Un pareggio che non accontenta nessuno e fa sorridere solo e soltanto le avversarie dirette per la Champions League. Il verdetto dell'Emirates, dove Arsenal e Manchester City chiudono la 30esima giornata di Premier League, è un 2-2 che amareggia ambo le compagini. Due volte in vantaggio gli ospiti, due volte pareggio di casa. Alla fine è un punto a testa, il centro classifica rimane una bolgia ancora da definire, ma il City rischia di dover salutare le ambizioni da titolo.

Le scelte Wenger non sorprende ed opta per il classico 4-2-3-1 senza esperimenti, schierando Coquelin in mediana al fianco di Xhaka e scegliendo Welbeck in avanti. Tra i pali Ospina prende il posto dell’infortunato Cech. Guardiola vara un 4-1-4-1 con Navas basso da terzino destro, mentre Fernandinho torna a centrocampo, per schermare e dare protezione al poker di fantasisti, composto dai soliti noti, alle spalle dell’unica punta Aguero. Caballero in porta, Otamendi trova posto in difesa.

Squadre sbilanciate in avanti e gara velocissima sin dalle prime battute, la difesa alta dei padroni di casa lascia campo ai tagli e alle imbucate Sky Blues, la prima è verso Sterling, su cui esce Ospina trovando anche un rimpallo favorevole per sventare; sul capovolgimento di fronte Welbeck per poco non si avvale di una situazione simile, ma la palla sfiora solamente il palo. Così, al 5’, passa il City: lancio in verticale per lo scatto di Sané, che brucia un Bellerin distratto, salta il portiere e deposita in porta col mancino lo 0-1.

Dieci minuti di gioco e i ragazzi di Guardiola vanno anche vicinissimi al raddoppio, colpendo due legni nell’arco di pochi secondi, prima con De Bruyne da fuori area, poi, sulla ribattuta, con Silva in piena area - quest'ultimo con deviazione determinante di Ospina.

Si scuote l’Arsenal, dopo la sofferenza iniziale prova a piantare le tende nella metà campo avversaria, trovando un buon fraseggio ma mancando di concretezza in fase di rifinitura. Dopo una decina di minuti in cui la frenesia prende il sopravvento, i Gunners pervengono al primo tiro in porta della propria gara, una girata col destro di Ozil che assume le sembianze di una telefonata a Caballero. Non va meglio a Monreal, destro dal limite sugli sviluppi di un corner che sorvola il montante. La gara è intensa e maschia, le due compagini non si risparmiano nei contrasti, con Marriner indeciso sul metro; l’arbitro indovina però la decisione alla mezz’ora, quando Fernandinho interviene da dietro su Sanchez in piena area per togliergli il pallone con la punta, rischiando tantissimo ma risultando efficace. Il cileno ci prova anche col destro a giro, sfiorando solo il palo.

Sorrisi, solo parziali, per i Citizens. | Fonte immagine: Twitter @ManCity

Il momento è però favorevole alla squadra di Wenger, la quale riesce a trovare un pareggio tutto sommato meritato a cinque dall’intervallo: Mustafi di testa rimette in area un pallone sputato dalla difesa sugli sviluppi di un corner, ci si avventa Walcott, che beffa la copertura di Clichy e di punta imbuca l’1-1. Neanche due giri d’orologio e l’Arsenal si siede, così il punteggio cambia nuovamente. Il City rimanda in apnea i londinesi, prima colpendo il palo con De Bruyne (deviazione provvidenziale di Koscielny), poi sul prosieguo dell’azione, complice una palla persa in uscita da Ozil, col diagonale chirurgico di Aguero che si insacca. Reazione e contro-reazione, Sanchez nel recupero inventa dalla sinistra, Walcott taglia e tenta di punta, palla alta di poco. All’intervallo è 1-2, con pioggia di occasioni e tanta intensità.

La ripresa si apre con una doppia novità sul terreno di gioco: Guardiola equilibra i suoi togliendo Sterling e inserendo Yaya Touré, Wenger cambia in difesa con Gabriel al posto di un probabilmente acciaccato Koscielny. I più pericolosi sono però i soliti noti (sponda Citizens), De Bruyne inventa ed è pericolosissimo quando crea, mentre Aguero di testa da ottima posizione mette fuori sciupando l’assist di Navas. Sempre di testa Mustafi, al contrario dell’argentino, non perdona e sovrasta Otamendi per impattare il cross da corner disegnato da Ozil. Di nuovo pari al 53’, è 2-2 all’Emirates.

Come nel primo tempo, pochi giri d’orologio e di nuovo sponda blu di Manchester che bussa alla porta di Ospina, il colombiano risponde presente sul destro dalla distanza di Fernandinho ed è miracoloso, al sessantacinquesimo, a volare in presa su un colpo di testa ravvicinato di Aguero, ispirato ancora da una corsa di Navas a destra.

Perde colpi la gara con lo scorrere dei minuti, si gioca soprattutto nella metà campo offensiva del City, mentre l'Arsenal cerca di ripartire senza mai troppa convinzione. Entrano in campo anche forze fresche come Giroud e Iwobi; la migliore occasione capita quasi per caso sui piedi di Ozil a dodici dal termine, ma il tedesco è totalmente sorpreso dall'errore di Otamendi che gli offre la chance di avventarsi sul pallone e non concretizza, con Caballero in uscita. Non fa meglio Silva dall'altra parte, mancino dai venti metri strozzato e lento che termina largo, controllato dall'estremo colombiano dei padroni di casa.

L'urlo di Mustafi dopo il 2-2. | Fonte immagine: Twitter @Arsenal

Nel finale tornano a riaccendersi i ritmi soprattutto dei londinesi, i quali sì rischiano più d'una volta in fase di uscita, ma quando questa è efficace la ripartenza è garantita: tre dal novantesimo, quando Iwobi conclude un contropiede ben orchestrato con un destro alto. Largo, invece, quello di Navas un paio di minuti dopo, sugli sviluppi questa volta di un calcio d'angolo. Di fatto è l'ultima occasione di un match che, dopo tre di recupero, si spegne sul triplice fischio di Marriner. Sale a 51 l'Arsenal, con 28 partite giocate, sette punti sotto i Citizens, i quali ora rimangono, con un turno da recuperare rispetto ai trenta canonici, a -11 dal Chelsea capolista, a 58 punti.