La partita non contava nulla ai fini della qualificazione – primo posto già conquistato con due turni d’anticipo , ma sicuramente la prima sconfitta in stagione lascia un po’ di amaro in bocca. Il Manchester City cade a Karkhiv contro lo Shakhtar Donetsk per 2-1 mettendo fine alla striscia di 20 successi consecutivi fra tutte le competizioni ed interrompendo anche la sua imbattibilità che durava dal 23 aprile scorso, quando l’Arsenal batté i Citizens per 2-1 dopo i tempi supplementari nella semifinale di FA Cup.
Già dalle scelte di formazione iniziali si poteva intuire quanto per Pep Guardiola questa gara contasse poco, nonostante fosse la sua panchina numero 100 in Champions League: la difesa a tre composta da Adarabioyo, Mangala e da un Fernandinho adattato, il classe 2000 Foden dal primo minuto – è diventato il calciatore inglese più giovane a giocare titolare in Champions – e gente come Otamendi, Sterling ed Aguero in panchina – con Stones e David Silva in tribuna. Avvio lento degli ospiti che subiscono un rapido uno-due nel giro di una manciata di minuti, attorno alla mezz’ora: prima è Bernard ad inventarsi un destro a giro meraviglioso all’incrocio dei pali su cui Ederson non può niente, poi ci pensa Ismaily a raddoppiare sfruttando un’uscita rivedibile del portiere brasiliano; nella ripresa i ritmi non si alzano, c’è spazio solamente per il calcio di rigore trasformato da Sergio Aguero – entrato nel finale – in pieno recupero che vale soltanto per il tabellino.
Dunque, sconfitta indolore per Guardiola che a fine gara commenta così ai microfoni di Premium Sport: “Siamo venuti qui per vincere ma non ci siamo riusciti. Congratulazioni a loro, hanno fatto una gran partita, noi abbiamo combattuto, dobbiamo ringraziare i nostri ragazzi per come hanno giocato in una gara molto difficile contro lo Shakhtar”. Nessun pensiero sul sorteggio di lunedì - “Dipende da come staremo a febbraio” -, mentre la testa del catalano è già sul prossimo match di Premier League. Il calendario propone per il City la trasferta ad Old Trafford in casa del Manchester United domenica alle ore 17.30, gara in cui la stagione potrebbe prendere la sua piega definitiva: se fosse vittoria degli Sky Blue, il gap di 11 punti dai cugini sarebbe pressoché incolmabile, se viceversa vincessero i Red Devils, il -5 darebbe nuove speranze a Josè Mourinho.