In casa Bayern Monaco gli occhi sono già drizzati verso il futuro. Dopo gli acquisti di Sule, Rudy e il riscatto di Kingsley Coman, alla corte di Carlo Ancelotti approda anche Serge Gnabry. La notizia è stata ufficializzata ieri tra un po' di stupore generale, sia perché l'obiettivo tra gli esterni sembrava essere Julian Brandt, sia perché il giocatore, secondo i quotidiani tedeschi, pareva già sulla via di Sinsheim, destinazione Hoffenheim. Impossibile però resistere al fascino della divisa biancorossa, così l'ex Arsenal ha optato per la Baviera, rinunciando anche ad un possibile ritorno ai Gunners, i quali l'avevano venduto in estate al Werder Brema per una cifra vicina ai 5 milioni, causa attriti dovuti alla non volontà di rinnovare il contratto per rimanere nel nord di Londra, dopo una pessima annata in prestito al West Brom.

Questa volta non ci sono mancate firme in mezzo, ma una clausola che ammonta a 8 milioni di Euro, quelli sborsati dal Bayern per accaparrarsi uno degli esterni più interessanti del panorama internazionale. Contratto triennale per Gnabry, il quale ha disputato un'eccellente prima parte di stagione 2016/17 a Brema, prima di perdere posti nelle gerarchie anche a causa di un'infortunio. Tony Pulis, suo allenatore nella stagione 2015/16, non aveva speso belle parole nei confronti del classe 1995, tanto che nell'annata gli aveva concesso soltanto 12 minuti in Premier League; un dato in controtendenza con quanto mostrato all'Emirates, nonostante i troppi infortuni. Debutto a 17 anni e 3 mesi, nel 2012, poi diciotto presenze fino all'estate 2015, con un gol (allo Swansea) e due assist (uno decisivo al Tottenham in Fa Cup nel 2014).

Al Werder i numeri di Gnabry sono saliti: undici gol e due assist il bilancio conclusivo. L'annata è stata bagnata anche dall'esordio in Nazionale contro San Marino, con tre reti realizzate, ed uno spezzone a San Siro contro l'Italia. Il trasferimento in estate dopo un solo anno era nell'aria, anche se va detto che il periodo di maggior splendore la squadra di Nouri lo ha vissuto quando l'ex Arsenal non era titolare: nella striscia di 11 risultati utili consecutivi con 9 vittorie, solo nelle prime tre ha avuto spazio nell'undici iniziale.

Il talento, con varie attenuanti, è comunque limpido, ragion per cui il Bayern ha deciso di investirci, mettendo il giovane sotto contratto fino al 2020. Nella testa di Ancelotti probabilmente i titolari continuano ad essere Robben e Ribery, ma Coman e Gnabry scalpitano; con la vicina cessione di Douglas Costa, ormai certa dopo quest'innesto, il Bayern disegna il proprio undici del futuro, a partire dalle corsie.