Il City per confermarsi pretendente indiscussa al titolo; l'Arsenal per scrollarsi di dosso il passo falso contro la Stella Rossa. Da una parte la formazione più in forma d'Europa; dall'altra l'emblema della ricerca di nuovi sentieri sul medesimo percorso. All'Etihad è di scena il valzer delle stelle più acclamate e richieste. Lo scorso anno prevalsero i Citizen, rimontando, nella gara d'andata, il vantaggio di Walcott, grazie alle reti di Sane e Sterling. All'Emirates fu 2-2 con gol di Sane, Walcott, Aguero e Mustafi. Nella semifinale di FA Cup, dalla quale l'Arsenal uscì vittoriosa, Wenger eliminò Guardiola ai supplementari.
La brillante filosofia che delizia, l'eccelsa rappresentazione della cultura calcistica, le innate doti al cospetto del magnifico condottiero, la caparbia decisione di aggredire fin da subito il proprio avversario. Sarri ha tentato, ma al momento non c'è impresa più ardua che << palleggiare in faccia al Manchester City >>. Il principio è corretto; i Citizen non debbono assolutamente assumere il pallino del gioco, prendere campo, involarsi in spazi aperti, crearsi delle praterie utili ai propri velocisti per colpire, trafiggere e sbarazzarsi del proprio avversario. Un tecnico meticoloso, che nella stagione corrente sta provando ad indirizzare i suoi alla maggiore attenzione alla fase difensiva, senza dislocarsi dal frangente offensivo, vera arma in più dei suoi. Giovane e sperimentale, basti pensare alla recente invenzione di Delph sull'out basso di sinistra, incaricato di spennellare e variare perentoriamente il gioco o, in tempi non sospetti, di Fernandinho come centrale di difesa. Calciatore indispensabile in mediana, in grado di conferire in quantità equilibrio e sicurezza, schermo sormontato da centrocampisti leggeri e di spiccata caratura tecnico-tattica, necessari affinché, in corso d'opera, lo spettacolo posso gustare di una struttura del tutto camaleontica ed innovativa. Il 4-3-3 sfoggiato contro il Napoli non precludeva, di certo, l'avanzamento di De Bruyne sulla trequarti, genio delle imbucate, autore di colpi di assoluto talento. L'ingresso di David Silva ha apportato la giusta determinazione, abbinata alla consapevolezza di poter chiudere il match. L'esperienza e l'impiego dello spagnolo, classe '86, trae in inganno. La squadra non perde equilibrio, ne beneficia, prefiggendosi l'obiettivo di recuperare la sfera in posizione più avanzata e scoccare le due frecce al proprio arco. Sane e Sterling incarnano, allo stesso tempo, rapidità e completezza, carisma ed opportunità, al servizio di Aguero e Gabriel Jesus, in due sono 13 gol e 4 assist complessivi nella sola Premier League. Una formazione da favola, peraltro ancora imbattuta, che integra al meglio abilità e direttive impartite. 28 punti raccolti in 10 partite, contornati dall'unico stop casalingo contro l'Everton di Rooney, al secondo turno; 6 reti all'attivo e 0 al passivo inferti, complessivamente, a Liverpool e Chelsea, primo posto solitario sia in campionato, a più 5 dallo United, che in Champions, dove viaggia a punteggio pieno. Spumeggiante egemonia.
Da non sottovalutare l'Arsenal di Arsene Wenger. Il francese, passato alla difesa a tre in questo esordio stagionale, è reduce dal pareggio dell'Emirates, a porte inviolate, in Europa League. I Gunners hanno inciso poco nell'inerzia del match, concedendo, in alcuni spezzoni, la possibilità alla Stella Rossa di approfittare di qualche eccessivo svarione a metà campo. La vetta del gruppo H non è assolutamente a rischio, però i risultati negativi si ripercuotono spesso in campionato e ciò non può accadere. L'impegno non proibisce ai londinesi di giocarsela ad armi pari all'Ethiad, di fatto, le due condizioni rilevate non appaiono del tutto differenti. La via intrapresa dagli uomini di Wenger si mostra, annualmente, altalenante, discontinua, a tratti inadatta ai grandi palcoscenici. In Premier, scardinando le più intricate supposizioni, l'Arsenal ha infilato due vittorie consecutive contro Everton e Swansea, 4 nelle ultime 5, tradotto, 12 reti siglate e 5 subite, sintomo che il nuovo sistema di gioco delinea precisione ed accuratezza. Il principale confronto si terrà sul fraseggio e sulle verticalizzazioni; infatti, anche i Gunners prediligono dare sfogo alla manovra offensiva, a partire della retroguardia, sviluppando l'azione sulla trequarti con Sanchez e Ozil. Il terminale d'attacco sarà Lacazette, miglior marcatore con 5 sigilli. La coppia di metà campo, composta da Xhaka e Ramsey, sembra finalmente aver trovato la giusta affinità e la corretta complementarietà, mentre il pacchetto arretrato evidenzia i limiti più marcati. Non esiste momento migliore per affrontare la sfida più ardua. Appuntamento a domenica, ore 15:15, all'Ethiad Stadium.
PROBABILI FORMAZIONI
MANCHESTER CITY (4-3-3): Ederson; Walker, Stones, Otamendi, Delph; De Bruyne, Fernandinho, David Silva; Sterling, Aguero, Sane.
ARSENAL (3-4-2-1): Cech; Koscielny, Mertesacker, Monreal; Bellerin, Xhaka, Ramsey, Kolasinac; Ozil, Sanchez; Lacazette.