Che nessuno si nasconda: tutti, fino ad un mese fa o poco più, davano per scontato il primo titolo inglese di Antonio Conte. Alla guida di un Chelsea pressoché infallibile dopo qualche intoppo di inizio stagione, mentre le concorrenti dirette (un po' come quelle del Leicester lo scorso anno) inciampavano qua e là perdendo punti, spesso e volentieri contro squadre della parte destra della classifica. Gli ottimi risultati negli scontri diretti e la possibilità di giocare con testa e fisico liberi dagli impegni di coppa sembravano aver lanciato i Blues già ad un passo dal titolo della Premier League 2016/17.
Invece, dopo quasi tre mesi di risultati utili consecutivi, il Chelsea è scivolato due volte nelle ultime quattro partite: 2-1 sul campo del Crystal Palace lo scorso 1 aprile, con Zaha e Benteke a rimontare Fabregas, ma soprattutto 2-0 incassato ad Old Trafford ieri pomeriggio, quando un temerario Manchester United, senza Mkhytarian e Ibrahimovic dal primo minuto, ha avuto la meglio sulla capolista con le reti di Rashford e Ander Herrera. Nel frattempo, il Tottenham secondo andava avanti travolgendo chiunque gli si parasse davanti: otto gol fatti e nessuno subito nelle ultime due uscite contro Watford e Bournemouth e gap in classifica ridotto a quattro punti. Con sei giornate da disputare, cosa succederà?
IL MOMENTO DI FORMA
I Blues sono stati letteralmente il terrore di tutto il campionato inglese per gran parte della stagione: le famose tredici vittorie consecutive, arrivate esattamente tra il primo ottobre ed il 31 dicembre, hanno aperto un varco mai colmato dalle inseguitrici. A fermare la corsa da record è stato proprio il Tottenham, col 2-0 a White Hart Lane, ma i ragazzi di Conte sono stati bravissimi a non perdere altri punti pesanti fino ad Aprile. Le già citate sconfitte con Crystal Palace e Manchester United, tuttavia, rischiano di mozzare le gambe ad una squadra con pochissima rotazione (sostanzialmente l'11 titolare è quasi sempre quello, con una sola alternativa di livello per reparto) che ha giocato una stagione nettamente al di sopra delle aspettative per tenuta fisica e mentale. Qui, servirà tutto l'acume di Antonio Conte per tenere sulla corda i suoi ragazzi, magari cercando di trovare anche un jolly tra le figurine meno utilizzate, per ottenere quell'ultima spinta essenziale a trascinarsi fino alla linea del traguardo. Comunque, già il recupero di Marcos Alonso e Courtois, assenti per qualche fastidio fisico nell'ultima giornata, potrebbe essere un fattore da non sottovalutare.
Il Tottenham, dal canto suo, sta correndo veloce come non ha mai corso, quantomeno negli ultimi 56 anni: era la stagione 1960/61 quando gli Spurs portavano a casa il loro secondo ed ultimo titolo nazionale. Dal 1963, quando conclusero secondi, non sono mai più riusciti ad agguantare i primi due posti della classifica. Ora, invece, i londinesi sono saldamente al secondo posto (il Liverpool, terzo, è a -5 con una partita in più) ed alle semifinali di F.A. Cup, che disputeranno il prossimo sabato proprio contro il Chelsea. Pochettino si ritrova alla guida di una squadra giovane ma già rodata dalla corsa al titolo fallita lo scorso anno. Lo scotto pagato in Champions (Spurs terzi dietro a Monaco e Leverkusen nel loro girone) e successivamente in Europa League con l'eliminazione ai sedicesimi contro il Gent, ha dall'altra parte permesso di concentrarsi esclusivamente sulle competizioni nazionali ed in particolare sul campionato. Da quel 23 febbraio, infatti, i bianchi di Londra non hanno sbagliato un colpo, travolgendo Stoke, Everton, Southamton, Burnley, Swansea, Watford e Bournemouth. Una striscia di vittorie che farebbe impallidire chiunque, e che lancia il Tottenham verso il finale di stagione nelle migliori condizioni possibili e con un'arma in più: un ritrovato Heung-Min Son, che ha segnato cinque dei suoi dodici gol stagionali in Premier sono nelle ultime quattro partite.
IL CALENDARIO
Il destino vuole che, nel momento più caldo della corsa per il titolo, le due squadre si sfidino, ma in F.A. Cup. Sabato prossimo, infatti, a Stamford Bridge andrà in scena la semifinale di coppa nazionale, per andare a giocarsi poi il trofeo più antico del mondo a Wembley contro la vincente tra Arsenal e Manchester City.
Tornando sul campionato, però, il Chelsea può dormire sogni tranquilli: i quattro punti di vantaggio possono perderli solo i blues. Le sei sfide rimaste, infatti, vedranno i londinesi affrontare il Southampton, fuori da ogni dicorso di classifica ed imbottito di assenze, in casa, per poi andare a Goodison park a sfidare l'Everton, vera ed unica minaccia del lotto. Ad inizio maggio, poi, arriveranno a Stamford Bridge gli uomini del Middlesbrough: per loro, molto dipenderà dalla classifica. Potrebbero infatti arrivare con la grinta di chi è in piena lotta per non retrocedere o già quasi condannati alla Championship. Le ultime tre sfide, idealmente le tappe in cui si potrebbe già sollevare il trofeo, sarebbero contro WBA, Watford e Sunderland: le prime due non hanno già ora nulla da chiedere alla classifica, mentre i Black Cats, a meno di miracoli, saranno già matematicamente retrocessi. Attenzione massima dunque, ma difficilmente Conte troverà delle armate a sbarrargli la strada.
Discorso opposto per il Tottenham, che ha appena finito il suo tour (almeno sulla carta) di squadre "cuscinetto" o quasi: il futuro riserva più di un'insidia. Si inizia dal 25 aprile, con gli Spurs impegnati nel primo dei tre derby consecutivi: quello in casa del Crystal Palace. Le Eagles, già giant-killer qualche giornata fa proprio col Chelsea, vogliono ripetersi per allontanare definitivamente lo spettro retrocessione. Poi, a White Hart Lane toccherà agli acerrimi nemici: i Gunners. Quella con l'Arsenal sarà come al solito una partita a sé, avulsa da ogni logica che non sia quella dei novanta minuti. Considerato che in contemporanea il Chelsea sfiderà l'Everton, verosimilmente questo potrebbe essere il punto di svolta del finale di stagione. Per il resto, ad aspettare gli Spurs ci saranno il West Ham, tranquillo a metà classifica, ed il Manchester United, in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. Match tranquillo anche il penultimo, in trasferta con un Leicester probabilmente già in vacanza, mentre un grosso punto di domanda avvolge l'Hull City: se le Tigers non dovessero riuscire ad accumulare del distacco sul terzultimo posto, potrebbero arrivare a giocarsi la permanenza nella massima serie nell'ultimo match della stagione. Pochettino, invece, spera di poter essere ancora in corsa per qualcosa di decisamente più prestigioso.