Resta aperto il calciomercato, con il rischio che questo possa portare via qualche talismano, qualche campione che ha scritto la storia recente del Liverpool. Un nome a caso, Philippe Coutinho, con il Barcellona forte, fortissimo su di lui. Fa male sapere che è proprio lui a volere fortemente il club catalano, e ciò conferma ancora una volta il fatto che al giorno d'oggi è difficile affezionarsi ai calciatori. Resta sempre e sola la maglia, da amare e difendere, a spada tratta. Ma il campo ha chiamato, ed il Liverpool ha risposto presente, seppur le premesse non siano state positivissime: Mignolet in tribuna, motivi oscuri. Diverbio con Klopp? Non ci è dato sapere. In porta, dunque, ecco il belloccio Karius, che si è comunque disimpegnato bene - per quel poco che l'Arsenal lo ha impegnato - e dunque sufficienza piena per il teutonico.
Gara senza storia, subito dopo le emozionanti (come sempre) note del You'll Never Walk Alone, si è capito ben presto quale fosse il canovaccio della partita. Reds scatenati, indemionati, Arsenal con il fiatone, sin dagli albori della contesa. Salah si è subito divorato un gol fatto, ma Firmino non ha perdonato al minuto 17. Anfield in festa, Jurgen Klopp ha iniziato a digrignare i denti, come è solito fare. Partita in discesa, anche perchè l'Arsenal è andato in apnea immediatamente, senza mai dare l'impressione di potersela giocare. Emre Can e Wijnaldum leoni in mezzo al campo, Salah e Mane due scheggie impazzite sugli esterni (avete già chiesto i dati delle loro targhe ai poveri Holding e Bellerin?) mentre la difesa, udite udite, ha tenuto botta, ha retto bene, con Matip e Lovren che hanno annullato Ozil e Welbeck.
Liverpool macchina da guerra, ha attaccato di continuo, senza mai alzare il piede dall'acceleratore. Ha creato tanto, e peccato un pò di cinismo ma a cinque minuti dalla fine Mane ha trovato il gol del raddoppio. Azione splendida, in ripartenza. Tre passaggi ed i Reds hanno convertito l'azione da difensiva in offensiva. Poi, quello fatto dall'ivoriano è da vedere e rivedere in tv, da diverse angolazioni. Poesia per gli occhi. Firmino ha ballato, Mane ha suonato. La prima frazione di gioco si è quindi chiusa sul due a zero. La Klopp band è andata che è una meraviglia. Il secondo tempo, dopo un piccolo periodo di ambientamento, ha seguito lo spartito del primo. Ha impiegato poco, pochissimo tempo l'ex Roma Salah a buttarla dentro, riuscendo a sfruttare le praterie gentilmente concesse da un Arsenal allo sbando. Wegner sempre più accigliato in panchina, ad osservare forse il crepuscolo della sua era. Il tre a zero non ha fermato il Liverpool, che ha continuato ad imperversare in campo. Emre Can osannato dai tifosi, lui sempre più il faro del gioco dei Reds. L'obiettivo di mercato della Juventus ha disputato una partita da sette e mezzo in pagella, dominando in mezzo al campo e lasciando le briciole agli inermi avversari.
Non si è mollato un metro, è piaciuta la mentalità con la quale il Liverpool ha affrontato il match. Can è entrato anche nell'azione del quattro a zero, ed ha servito un assist al bacio a Sturridge che ha messo la ceralacca al rotondo successo dei suoi. Molto positiva è risultata essere anche la performance dei due terzini, Alberto Moreno e Gomez, che oltre a mettere la museruola ai dirimpettai, hanno assicurato spinta e rifornimenti alla squadra, la quale si è sempre trovata in situazioni di superiorità numerica sulle fasce.
Gli ultimi dieci minuti sono volati via per inerzia, tra l'euforia della gente. Cori, balli, festa, mentre i supporters dell'Arsenal hanno lasciato le tribune di Anfield già dopo il gol del 3-0. Il Liverpool sceso in campo ieri pomeriggio ha dato una dimostrazione di forza incredibile, ponendosi quindi come valida alternativa, nella lotta al titolo, alle due squadre di Manchester ed al Chelsea di Antonio Conte. Siamo sicuro che a questa squadra serva il Cou?