Blues is the colour. Nonostante un'altra sconfitta per mano dell'Arsenal nel Community Shield, ai nastri di partenza della nuova stagione di Premier League il Chelsea campione in carica è ancora la preda da inseguire. La bagarre per il titolo si incendia anno dopo anno: le due di Manchester sono più che mai agguerrite dopo i rispettivi mercati faraonici, il Tottenham è ormai una realtà solida mentre il Liverpool può dare fastidio grazie alla rosa intatta e potenziata. Non sarà semplice per il club di Abramovich ripetersi per il secondo anno di fila ma il presidente russo può contare su un autentico fuoriclasse in panchina: Antonio Conte. Dopo le varie frizioni di fine stagione e i rumors che lo volevano all'Inter, il tecnico salentino ha rinnovato il contratto pronto a lottare nuovamente per la vittoria finale.
Review
E' il 12 Maggio scorso quando il Chelsea conquista aritmeticamente il sesto campionato inglese della sua storia. Una rete di Batshuayi nel finale di The Hawthorns contro il West Bromwich fa esplodere di gioia Conte e milioni di tifosi. La zampata vincente che certifica un dominio abbastanza netto da parte dei blues nel corso della stagione. Una stagione nata sotto una cattiva luce, le difficoltà iniziali portano aspre critiche alla gestione tecnica tanto che la panca comincia a traballare. Il settembre nero si conclude con due fragorose sconfitte contro Liverpool e Arsenal. Pesanti, inaspettate e che fanno emergere tutte le incertezze di uno schieramento tattico non in linea con le aspettative di Conte.
Il punto di volta coincide proprio con la variazione dello spartito. A differenza di ciò che è accaduto alla Juventus con il passaggio definitivo dal 3-5-2 al 4-2-3-1; per il Chelsea l'approdo all'isola felice coincide proprio con la scoperta della difesa a tre. Dogma contiano dai primi tempi in bianconero, la rivoluzione porta soltanto benefici e alza nettamente il livello delle prestazioni dei singoli e, conseguentemente, di squadra. La spina dorsale della squadra impostata su un 3-4-2-1 prevede David Luiz "à la Bonucci", perno del terzetto difensivo; Kanté centrocampista difensivo e uomo intoccabile; Hazard sul centro-sinistra a cucire i reparti mentre Diego Costa è la forza della natura risvegliata da Conte.
L'esordio del nuovo assetto avviene in quel di Kingston upon Hull contro l'Hull City. Il successo per 0-2 con le firme di Willian e Diego Costa rigenera l'ambiente e lancia la rimonta che porta alla bellezza di 13 vittorie consecutive in Premier League. Dall'Hull City fino allo Stoke City. Tre mesi interi da padroni incontrastati con 32 goal segnati e appena 4 subiti. A stoppare l'invincibile armata londinese ci pensa proprio una squadra di Londra: il Tottenham di Mauricio Pochettino e dei ragazzacci terribili Alli&Eriksen. Sono gli Spurs gli avversari più concreti e accreditati per dare del filo ai blues nel rush finale verso il titolo. A White Hart Lane va in frantumi il record assoluto di vittorie di fila per Conte, i bianchi trionfano per 2-0 grazie alla doppietta del fenomenale Dele Alli.
Niente da fare per gli inseguitori nonostante una distanza di appena 4 punti a fine Aprile. Il Chelsea tiene alta la concentrazione e vince. La mentalità di ferro inculcata da Conte ha successo. La maniacale ricerca di riscatto radicata nei suoi giocatori attraverso ritagli di giornali o riviste negli spogliatoi conduce all'esito insperato. "The Italian Job" titolano l'indomani i quotidiani, nuovamente ad un anno di distanza dal favoloso Leicester di Claudio Ranieri. Come nel primo anno sulla panchina della Juventus a Conte non riesce il double, battuto per 2-1 dall'Arsenal in FA Cup.
Trasferimenti e Pre-Season
Tra i vari festeggiamenti, si avverte malumore e qualcosa di imponderabile nell'aria fino a qualche giorno prima. Il carattere focoso di Antonio Conte fa incrinare il rapporto con il patron del club. Le continue voci di mercato, le risposte vaghe date nelle interviste e probabilmente le iniziali divergenze sugli obiettivi di mercato aprono la strada verso una clamorosa separazione. Lo strappo è ricucito ben presto per fortuna dei sostenitori a tinte blu, nessun divorzio tra le parti e tanta voglia di ricominciare la stagione. Uno dei principali artefici della vittoria del Chelsea, Diego Costa, è messo alla porta con tanti cari saluti da parte di Conte.
Il sodalizio con il centravanti spagnolo va in frantumi nella sessione invernale di calciomercato quando Costa accetta una ricchissima offerta del Tianjin Quanjian di Cannavaro. Con la testa ai 34 milioni netti a stagione del club cinese, il rendimento cala (6 reti da Gennaio in poi in Premier, 14 nella prima parte di stagione) e resta ai margini della squadra per un breve periodo, prima dell'armistizio con il tecnico fino all'estate. Il trattato è ormai scaduto, i blues hanno detto al giocatore di cercarsi una squadra (Atletico Madrid e Milan interessati) e lo hanno sostituito con uno dei desideri più ardenti di Conte: Álvaro Morata.
In un primo momento pareva che il nuovo puntero dei campioni d'Inghilterra dovesse essere Romelu Lukaku, con il sopracitato Morata a sposare il progetto tecnico dei Red Devils di Mourinho. A far saltare le carte sul tavolo ci pensa proprio il coach portoghese con un assegno da circa 85 milioni di euro per il belga. Un colpo che fa scalpore mediaticamente con lo "scippo" al nemico Conte e il ravvicinamento ad un giocatore abbandonato troppo presto ai tempi del Chelsea. Immaginare la fotografia di Conte irritato non è affatto difficile: appena salta l'obiettivo numero uno, si fionda sul secondo della lista (anche se dichiara che "è stata la prima scelta"). Morata viene a costare la bellezza di 80 milioni, il giocatore si accaparra la maglia numero 9 che aveva anche alla Juventus.
Esce Diego Costa, entra Morata; entra Bakayoko, esce Matić (Manchester United, 50 milioni); dentro Rüdiger, fuori Terry (Aston Villa). Il Chelsea ringiovanisce la rosa anche con gli inserimenti del centrocampista centrale del Monaco e del difensore ex Roma. Tre operazioni mirate che chiariranno l'impatto sulla nuova realtà nel medio-lungo termine. Tiemoué Bakayoko, preso per 40 milioni, si affianca al dominatore Kanté nel cerchio di centrocampo: due mastini in grado di recuperare velocemente il pallone e reggere il parco offensivo. Antonio Rüdiger è senz'altro utile per la sua duttilità: adattabile nei tre di difesa, come terzino o come esterno di centrocampo. Tra i trasferimenti da segnalare: l'ingaggio di Caballero a parametro zero, i rientri di Piazon e Christensen. Aké e Begovic ceduti al Bournemouth per circa 34M complessivi, Traoré al Lione, Atsu al Newcastle, i prestiti di Loftus-Cheek al Crystal Palace e Zouma allo Stoke City.
Il Chelsea disputa la prima amichevole 2017/18 il 15 Luglio a Cobham contro il Fulham: il risultato finale è di 8-2 con l'hat-trick di Willian, le doppiette di Batshuayi e Remy e il goal di Azpilicueta. Una settimana più tardi vola tra Pechino e Singapore per la tournée estiva e si cimenta nell'International Champions Cup con club di valore come Arsenal, Bayern Monaco e Inter. L'esordio avviene il 22 Luglio proprio contro i Gunners, un antipasto della finale di Community Shield. Nello Stadio Olimpico di Pechino a trionfare sono i blues con un netto 3-0. Scatenato Michy Batshuayi (2) e Willian che spianano la strada al successo.
Meno bene vanno le successive due partite contro il Bayern di Ancelotti e l'Inter di Spalletti. Le due sconfitte di misura rispettivamente per 2-3 e 1-2 fanno scattare un piccolo campanello d'allarme a pochi giorni dall'inizio della stagione. Le gambe non girano brillantemente e il meccanismo di squadra, con l'integrazione dei nuovi, non è ancora sofisticato e oliato a dovere. Il debutto di Morata con la nuova maglia arriva contro i bavaresi: una buona mezz'ora di gioco dove fornisce anche un assist di testa per la rete di Batshuayi. Contro un'Inter solida e ben messa in campo, i blues rimediano un'altra sconfitta. E Conte, alla vigilia del Community Shield contro l'Arsenal, lancia a gran voce un messaggio alla società: "Siamo troppo corti nella rosa, dobbiamo acquistare più giocatori".
Potenziale XI
Le stelle da seguire
Eden Hazard
Il giocatore di maggior talento nella rosa del Chelsea, il numero 10 belga torna a brillare anche sul palcoscenico europeo e deve, per forza di cose, caricarsi la squadra sulle spalle. I 16 goal della passata Premier League (record individuale) possono essere ripetuti con un nuovo compagno di reparto come Morata che apprezza l'altruismo. Il tridente che si profila con Hazard, Morata e Willian può diventare devastante in campo europeo grazie alla velocità, alla tecnica e al fiuto del goal che possiede. Il folletto belga è al momento in riabilitazione dopo l'operazione alla caviglia fratturato con il Belgio: sarà disponibile soltanto tra circa un mese.
Álvaro Morata
Voluto fortemente da Conte, Morata è diventato grande e deve ripagare la fiducia, il denaro speso e dimostrare di valere il posto da titolare. Nella sua carriera non è mai stato in pianta stabile nell'undici titolare: riserva di Cristiano Ronaldo nel primo periodo madridista; apprendista di Llorente nel primo anno alla Juventus; riserva di Dybala-Mandzukic nel secondo e di nuovo back-up del tridente titolare nel ritorno al Real. Sotto il cielo grigio di Londra si fa carico di tutte le esperienze passate diventando l'attaccante principale con annesse responsabilità a carico. Nella scorsa stagione in Liga, Morata ha messo a segno la bellezza di 15 reti e 4 assist in appena 14 partite disputate.
N'Golo Kanté
Cuore, muscoli e polmoni d'acciaio. Gli organi e i tessuti di uno straordinario Kanté sono già in moto per stupire ancora. Dopo aver conquistato il suo secondo titolo di Premier consecutivo, il centrocampista francese vuole il tris. Giocatore perfetto per lo schema tattico ideato da Conte, equilibratore e diga insormontabile davanti alla linea difensiva. Risulta essere al 2° posto nei tackles riusciti (127) in campionato dietro Gueye dell'Everton mentre è in sesta posizione nella classifica degli intercetti e dei passaggi effettuati. In questa stagione avrà un compagno di squadra molto simile nelle caratteristiche: oltre alla possibile compatibilità con Bakayoko, il connazionale potrebbe dargli il cambio senza grossi problemi in determinati momenti della stagione.
Prospettive
Se possiedi in panchina un allenatore che di nome fa Antonio e di cognome fa Conte, hai soltanto un obiettivo da perseguire: la vittoria. Il Chelsea deve difendere la corona dall'assalto delle avversarie ma non sarà affatto una passeggiata. Nonostante i tre acquisti fatti, la rosa dei blues è ancora corta e scoperta in alcuni reparti. Ha salutato giocatori di esperienza, carisma e talento come Matic e Diego Costa mentre i nuovi innesti sono ancora delle incognite. Con la Champions League di mezzo, luogo dove Conte dovrà dimostrare molto, diventa difficile pensare di affrontare 50 partite stagionali con questa squadra. La dirigenza dovrà intervenire massicciamente in queste ultime settimane per garantire ricambi all'altezza e non intensificare il mal di pancia di Conte. La prima uscita stagione in Premier è a Stamford Bridge sabato 12, ospite il Burnley.