Ventinove punti in undici partite, una zona Europa mai così vicina e una città che vive un momento magico. A Brema, dopo tanti anni bui, si sogna il ritorno nelle competizioni internazionali, perché il Werder non si ferma più: nel sabato pomeriggio della trentunesima giornata di Bundesliga, la squadra di Nouri infligge all'Hertha Berlino la nona sconfitta consecutiva in trasferta, con un 2-0 firmato dalle reti nel primo tempo del magico duo Kruse-Bartels (gol e assist per entrambi). Ora il Werder è al sesto posto solitario, a 45, un punto sotto l'Hertha, quinto.
Le scelte - Classico undici per Nouri, che dirotta ancora Gnabry in panchina per affiancare Bartels a Kruse. A sinistra Bauer, come sempre, rileva l'infortunato Santiago Garcia. Eggestein fa legna in mezzo al campo. Dardai convive invece con un'emergenza disperata nel reparto arretrato, con Pekarik e Langkamp, oltre a Mittelstadt, c'è il giovanissimo Torunarigha. In mezzo campo per Allan al fianco di Skjelbred, con Darida trequartista.
Werder-Show - Dopo un'iniziale fase di studio, la gara si stappa al nono giro di lancette, perchè Kruse, su un contropiede nato da un corner avversario, si inventa una palla geniale per mandare in porta Bartels, il quale si lancia nello spazio, si libera del proprio marcatore e gela Jarstein, con tunnel in allegato. Il numero ventidue restituisce il favore dopo sei minuti, con l'enorme complicità del portiere norvegese dei bianco-blu: il disimpegno è un assist per l'attaccante del Werder, il quale non deve far altro che toccare lateralmente per l'appunto a Kruse, pronto ad appoggiare in rete il quattordicesimo sigillo stagionale. Il doppio svantaggio scombussola totalmente la testa dell'Hertha, che rischia anche di subire il terzo gol al terzo tiro in porta: Bauer ha praterie centrali da cavalcare, ai venti metri punta l'angolino basso, Jarstein si distende e salva.
Reazione Berlinese - Il margine di sicurezza accumulato nel quarto d'ora iniziale permette ai padroni di casa di abbassare il proprio baricentro, rallentando il rimo dei capitolini - già tendenzialmente al piccolo trotto per natura. La prima chance credibile matura dopo 37 minuti, un colpo di testa di Darida sul primo palo che termina la propria corsa in curva. L'ultimo squillo del primo tempo è invece di Gebre Selassie, che chiama all'intervento l'estremo avversario. Nell'intervallo Nouri è costretto a sostituire l'infortunato Grillitsch con Delaney, non cambiando comunque la fisionomia dei suoi. In campo, nella ripresa, c'è però un Hertha decisamente più convinto, che va vicino al gol con un inserimento di Kalou, che conclude però male col sinistro da buona posizione.
Occasioni perse - L'occasione porta ulteriore fiducia ai berlinesi, i quali provano a sfruttare lo stato di rilassatezza del Werder, anche sbilanciandosi con Duda al posto di Skjelbred. Rimane alto anche Darida, che va al tiro al 65', stavolta inquadrando la porta, ma, da pochi passi, sbuccia la sfera e la consegna morbidamente tra le mani di Wiedwald, firmando comunque il primo tiro in porta dei ragazzi di Dardai. Non fa comunque meglio - anzi... - Gebre Selassie, che sciupa un assist perfetto di Delaney, fuggito sulla sinistra, calciando alto da pochissimi passi. Prova a farla più pirotecnica invece Bauer, con un destro a giro che non passa lontano dall'incrocio dei pali.
Fattore panchina - Inseriscono forze fresche ambo i tecnici per i minuti finali, Dardai prova ad aumentare l'imprevedibilità con Haraguchi, che si posiziona a sinistra e a sette dal termine ispira Ibisevic: colpo di testa centrale del bosniaco, facile per Wiedwald. L'Hertha non la riapre, ma il Werder non la chiude, anche se ci va vicinissimo a un minuto dal termine, quando Kruse e il neo-entrato Gnabry mettono a ferro e fuoco la difesa avversaria: il dieci pennella un cross delizioso per l'ex Arsenal, che in allungo sul palo lontano prova a incrociare in acrobazia, palla a lato di un soffio.
I tre minuti di recupero scorrono senza particolari patemi, i padroni di casa gestiscono il vantaggio senza forzature e portano a casa la nona vittoria negli ultimi undici impegni di campionato, arrivando fino a -1 dagli sconfitti (45 contro 46), che devono ancora una volta fare i conti con un rendimento esterno disastroso.