Il rapporto tra Antonio Conte ed il Chelsea è sempre più incrinato. Non che il tecnico leccese sia mai stato molto amato in Inghilterra, nemmeno la vittoria della Premier League dello scorso anno è servita per acquisire un po’ di credito. L’inizio zoppicante di questa stagione ha contribuito fortemente a raffreddare le parti e la sonora lezione impartita dalla Roma ai Blues in Champions League è forse la penultima goccia in un vaso ormai stracolmo, tanto che sui tabloid inglesi rimbalza sempre più insistentemente la voce di un imminente esonero di Conte. Decisiva sarà la sfida di domenica contro il Manchester United, da giocarsi sul campo amico di Stamford Bridge: se dovesse arrivare un’altra sconfitta, per l’ex allenatore della Juventus l’esperienza sulla panchina del Chelsea si interromperebbe bruscamente.
Prima le frecciatine per le incomprensioni sul mercato, poi i rumor di un Roman Abramovich insofferente verso gli alibi di Conte per giustificare qualche risultato negativo di troppo e ora anche una umiliazione sul campo, luogo dove il manager italiano ha costruito tutta la sua credibilità. Per la verità, questa frenesia di voler allontanare un tecnico che solo pochi mesi fa veniva indicato come il grande fautore del ritorno alla vittoria in patria dopo anni bui suona eccessiva a vederla da fuori, ma potrebbe essere giustificata dal fatto che non solo i dirigenti del Chelsea mal sopportino gli atteggiamenti di Conte.
Pare infatti che i giocatori, al di là delle dichiarazioni di facciata, non siano entusiasti delle metodologie di allenamento dell’ex centrocampista e questo si riflette poi sulle prestazioni in campo. È lo stesso Conte che, al termine del match contro la Roma, parla di “mancanza di fame”, fattore sul quale lui ha sempre battuto più volte e che considera l’aspetto primario nelle sue squadre – era ben evidente nella sua prima Juventus e nella Nazionale italiana, squadre entrambe inferiori sulla carta alle avversarie ma capaci di soverchiare i pronostici proprio grazie all’agonismo esasperato.
In questi primi due mesi sembra proprio che i giocatori abbiano perso l’appetito, scivolando a -9 dal Manchester City in Premier League e facendosi scavalcare al primo posto proprio dalla Roma nel girone di Champions League. Il countdown verso l’esonero è cominciato: se non vuole collezionare il suo terzo licenziamento, Conte deve invertire immediatamente la rotta.