Bundesliga - Bayern forza 4 a Friburgo, titolo ad un passo

Mueller, con collaborazione di Schwolow, poi Tolisso, Wagner e di nuovo Mueller: tutto facile per il Bayern Monaco allo Schwarzwald-Stadion di Friburgo. 4-0 che fa volare i bavaresi a +20 sullo Schalke secondo, oramai il titolo della Bundesliga è solo questione di tempo

Bundesliga - Bayern forza 4 a Friburgo, titolo ad un passo
Fonte Immagine: Twitter Bayern Monaco
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Di Stefano Fontana

Continua la campagna schiacciasassi in Bundesliga del Bayern Monaco e di Jupp Heynckes: a Friburgo arriva l’undicesima vittoria nelle ultime dodici di campionato, che blinda il primo posto ed avvicina sempre di più il titolo. I padroni di casa, invece, subiscono un poker pesante per il morale, ma quasi ininfluente ai fini della classifica: la retrocessione diretta rimane a -11, mentre il posto playout occupato dal Mainz è a quattro punti.

Friburgo che si presenta con un 3-4-3 abbastanza coperto: Schwolow tra i pali, linea a tre con Soyuncu, Gulde e Lienhart, in mezzo ci sono Koch ed Abrashi, mentre sulle fasce corrono Gunter e Stenzel. Davanti, l’unica punta Petersen è supportata da Haberer ed Holer.
Dall’altra parte tanti assenti di lusso, da Lewandowski a Ribery, passando per Neuer e Rodriguez: 4-1-4-1 dunque con Ulreich tra i pali, Kimmich ed Alaba sulle fasce, Boateng ed Hummels come colonne centrali. Arturo Vidal è il perno del centrocampo tra Tolisso e Thiago Alcantara. Thomas Mueller e Bernat sono i due esterni di centrocampo, Sandro Wagner l’unica punta.

Partita subito più equilibrata del previsto: la prima grande occasione è sul piede di Lucas Holer che si ritrova tutto solo in area, spara il destro verso l’angolino ma trova la super-risposta di Ulreich. A questo punto il Bayern si sveglia dopo un inizio un po’ pigro e si riversa in attacco: particolarmente attivo Thiago Alcantara, vicino alla rete prima di testa e poi dalla media distanza dopo il quarto d’ora. 

A sbloccare la gara, però, è Thomas Mueller: la palla lunga di Hummels lo pesca tutto solo sul secondo palo, bello il gesto tecnico per mettere verso il centro la palla con il destro al volo, ma dopo la ribattuta di Soyuncu la pala torna proprio al capitano dei bavaresi. A quel punto, da distanza a dir poco ravvicinata, il tedesco calcia di istinto e, complice la deviazione di Schwolow, la palla termina in rete.

Tempo di assorbire il colpo, ed ecco che il Friburgo vede la partita mettersi ancora più in salita: stavolta l’opra è di Corentin Tolisso che dai trenta metri lascia andare un destro improvviso, un clamoroso mix di potenza e precisione che si infila nel sette. Nel giro di quattro minuti, il Bayern ha già messo in discesa la sua gara.

I padroni di casa faticano a reagire, e la parte finale del primo tempo è sostanzialmente palleggio insistito dei ragazzi di Heynckes, sino al duplice fischio: si va negli spogliatoi sullo 0-2.

In apertura di secondo tempo è subito Sandro Wagner ad andare vicinissimo al gol, svettando all’altezza del dischetto, ma il suo colpo di testa è a lato. L’appuntamento è però solo rimandato per l’ex-Hoffeneim: Mueller mette dalla destra il cross morbido, Bernat controlla quasi involontariamente con la coscia, ma poi riesce a controllare, alzare la testa e servire di nuovo il compagno in area. La zampata in allungo di Mueller è contrastata, ma sul rimpallo c’è proprio Wagner, tutto solo a pochi centimetri dalla linea. Palla spinta dentro, rete avallata dal VAR, è 0-3. Da qui in poi, la gara perde praticamente di senso e diventa un mero esercizio stilistico per il Bayern, nonostante i timidi tentativi di reazione del Friburgo. A mettere il punto esclamativo però, al sessantanovesimo, è di nuovo Thomas Mueller, che sulla battuta di Kimmich dalla bandierina taglia davanti a tutti, sbuca sul primo palo ed insacca con il piattone destro. Nel finale Heynckes allunga le rotazioni con Rudy, Rafinha e Sule, al triplice fischio è 4-0 per il Bayern Monaco, che vola a +20 sullo Schalke a nove partite dal termine. Clamorosamente, la Bundesliga potrebbe concludersi già alla ventisettesima giornata. 

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.