L'inatteso naufragio di una stagione da cancellare porta il Wolfsburg tra le squadre sulle quali sono rivolte le maggiori attenzioni in vista della Bundesliga 2017/18. I cambiamenti di dodici mesi fa si sono mostrati fallimentari, così come le gestioni tecniche di Hecking (il quale, per la verità, aveva brillato nei tre precedenti anni) ed Ismael, salvate solo parzialmente dall'arrivo di Andries Jonker in panchina. L'olandese, per la verità, ha raccolto solamente 15 punti in 12 partite, mettendo una pezza soltanto nel playout contro l'Eintracht Braunschweig, superato senza particolari difficoltà con un doppio 1-0 tra andata e ritorno. Il terzultimo posto rappresenta comunque il peggior piazzamento dalla promozione del 1997 nella massima divisione tedesca.
Per cancellare le delusioni era lecito attendersi un mercato maiuscolo che avrebbe portato in Sassonia grandi nomi, ma per ora così non è stato. La dirigenza ha puntato su giocatori più utili che "famosi". L'acquisto più oneroso è Joel-Anthony Brooks, roccioso centrale difensivo statunitense prelevato dall'Hertha Berlino per 17 milioni di Euro. Tanto fisico, ma poca reattività. Due milioni in meno è costato Camacho dal Malaga, il quale dovrà peraltro ritagliarsi un posto da titolare in un centrocampo che annovera Arnold, Bazoer ed il funzionale Guilavogui tra gli interpreti: a lungo termine è probabile che lo spagnolo diventerà un insostituibile, un po' come lo è Mario Gomez, che dovrà subire la concorrenza del giovane belga Dimata, prelevato dall'Oostende per 10 milioni di Euro.
Altri acquisti di prospettiva sono Hinds (dall'Arsenal), Uduokhai (dal Monaco 1860), Stefaniak (dalla Dinamo Dresda) e William, terzino destro dell'Internacional pagato 5 milioni di Euro. Quest'ultimo sarà almeno inizialmente il back-up di Paul Verhaegh, olandese navigato prelevato dall'Augsburg per crescere i giovani e dare sicurezza alla difesa. Tante le uscite, anche di uomini-simbolo: Ricardo Rodriguez e Luiz Gustavo sono volati via per 30 milioni totali, rispettivamente a Milan e Wolfsburg. Ai saluti anche Horn, chiuso da Gerhardt sulla corsia sinistra di difesa, oltre a Benaglio e a vari giovani mai appieno convincenti. Jonker ha già avuto molto dal mercato del gennaio scorso: Malli, Bazoer e Ntep, tre potenziali titolari nel suo 4-2-3-1.
Difficile trovare un vero e proprio ago della bilancia nella formazione del Wolfsburg. L'uomo simbolo è ancora Mario Gomez: Jonker non può prescindere dai suoi gol, ma i 16 in campionato la scorsa stagione non sono bastati a salvare l'anno. Per raggiungere l'Europa, obiettivo minimo per cancellare l'onta di vergogna della stagione scorsa, serve il salto di qualità da parte degli altri: i trequartisti, la difesa, un Arnold fresco di titolo europeo under-21 da capitano. Soprattutto, prima di ogni altra cosa, servirà unità, quella che l'anno scorso è mancata in toto. La squadra attuale è un buon mix di gioventù ed esperienza. Jonker sa far crescere i giovani, avendoci lavorato per gran parte della sua carriera: ora deve dimostrare di poter compiere anche il passo successivo.