David Moyes è il nuovo allenatore del West Ham. Dopo l’esonero di Slaven Bilic – fatale per lui la sconfitta interna per 4-1 contro il Liverpool, la terza in cinque turni allo stadio Olimpico di Londra - la dirigenza degli Hammers ha scelto il successore, puntando sull’esperienza pluriennale in Premier League del tecnico scozzese.
Il manager croato è riuscito ad ottenere soltanto 9 punti nelle prime 11 giornate di campionato, che valgono il terzultimo posto – davanti solo a Swansea e Crystal Palace – ed è quindi fondamentale dare una sterzata in termini di risultati per evitare di vivere una stagione anonima come quella scorsa. Di contro anche Moyes ha bisogno di riscattarsi dalle ultime annate negative: dopo i 12 anni alla guida dell’Everton, il grande salto sulla panchina del Manchester United è stato traumatico. A parte la vittoria del Community Shield al debutto contro il Wigan, lo scozzese ha fallito nell’impresa di raccogliere l’eredità del connazionale Sir Alex Ferguson, che lo aveva indicato in prima persona come suo sostituto, venendo esonerato alla 34esima giornata in seguito alla sconfitta per 2-0 in casa del “suo” Everton. Pochi mesi ed una nuova avventura, stavolta in Liga con la Real Sociedad, prendendo il posto di Jagoba Arrasate a metà novembre: 42 gare in totale e solamente 12 vittorie che portano la società basca a sollevarlo dall’incarico 12 mesi dopo. Arriva poi la chiamata di un altro club di Premier, il Sunderland, ma anche qui le cose non vanno affatto bene: la stagione culmina con la retrocessione dei Black Cats al termine di un campionato fatto di soli 6 successi e 26 sconfitte che valgono l’ultimissimo posto.
Ora questa nuova opportunità, da sfruttare al massimo: il debutto avverrà dopo la sosta in casa del Watford, prima di un tour de force che porterà il West Ham ad affrontare prima del Boxing Day Manchester City, Chelsea e Arsenal – quest’ultima due volte, tra Premier e Coppa di Lega.