchester City è bastato questo come mercato in entrata, un po' in controtendenza con le abitudini della dirigenza per quello che riguarda le spese estive. D'altronde, a poco meno di una decina di giorni dal termine della sessione di trasferimenti per i club inglesi, quella a disposizione di Pep Guardiola è una delle rose - o forse la rosa - più complete dell'intera Premier League, nonostante numericamente non sia cambiata rispetto ad un anno fa.
Non è un segreto, l'enorme qualità della panchina Sky Blue ha aiutato tanto nella scorsa stagione. Manca un tassello però ora, visto che Yaya Touré è stato svincolato, nel ruolo di mediano. Non è dato sapere quale sarà il profilo scelto dai campioni d'Inghilterra per fare la riserva: voci insistenti proponevano Miralem Pjanic come il favorito della dirigenza, ma l'affare si è rivelato più complicato del previsto (la Juventus vuole 100 milioni per il bosniaco). Resta comunque che i giocatori presenti nella foto qui sopra sono tutti di livello internazionale e certamente sulla carta non c'è nessuna squadra così organizzata per vincere il campionato.
Al fianco delle proprie certezze, infatti, il Man City propone anche diversi margini di miglioramento molto interessanti. Sarà da capire se il gioco troverà delle soluzioni diverse con Bernardo Silva e Mahrez contemporaneamente in rosa, due esterni mancini con caratteristiche simili. Il portoghese ex Monaco un anno fa non ha trovato spazio in favore di Sterling, ma l'arrivo del numero 26 fa pensare che vedremo un sistema di gioco con meno velocità e più tecnica sulla fascia di destra, sistema più adatto anche all'algerino. Oltre alle questioni tattiche, è previsto anche il ritorno ad alti livelli di Benjamin Mendy, fresco campione del mondo in grado, con la propria esuberanza, di garantire una soluzione interessante sul piano offensivo. Sullo sfondo ci sono anche tanti ragazzi davvero notevoli nella Primavera che potrebbero essere pronti al grande salto (Foden, Harrison, Brahim Diaz e via così).
I Citizens poi portano avanti certamente delle ambizioni importanti per quanto riguarda la Champions League. Guardiola è un maestro di questa competizione ed ha quasi l'obbligo di portare ad un salto di qualità europeo la fazione celeste. Certo il campionato rimane il target principale, ma anche in ambito internazionale ci sono tanti giocatori chiamati ad un salto di qualità. Si pensi a Kevin De Bruyne, stella anche del recente Mondiale che non potrà esimersi da qualche responsabilità in più nelle gare decisive, o a senatori come il Kun Aguero e David Silva che non hanno mai raggiunto questo traguardo nelle loro splendide carriere. Le condizioni per un trionfo, perlomeno a livello tecnico, ci sono tutte.
La maggiore insidia del City resta quindi se stesso, a meno di grosse sorprese. Forse solo il Liverpool ha un po' accorciato, sulla carta, il gap enorme con cui gli Sky Blues hanno dominato lo scorso campionato; tutte le altre big sembrano avere tante delle insidie all'orizzonte. Tuttavia, i black-out mentali attraversati in alcuni periodi - specie nella prima stagione - della gestione Guardiola rimangono un pericolo costante, e sedersi sugli allori è una di quelle cose che non bisogna fare mai nel calcio d'Oltremanica. Si partirà tutti a zero punti. Certo però, la sensazione è che il Manchester sia un po' pelino più avanti...