Il Manchester United si toglie una bella soddisfazione all'ultimo secondo nella 36esima giornata di Premier League. Vittoria importante per i rossi quella interna di oggi contro l'Arsenal, in una gara giocata su buon ritmo da entrambe le fazioni, che però ad un certo punto sembravano essersi entrambe accontentate del pari (legittimamente, viste le rispettive situazioni). Alla fine però la soluzione-Fellaini dalla panchina ha pagato ed ha portato i tre punti ad i giocatori locali, ora più che mai vicini al secondo posto. Per i londinesi invece qualche rimorso ma abbastanza limitato, visto l'ampio turnover da loro impiegato oggi con vista alle semifinali di ritorno d'Europa League. Di seguito la cronaca del match.
Per quanto riguarda le formazioni iniziali, José Mourinho sceglie un 4-3-3. Davanti a De Gea ci sono Valencia, Smalling, Lindelof e Young. A centrocampo il perno centrale è Matic, le mezzali sono invece Ander Herrera e Pogba. Il tridente offensivo è invece composto da Lingard, Lukaku ed Alexis Sanchez. Arsène Wenger risponde con un 4-2-3-1. Il portiere è Ospina. I terzini sono Bellerin e Kolasinac, con Chambers a far coppia col giovane Mavropanos al centro. Maitland-Niles e Xhaka fanno i mediani, con Mkhitaryan, Iwobi e Nelson a supportare Aubameyang in attacco.
L'avvio di gara vede i Gunners piuttosto distratti, sia mentalmente sia sotto un aspetto prettamente tecnico, con tante trame sconclusionate portate avanti in fasi di sterile possesso palla. La controparte trova dunque con merito il vantaggio alla sua quinta conclusione del match: la quarta l'aveva tentata Alexis Sanchez, deviando di testa il pallone che dopo un bel contropiede Lukaku aveva scodellato per lui dalla destra alla sinistra dell'area. Il cileno, cogliendo il palo dopo una deviazione decisiva di Bellerin, ha involontariamente favorito il tap-in di Paul Pogba da due passi per l'1-0. Successivamente un moto d'orgoglio porta gli ospiti ad una buona reazione, che si concretizza perà in nulla più di due conclusioni sterili di Mkhitaryan (larga) ed Aubameyang (comoda per il portiere avversario). Il primo tempo si spegne su una situazione di sostanziale equilibrio, aldilà del palo colto da Young con un cross casuale dalla sinistra.
La ripresa inizia su ritmi ben diversi. I Red Devils cercano di gestire più che altro la sfera, provando a mettere la partita su binari conosciuti ed in cui difficilmente il risultato sarebbe cambiato; i loro avversari però non ci stanno e pescano praticamente subito il pareggio. La firma è di Henrikh Mkhitaryan, che con il classico gol dell'ex concretizza il recupero palla sulla trequarti di Xhaka, incrociando col destro dalla lunetta, con un diagonale rasoterra, debole ma imparabile. I pericoli non mancano per De Gea, anche se spesso non sono nettissimi, come nell'occasione in cui il neo-entrato Welbeck lo ha costretto al bloccaggio con una conclusione potente ma centrale dalla distanza. In generale però anche la ripresa è lenta e le occasioni stentano ad arrivare, nonostante il livello tecnico rimanga buono
Nel finale però l'equilibrio viene rotto dalle sostituzioni che Mourinho aveva attuato già da parecchio tempo. Mentre Wenger aveva dato ulteriore spazio alle seconde linee con i cambi, lo Special One ha inserito tre che già all'89esimo avevano collezionato il gol del 2-1, poi annullato. Nell'occasione, cross di Martial per la testa di Fellaini, il conseguente palo e la ribattuta di Rashford, però da palese posizione irregolare. Poco dopo però la stessa azione si ripete e stavolta il gol è regolare: il traversone lo mette Ashley Young, con grande misura, ed a centro area svetta nuovamente col suo dominio aereo Marouane Fellaini, che la piazza sul secondo palo e stavolta la mette direttamente praticamente all'incrocio, non lasciando speranze ad Ospina. All'inizio del recupero arriva dunque la sentenza sul match, che termina sul risultato di 2-1.