La prossima Premier League è ormai alle porte: venerdì prossimo si comincia. Tutte le squadre hanno già fissato il proprio target: c'è chi ambisce al titolo, chi più semplicemente all'Europa e chi, come il Burnley, guarda soltanto alla quota dei 40 punti, raggiunta esattamente come punteggio finale nella scorsa stagione, ma solo a causa di un crollo nelle ultime partite, praticamente quando l'obiettivo era già stato perseguito.
Nel 2016-2017, la forza principale dei Clarets è stata semplicemente una: la compattezza. Insieme ad essa, c'è stata la semplicità delle idee di Sean Dyche, che con un 4-4-2 piuttosto ortodosso ha trovato la soluzione ideale per esaltare le qualità più fisiche che tecniche dei suoi interpreti, i quali talvolta si sono dimostrati sotto il livello che il campionato d'Oltremanica necessita. Partendo da questo blocco, non ci sarebbe voluto molto per rafforzare l'organico.
La strategia scelta dalla società inglese, però, è stata di "conferma": il mercato, finora, piuttosto piatto. L'operazione copertina dei britannici è stata una cessione, quella di Michael Keane all'Everton che ha portato nelle casse del club 28,5 milioni di euro, ma anche aperto un buco al centro della difesa. Sono invece arrivati due ricambi sulle corsie difensive: il 23enne Charlie Taylor a sinistra, il più esperto Bardsley a destra dallo Stoke City. Dai Potters è giunto anche Walters, interessante colpo per l'attacco o eventualmente sulla destra, dove numericamente potrebbe sostituire Boyd, trasferitosi in Championship. L'unica spesa degna di nota in entrata per i granata-blu è stata quella che ha portato all'arrivo di Jack Cork dallo Swansea per 9,1 milioni, un rinforzo importante a centrocampo.
Se il tecnico dovesse confermare il 4-4-2, partendo sempre da Heaton fra i pali, avremmo già un dubbio in difesa. Chi affiancare a Mee? Il favorito, in tal senso, è James Tarkowski, aspettando un colpo dal mercato. Lowton e Ward saranno sicuramente i terzini titolari, mentre la linea di centrocampo dovrebbe vedere larghi Arfield e Brady, dopo che i due lottavano per il posto sulla fascia mancina l'anno scorso; a Cork e Hendrick, invece, andranno con tutta probabilità le chiavi del centrocampo. Con Vokes a fare quasi sempre da supersub come durante la stagione passata, dovrebbe essere Walters - e non Barnes - a far coppia con la stella della squadra André Gray.
Sarà appunto quest'ultimo giocatore, centravanti inglese, a ricoprire uno dei ruoli più importanti dell'intera fase d'attacco della squadra. Senza il suo apporto a livello di scatti in profondità e aiuto in costruzione, talvolta mancato per una certa discontinuità di rendimento del ragazzo, i Clarets hanno sofferto parecchio in passato. Altro giocatore chiave sarà Tom Heaton, che da capitano della squadra avrà un compito tanto delicato quanto di vitale importanza.
Con queste premesse, molto simili a quelle di 12 mesi fa, sulla carta non si può dire che gli inglesi non siano una "candidata" credibile per la retrocessione. Ma adesso che è passato un anno, sappiamo che al Turf Moor sarà comunque difficile passare illesi, perchè il Burnley ha una sua identità e le sue carte da giocarsi nella corsa salvezza, aldilà di qualche dubbio sul valore della rosa. Basterà quella attuale per raggiungere ancora la salvezza?