Avere in squadra Zlatan Ibrahimovic prevede oneri e onori. Inutile evidenziare ancora una volta l'impatto che lo svedese è in grado di avere sulle squadre in cui gioca, sia a livello tecnico che a livello di carisma. La stessa personalità, però, può portare a dichiarazioni forti anche fatte in pubblico, messaggi inequivocabili da lanciare a squadra e ambiente se le cose non vanno come vorrebbe lo svedese. Più o meno quello che sta accadendo al Manchester United di Josè Mourinho. Ultimo mezzo passo falso in Premier League il pari casalingo contro l'Everton.

Risultato che non è per niente andato giù ad Ibrahimovic che nel post partita si è sfogato in maniera piuttosto plateale: "La classifica non mente, siamo dove meritiamo di essere. Non ricordo nemmeno l'ultima volta in cui sono arrivato secondo, sono l'unico leone in una squadra di micetti... Sono venuto qui anche se lo United non doveva giocare la Champions, sapendo quella che era la situazione del team. Non era una squadra tra le favorite per vincere la Premier e io sono venuto comunque per dare una mano. Sono venuto qui per fare quello di cui sono capace, cercando di portare più in alto possibile il team. Futuro? Ho 35 anni, non più 20. Tutto dipende da quello che vuoi tu, da quello che vuole il club e dai piani societari. Non sono venuto qui a perdere tempo, sono venuto qui per vincere."

Parole forti quelle dello svedese che aprono a qualche interrogativo pure sul suo futuro, visto che lo United vorrebbe prolungare il rapporto con Ibrahimovic, ma per ora le risposte arrivate dallo svedese sono tiepide. I Red Devils rischiano di rimanere esclusi dalla Champions League anche nella prossima stagione e bisognerà capire se Ibrahimovic sarà disposto ad accontentarsi di giocare al giovedì anche l'anno prossimo. Situazione in evoluzione e da monitorare perchè quando c'è di mezzo la coppia formata da Raiola e dallo svedese ci si può aspettare davvero di tutto. Interessante sarà anche capire quali saranno le prossime mosse di Mourinho. Il portoghese è stato decisivo la scorsa estate per lo sbarco di Ibra ad Old Trafford e anche in questa situazione il suo ruolo potrebbe pesare molto, se non addirittura essere decisivo per le prossime scelte del numero 10 svedese.