Continua l'avventura europea del Lipsia. La squadra tedesca ottiene un altro scalpo di livello dopo quello del Napoli eliminando lo Zenit San Pietroburgo con due gare solide e di personalità. I ragazzi di Hasenhuttl sembrano non temere nessuno in Europa e dopo l'infausta prestazione della gara di ritorno contro i partenopei, vanno in Russia senza farsi schiacciare dalla qualità offensiva dei padroni di casa. Mancini, d'altro canto, potrà recriminare per il poco cinismo avuto dai suoi giocatori che nelle poche occasioni create hanno poi mancato il colpo del ko. 

Formazioni tipo per entrambe le squadre, con Mancini che schiera l'attacco pesante con Rigoni, Kokorin e Driussi. Hasenhuttl risponde ovviamente con Timo Werner accompagnato non da Poulsen, ma ancora una volta da Augustin, uno degli uomini più in forma dei RotenBullen. Titolare anche Forsberg, ormai recuperato a pieno. 

Come da copione è lo Zenit a dover fare la partita, ma l'incontro non comincia nel migliore dei modi per i russi, perché dopo nemmeno un minuto di gioco Kokorin si fa male. L'attaccante prova a stringere i denti, ma all'ottavo alza bandiera bianca e lascia il campo sostituito da Zabolotnyi, un brutto colpo per le speranze di Mancini. Il match stenta a decollare e, alla prima occasione, il Lipsia passa in vantaggio: Werner parte dalla fascia sinistra e accentrandosi si porta dietro la retroguardia russa, Augustin allora taglia in mezzo alla difesa ricevendo palla dal compagno di reparto spalle alla porta, si gira, tira e segna. Quarto gol nelle ultime sei partite per il classe '97 ex Psg. Lo Zenit prova a reagire e spaventa i RotenBullen con una punizione splendida di Paredes che sbatte sulla traversa a Gulacsi battuto. L'occasione dovrebbe rivitalizzare i padroni di casa, ma così non è. Il Lipsia chiude gli spazi e i russi faticano a trovare lo spunto giusto, questo fino al primo minuto di recupero: Rigoni apre il compasso mancino servendo Criscito sulla fascia opposta, controllo e cross per Driussi che al volo insacca l'1-1. Brutta sorpresa prima dell'intervallo per i tedeschi. 

Al rientro in campo Hasenhuttl toglie Orban, ammonito e a rischio rosso, mentre lo Zenit continua con l'undici che ha terminato la prima frazione. La squadra di Mancini continua ad attaccare senza però essere pericolosa. La prima occasione arriva all'ora di gioco quando Criscito - migliore in campo per distacco dei russi - serve Zabolotnyi che buca Gulacsi, ma Orsato annulla tutto per fuorigioco. Decisione corretta. Lo Zenit continua a fare la partita, ma è il Lipsia a rendersi pericoloso, anche se trova sempre un ottimo Lunev a dire di no. E' proprio il portiere in maglia azzurra a tenere in vita le speranze di qualificazione dei compagni quando, all'81' neutralizza il rigore tirato da Werner. Sul ribaltamento di fronte Zabolotnyi spreca il contropiede e la squadra Red Bull può festeggiare l'approdo ai quarti di finale. Loro anche l'ultima occasione del match con Poulsen a tu per tu con l'estremo difensore avversario che si rende ancora una volta impenetrabile.