A guardare la qualità delle due squadre, era lecito aspettarsi che dalla semifinale di Carabao Cup di quest'anno fra Manchester City e Bristol avremmo ottenuto il verdetto praticamente già nella sfida d'andata: eppure servirà anche il ritorno per essere sicuri del passaggio dei Citizens, che hanno sofferto molto più del previsto contro i loro avversari odierni. Tanti leziosismi inutili e forse un avversario un po' sottovalutato per i padroni di casa oggi, vincenti per 2-1 solo nel recupero con un gol del subentrato Aguero dopo comunque un ottimo secondo tempo contro, c'è da dirlo, dei Robins davvero notevoli. Di seguito la cronaca del match.
Per quanto riguarda le formazioni, Pep Guardiola conferma il suo 4-3-3 e Bravo fra i pali. I terzini sono Danilo e Zinchenko, Stones fa coppia con Mangala nel mezzo. De Bruyne, Yaya Touré e Gundogan occupano la mediana, in attacco tridente con posizioni parecchio fluide formato da Sterling, Bernardo Silva e Sané. La risposta di Lee Johnson è schierata con un 4-4-2 classico: Fielding difende i pali, davanti a lui la linea formata da Wright, Flint, Baker e Magnusson. A centrocampo, gli esterni sono Brownhill e Bryan, Pack e Smith stanno invece nel mezzo; più avanti, Paterson supporta il centravanti Reid.
Aldilà delle premesse, in campo il match risulta piuttosto equilibrato e, soprattutto, d'intensità rara. Ovviamente l'obiettivo degli Sky Blues è quello di cercare di imporre il proprio contesto, come al solito cercando di sfruttare la qualità superiore della propria squadra; al contempo, però, gli ospiti riescono a disordinare la compattezza avversaria con una prova di corsa ma non di barricate difensive, con un coefficiente di qualità notevole. Un po' leziosi, al contempo, i capolisti della Premier League: la fotografia del loro approccio la dà Bernardo Silva, che intorno al 20esimo potrebbe calciare subito su un pallone vagante al limite ma perde tempo, per poi vedere il suo conseguente tiro mancino murato. Un approccio migliore ce l'ha il capitano di serata Kevin De Bruyne, che dopo un'iniziativa respinta del solito Sané sfiora il gol, poco dopo, con una conclusione dal lato sinistro corto dell'area, a giro verso il palo lontano, respinta da Fielding in corner. Anche la compagine proveniente dalla Championship, con i suoi contropiedi, ha comunque qualche chance, come ad esempio quella che vede la botta di sinistro di Joe Bryan smanacciata da Bravo in tuffo.
Nella sostanza, i Robins sembrano semplicemente più in palla e meno tendenti all'errore e più all'attenzione in confronto ai loro avversari. Anche sui calci d'angolo, le possibilità dei padroni di casa sembrano limitate al minimo. All'improvviso, poi, un errore di Mangala in impostazione lancia il contropiede di Josh Brownhill: l'esterno destro, autore di una grande gara, con una finta elude il ritorno del difensore francese e serve l'assist d'esterno per il taglio di Reid, steso da Stones sulla destra dell'area prima di trovare contatto col pallone. L'arbitro fischia, è chiaramente calcio di rigore. Dagli undici metri va proprio Bobby Reid, che calcia nell'angolo alla destra del portiere avversario: è 0-1 quasi alla sirena del primo tempo. Forse un calo di tensione dovuto al vantaggio appena ottenuto concede l'occasione di un uno-contro-uno con Fielding a Sterling nel recupero, con l'inglese che se la cava con un pallonetto salvato sulla linea da Flint di testa, in corner, poco prima di insaccarsi vicino all'incrocio. Un segnale: sembra che debba essere una serata magica quando arriva il duplice fischio.
L'intervallo deve essere stato molto intenso per i ragazzi agli ordini di Guardiola, che pareva furibondo dopo lo svantaggio. Aldilà dei modi, la cura del catalano funziona alla grande perchè l'approccio alla ripresa dei Citizens è davvero formidabile, come se fosse una partita di Champions: Sané prima e Sterling poi (anche se quest'ultimo con l'ausilio di Fielding) sprecano delle occasioni potenzialmente molto interessanti, i biancorossi confermano il loro atteggiamento difensivo ma sembrano soffrire. L'1-1, però, è inevitabile: l'appena citata ala inglese concede l'uno-due a Kevin De Bruyne dopo un coast-to-coast del centrocampista, bravo anche a calciare, violento e radente al terreno, sul primo palo, appena dentro l'area. Dopo il pareggio, però, quelli in trasferta abbassano il baricentro, iniziano ad usare le cattive (tre ammonizioni nei cinque minuti successivi al gol) e a giocare sporco, accettando il gioco più "da provinciale" in senso stretto.
Col passare dei minuti, dunque, la supremazia della squadra locale si stabilizza definitivamente, ma il loro atteggiamento torna piuttosto sterile e poco concreto, specie in fase offensiva, nonostante l'ingresso di uno come Aguero dalla panchina. La più grande chance capita, ancora una volta, a Raheem Sterling, fermato da posizione favorevolissima dal grande riflesso del portiere avversario, prima che Sané spari altissimo sprecando un'altra ottima azione. Il baricentro degli ospiti si abbassa tanto, con l'obiettivo di non concedere occasioni: a tre dalla fine, un'altra accelerazione clamorosa di De Bruyne rischia di rompere gli equilibri definitivamente, ma il suo tiro viene deviato. Sembra tutto finito, ma i campioni fanno la differenza: siamo appena entrati nel recupero e Bernardo Silva trova il movimento sul secondo palo, in mezzo a due centrali molto più alti, proprio di Sergio Aguero, totalmente assente fino a quel momento: di testa, l'argentino sigla il 2-1 finale. Il risultato, al termine del tempo aggiuntivo, sarà proprio questo.