Il primo a iniziare il duello verbale è stato Mourinho, ma Conte non si è tirato e ha risposto colpo su colpo alle parole dell'allenatore del Manchester United su di lui. Un duello a distanza che ha vissuto un nuovo capitolo nella conferenza stampa in teoria di presentazione della sfida di League Cup tra Chelsea e Arsenal. Inevitabile, però, non scivolare su quelle che sono state le dichiarazioni infuocate degli ultimi giorni. Con Conte che non ha perso occasione per restituire il colpo allo Special One.
"Ho l'aspetto di una persona che si pente? No, non penso. Entrambi abbiamo detto come la pensiamo, vedremo cosa accadrà in futuro. Ha usato parole dure e non lo dimentico. Questo non è un problema del club, è un problema con me e lui. Mi fermo". Si parla anche di campo, dell'Arsenal e di Wenger: "Se è sotto pressione? Parliamo di un uomo che ha vinto tanto in passato, non penso che la sconfitta contro il Nottingham Forest lo abbia innervosito ulteriormente. In Inghilterra può succedere di tutto, la scorsa stagione siamo stati eliminati dal West Ham e quest'anno siamo in semifinale. Nella FA Cup dobbiamo giocare un'altra partita contro Norwich. Nessuna partita è facile. L'ultimo incontro con l'Arsenal è stato molto emozionante per chi lo ha guardato. Domani sarà una partita aperta, perché entrambe le squadre vorranno attaccare e vincere. Spero che il risultato sia a nostro favore, anche perché poi ci sarà la gara di ritorno da affrontare. Vogliamo la finale".
Ultimo commento sul VAR, arrivato anche in Inghilterra in FA Cup: "In Italia dall'inizio della stagione lo stiamo facendo. Questa è una buona opportunità per migliorare il nostro calcio, ma ci vorrà un po 'di tempo per usare nel modo giusto questa opzione. Quando c'è un grosso errore è importante correggerlo. Polemiche in Serie A? All'inizio non è stato facile accettare questo tipo di soluzione, fermare il gioco e aspettare la decisione giusta. Penso che questa sia una buona soluzione perché riduce gli errori, in particolare i grandi errori e penso che sia giusto che il calcio ne abbia sempre di meno".