Il 34° e ultimo turno della Bundesliga 2017-18 si concentra interamente alle 15:30 del Samstag con ancora molti verdetti da scrivere. Uno di questi ha il suo tribunale alla Wirsol Rhein-Neckar-Arena di Sinsheim, casa dell'Hoffenheim. I Kraichgauer ospitano il Borussia Dortmund nello scontro diretto per un posto nella prossima fase a gironi della UEFA Champions League.
Il BVB atterra nel Baden-Württemberg con 2 risultati su 3 a disposizione e con una differenza reti, prima discriminante in caso di pari punti, di +3 sugli avversari odierni e +6 sul Leverkusen. L'Elf di Nagelsmann, invece, deve obbligatoriamente vincere per mantenere l'ultimo posto utile lontano dalle grinfie delle Aspirine (+3 differenza reti per l'Hoffenheim) o confidare in un impronosticabile capitombolo interno dei Werkself. In questa girandola di ipotesi, la squadra di Herrlich deve sperare nel Borussia Dortmund e/o in una goleada contro il già salvo Hannover 96.
Nagelsmann propone il solito modulo inserendo Szalai da prima punta con Uth più esterno per sostituire l'infortunato Gnabry.
Stöger decide di adattarsi utilizzando Pulisic da tornante e togliendo dalla naftalina Raphaël Guerreiro.
BÜRKI SPEZZA L'EQUILIBRIO
La prima frazione è segnata dall'equilibrio. L'Hoffenheim fa la partita ma raramente riesce a sorprendere il primo pressing del BVB che tende a chiudersi centralmente e offrire solamente lo sfogo laterale. I Kraichgauer accettano l'invito trovando non di rado la capacità di arrivare sul fondo con triangoli nello stretto. I cross tesi e a rimorchio saranno le uniche armi efficaci per sorprendere una linea difensiva Schwarzgelb che collassa all'interno dell'area di rigore lasciando ampio spazio sui 16 metri. Così arriva l'occasione per Kramaric sventata da Bürki (20'). Nell'altra metà campo l'Elf di Stöger riesce solo parzialmente a sfruttare una linea difensiva non irreprensibile. Sullo 0-0 è Guerreiro (18') a esaltare i riflessi di Baumann.
L'equilibrio di cui sopra si spezza al 26'. Schmelzer appoggia tranquillamente sul suo estremo difensore, ma il controllo di Bürki è tecnicamente deficitario. Il pressing di Uth e la contemporanea isteria dell'elvetico causano un rilancio che termina esattamente sui piedi di Kramaric che prende la mira e infila sul primo palo. La reazione tarda ad arrivare e si concretizza con la più nitida delle occasioni sciupata ignominiosamente da André Schürrle che spara fuori a tu per tu con Olli Baumann (33'). Dopo 1 minuto di recupero e una potenziale chance per i padroni di casa, Gräfe pone fine al primo tempo.
NAGELSMANN E KRAMARIC, LA COPPIA CHAMPIONS
La seconda frazione riparte con un BVB che prova a comandare le operazioni prima di essere nuovamente spaventato dai padroni di casa. Kaderabek sfonda sulla destra servendo centralmente Szalai che gira prontamente a botta sicura. Bürki è bravo e fortunato a respingere con la gamba destra, ma dalla confusione in area che ne deriva è Piszczek a risultare decisivo anticipando il probabile tocco vincente di Kramaric sul secondo palo (51'). Gli Schwarzgelben non si scompongono ma celebrano il pareggio al 58' con Reus. E' il Dortmunder Jung il Torschütze che riequilibra il parziale chiudendo sottomisura un bel triangolo sulla sinistra con Guerreiro.
Tuttavia, la reazione dell'Elf di Nagelsmann è veemente e foriera di ben 2 Tore. Il nuovo vantaggio arriva già al 63' con la firma di Adam Szalai che viene perso dall'intera retroguardia ospite per poi concludere con un delizioso pallonetto. Di nuovo decisivo Kramaric con l'assist illuminante dopo un triangolo con il centravanti magiaro e Uth. Dieci minuti più tardi, gli Achtzehn si assicurano un posto nella prossima Champions con Kaderabek. Il terzino ceco sigla il suo Tor personale ribadendo in rete un parapiglia nell'area piccola sventato solo parzialmente dalla coppia svizzera Akanji-Bürki. L'ex FC Basel salva sulla linea la punizione velenosa dalla sinistra di Kramaric, mentre l'ex SC Freiburg smanaccia il tentativo ravvicinato di Bicakcic, senza fortuna. Nel recupero c'è tempo solamente per la passerella di Roman Weidenfeller. L'ex capitano dei gialloneri appende i guanti al chiodo.
Alla BayArena il Leverkusen molla nel finale vincendo solo per 3-2. L'Hoffenheim, dopo una rincorsa al cardiopalma, conquista la Champions League con l'impronta visibile di Julian Nagelsmann e dei suoi ragazzi, Uth, Kramaric e Gnabry su tutti, senza dimenticare Kevin Vogt. Due di loro andranno via (Gnabry al Bayern e Uth allo Schalke 04), ma le ambizioni della società di Sinsheim sembrano non volersi fermare qui.
Termina con un'altra sconfitta la stagione tetra del BVB. Stöger era stato chiamato per risollevare i cocci da terra e incollarli con la più modesta colla sul mercato. Operazione riuscita e obiettivo centrato. Di più era difficile fare. Il futuro sembra appartenere a Lucien Favre, autore di numerose prodezze tra Berlino (sponda Hertha) e Mönchengladbach. La sensazione, però, è che se il tecnico svizzero non verrà coadiuvato da una lungimiranza e pianificazione all'altezza rischierà anche lui di essere ingoiato nel buco nero del Tempel. Anche lui, in caso, con responsabilità minime.
Francesco Lo Fria