BRIGHTON AND HOVE ALBION 0 – 2 LEICESTER CITY, AmEx Stadium, Brighton.
Marcatori: Iborra 83’, Vardy 90+6’. Arbitro: C. Kavanagh
Sudata, ma importante vittoria esterna per il Leicester City di Claude Puel, imbattuto per la quinta partita consecutiva nei tempi regolamentari. Match abbastanza bloccato quello dell’AmEx Stadium di Brighton, con un primo tempo estremamente fisico, molto di contrasto e con pochissimi spazi liberi: l’unica occasione davvero tangibile arriva nel finale, sul piede di Glenn Murray, che impattando un traversone col destro, da pochi passi, non trova la porta. Nel secondo tempo i Seagulls continuano a spingere ed a controllare meglio il gioco, il Leicester si imbottisce di ammonizioni, ma ancora una volta manca la precisione a Lewis Dunk, che mette sopra la traversa il traversone di Gross col colpo di testa. Negli ultimi 20 minuti la gara esplode e finalmente si gioca a ritmo più alto: Ryan salva con una parata clamorosa sul destro basso di Jamie Vardy, ma dopo cinque minuti i suoi hanno l’occasione del match.
Izquierdo entra in area, Maguire e Ndidi lo chiudono a sandwich e Kavanagh non ha dubbi nel fischiare il rigore. Dal dischetto, però, Glenn Murray si fa ipnotizzare da Schmeichel, bravissimo a mettere le mani all’angolino basso a sinistra. Come recita la più famosa legge non scritta, “gol mancato, gol subito”: dall’altra parte le Foxes non perdonano con Iborra, bravissimo ad impattare di testa, senza quasi saltare, il traversone dalla trequarti di Chilwell per infilarlo alle spalle di Ryan. Gli ospiti resistono anche all’espulsione di Ndidi per doppia ammonizione, ed all’ultimo secondo, con il Brighton tutto avanti a cercare il pari, c’è anche spazio per il raddoppio firmato da Jamie Vardy, perfetto nel toccare in rete il suggerimento basso di Gray. Brighton che rimane comunque tredicesimo, a +4 dalla zona rossa.
MANCHESTER UNITED 2 – 0 SWANSEA, Old Trafford, Manchester.
Marcatori: Lukaku 5’, Sanchez 20’. Arbitro: R. Madley.
Tutto facile invece, tra le mura amiche, per il Manchester United di Mourinho: bastano venti minuti ai Red Devils per sbarazzarsi dello Swansea, mai davvero in partita. Ad aprire le marcature al quinto minuto è Romelu Lukaku, che all’altezza del dischetto chiude perfettamente l’azione sviluppata, tutto a due tocchi, da Lingard e Sanchez. Il mancino del belga è deviato, quel tanto che basta, da Ki Sung Yong, e si infila sotto l’incrocio dei pali. Un quarto d’ora dopo l’assist, Alexis si mette in proprio andando a siglare il raddoppio: Pogba verticalizza su Lingard che vede il suo filtrante deviato dalla difesa. Sulla sfera, che rimane a metà strada, si invola il cileno che a quel punto, solo davanti a Fabianski, centra l’angolino col destro.
La gara è oramai indirizzata, e neanche il doppio cambio di Carvalhal all’intervallo (con l’ingresso di Abraham e Carroll) riesce a scuotere gli Swans: nel secondo tempo è ancora Sanchez, di testa, ad andare vicino al gol da pochi metri, mentre De Gea, in uscita, si oppone benissimo in uno contro uno proprio al neo-entrato Abraham. Dall’ora di gioco in poi è quasi accademia per lo United, che conquista i tre punti e blinda il secondo posto a quota 68, +2 con una partita in meno sul Liverpool. Ayew e compagni, invece, rimangono ancora immischiati nella lotta per non retrocedere.
NEWCASTLE 1 – 0 HUDDERSFIELD TOWN, St James’ Park, Newcastle.
Marcatori: Perez 80’. Arbitro: M. Atkinson.
Chi si stacca, al contrario, dal discorso retrocessione, forse definitivamente, è il Newcastle United: dura, sporca la sfida contro l’Huddersfield, in cui però i ragazzi di Rafa Benitez riescono a tenere sempre in mano il pallino del gioco e, con pazienza, arrivando al tiro addirittura 18 volte (di cui 13 nel solo primo tempo), anche a sbloccarla. Dopo le clamorose occasioni del primo tempo, infatti, con Shevley e Gayle incapaci di centrare la porta tre volte da ottima posizione e Matt Ritchie ipnotizzato in uno contro uno dall’uscita di Lossl, i Magpies tremano nel secondo tempo, con la ripartenza ospite che porta al tiro Quaner e la palla che sfiora il palo alla sinistra di Dubravka.
All’ottantesimo, però, la gioia massima e definitiva arriva dal piede di Ayoze Perez: su un cross lungo, allontanato in qualche modo da Lossl, Kenedy è lucidissimo a controllare e mettere dentro per l’accorrente spagnolo che, a porta vuota, non può fare altro che spingerla dentro. Balzo in avanti del Newcastle, che aggancia la dodicesima posizione a quota 35 punti, mentre l’Huddersfield rimane solo due posizioni e tre lunghezze sopra il Southampton terzultimo, con una partita da recuperare per i Saints.
WATFORD 2 - 2 BOURNEMOUTH, Vicarage Road, Watford.
Marcatori: Kiko 13’, King (R) 43’, Pereyra 49’, Defoe 90+2’. Arbitro: A. Madley.
Pioggia di gol, preventivabile, su Vicarage Road: tra Watford e Bournemouth, difatti, non c’erano dispute di classifica, con entrambe le squadre al centro esatto del ranking di questa stagione di Premier, lontane sia dalla zona Championship che da quella Europa League. Ad inaugurare le marcature, al tredicesimo, è Kiko Femenia, che impatta il corner di Holebas, trova la deviazione decisiva di King e fa 1-0. Le cherries faticano a reagire e riportarsi in partita, e devono affidarsi agli episodi: a due minuti dal 45’, l’ingenuità è di Holebas che si fa sorprendere con il braccio largo in area, causando rigore ed ammonizione. Dal dischetto va King, che mira l’angolino a sinistra, batte Karnezis e fa andare tutti negli spogliatoi sul pari.
Nella ripresa le Hornets tornano avanti grazie ad una vecchia conoscenza del calcio italiano come Roberto Pereyra: al quarto minuto, l’ex-Udinese e Juventus raccoglie in area il suggerimento spalle alla porta di Hughes e, di prima, fulmina Begovic col piattone destro. Da lì il Watford può gestire, anche con aggressività, il tentativo di rientro ospite, e sembra riuscirci bene, ma la beffa è dietro l’angolo: secondo minuto di recupero, sul lancio alla disperata Nathan Aké vola più in alto degli altri e prolunga dentro l’area, dove Jermain Defoe, da vecchia volpe, è il più rapido ad avventarsi sul pallone ed a depositarlo in rete.
WEST BROMWICH ALBION 1 – 2 BURNLEY, The Hawthorns, West Bromwich.
Marcatori: Barnes 22’, Wood 73’, Rondon 83’. Arbitro: L. Probert
Saluta, probabilmente in maniera definitiva, la Premier League il West Bromwich Albion. Non parte infatti la rincorsa impossibile alla salvezza, anzi: ottimo, per l’ennesima volta in questa stagione, il Burnley, che sbanca il The Hawthorns in trasferta e mette pressione all’Arsenal, impegnato domani nella sfida interna allo Stoke. I ragazzi del “ginger Mourinho” Dyche la sbloccano al minuto 22, quando l’ennesima manovra offensiva, con i padroni di casa rintanati nella propria metà campo, trova sfogo sulla destra: ottimo il triangolo che porta al cross Aaron Lennon. La palla è alta e lunga, ad arrivarci, con una sorta di acrobazia goffa ma efficacissima, è Ashley Barnes che alza la gamba destra, impatta bene e gela Foster. Da quel momento gli ospiti continuano ad amministrare, gestendo il possesso palla ed arrivando vicini al pari anche con Chris Wood, vicinissimo alla rete di testa. Nel finale di primo tempo Rondon prova a pareggiare con l’ottima zuccata, ma trova sulla sua strada Nick Pope che allontana.
La ripresa del fanalino di coda del campionato è leggermente più coraggiosa, ma la difesa del Burnley allontana senza preoccupazione i pericoli: al minuto 77, a calare la saracinesca sulle speranze del WBA ci pensa il solito Chris Wood, che riceve in area da Nyom, fa secco un uomo, calcia a botta sicura e dopo la ribattuta di Foster è fortunato nel ritrovarsi la palla sulla testa a pochi passi dalla porta per spingerla in rete. La risposta, tardiva, degli uomini di Pardew è firmata da Rondon a sette dal termine, ma la sostanza non cambia: 1-2, WBA ultimissimo, nonostante la partita in più, ad 11 punti dalla zona salvezza. Con 6 partite da giocare, l’eventuale rimonta avrebbe del leggendario.
WEST HAM 3 – 0 SOUTHAMPTON. Olympic Stadium, Londra.
Marcatori: Joao Mario 13’, Arnautovic 18’, Arnautovic 45+3’. Arbitro: J. Moss.
A proposito di salvezza, arriva una boccata d’aria pulita, di puro ossigeno, in una stagione difficilissima, per il West Ham. All’Olympic Stadium gli Hammers sono letali e chiudono lo scontro diretto contro il Southampton già nei primi 45 minuti più recupero: la prima marcatura è del rinato Joao Mario, rapidissimo nel ripartire dopo il pasticcio dei Saints sul corner. Kouyate guida il contropiede, l’ex-Inter riceve al limite ed è liberissimo di controllare e sparare col destro sotto la traversa. Bolle che riempiono lo stadio, e come il miglior pugile il West Ham approfitta del momento e sferra subito il secondo colpo: altro recupero sanguinosissimo nella trequarti avversaria, palla larga sulla destra per Joao Mario che, col destro, pesca sul secondo palo l’altro ex-Inter, Arnautovic.
L’austriaco inchioda di testa, trova il miracolo di McCarthy ma è il più rapido a toccare in rete il tap-in. Le tante perdite di tempo spingono Moss ad assegnare 5 minuti di recupero, ma ne bastano 3 a Moyes per gioire ancora: splendida parabola in avanti di Masuaku, col mancino, che pesca lo scatto di Arnautovic. Il numero 7, a quel punto, mette in mostra il miglior colpo del repertorio: destro al volo, di prima, che fulmina il portiere e regala sostanzialmente la vittoria (nel secondo tempo le emozioni, per usare un eufemismo, latitano) ai suoi. Situazione sempre più critica per i Saints, terzultimi a quota 28 punti ed a serio rischio in questo finale di stagione, mentre i londinesi fanno un balzo avanti e riescono a mettere addirittura tra il loro quattordicesimo posto e la zona rossa della classifica.