Il Tottenham fatica, soffre, ma riesce a mandare al tappeto il Burnley a domicilio, con le reti di Dier e Son, tutte nella ripresa. Quarta vittoria consecutiva per la truppa di Pochettino, che approfitta del passo falso interno del Chelsea, per avvicinarsi sul -7, consolidando la seconda posizione in classifica. Senza Kane, i lilywhites faticano a concretizzare, inoltre la sfortuna fa il suo corso, mettendo KO Wanyama e Winks in meno di due minuti, mentre Janssen esce anzitempo per crampi, tuttavia Son mette in archivio la gara al primo pallone toccato, dieci minuti dopo il vantaggio iniziale, firmato da Dier. Burnley a +5 dalla zona retrocessione, non vince da otto partite, con l’ultima vittoria che risale il 31 gennaio, contro il Leicester City.
Scolastico 4-4-2 per i Clarets di Dyche, con capitan Heaton tra i pali, dietro al duo centrale Mee e Keane, mentre Lowton e Ward presidiano le fasce. In mediana presenti Barton e Jeff Hendrick, affiancati da Boyd e Arfield mezz’ali. Il peso dell’attacco è sulle spalle del tandem offensivo Barnes-Gray. Pochettino ripropone il solito 3-4-2-1, ma con qualche modifica obbligata rispetto alla formazione tipo: Janssen trova una maglia da titolare come punta centrale, dietro ai trequartisti Dele Alli ed Eriksen, mentre c’è spazio per il giovane Winks in mediana con Wanyama. Un po’ di turnover anche nel reparto arretrato, con Trippier che sostituisce Walker a destra, mentre sul versante opposto c’è Davies, davanti al trio Vertonghen-Alderweireld-Dier in difesa e Lloris in porta.
Come di consueto, gli Hotspur macinano gioco, raggiungendo una percentuale piuttosto elevata di possesso palla, ma i padroni di casa difendono con ordine, limitando al massimo le sortite offensive degli avversari: solo una conclusione per parte nei primi quindici minuti, ma nulla degno di nota. La partita stenta a decollare, passa il tempo, ma le occasioni tardano ad arrivare: solo alla mezz’ora di gioco, prima vera chance da gol, per il Tottenham, con Eriksen, che impegna Heaton con un mancino dal versante sinistro, mentre Alli manda clamorosamente alto sulla ribattuta a porta vuota, facendo infuriare Pochettino. Dopo l’occasione mancata da Alli, per il Tottenham solo brutte notizie: Wanyama esce al 43’ per un guaio muscolare, passando il testimone a Dembelè, mentre Winks in pieno recupero va KO dopo un brutto scontro con l’avversario e viene sostituito da Sissoko, chiudendo un primo tempo avaro di emozioni a reti bianche.
Si torna sul prato del Turf Moor, il Tottenham prova a sbloccare la partita con Janssen al 49’, impegnando Heaton, mentre la difesa salva su Sissoko, che era diretto verso la ribattuta a porta vuota. Altra ghiotta chance cinque minuti dopo, con Davies, servito da Janssen, che costringe l’estremo avversario agli straordinari, ma la partita resta sullo zero a zero. Al 63’, Janssen recupera palla e vede Sissoko, ma l’ex Newcastle sciupa in area, tuttavia, al 66’ arriva il tanto atteso gol: sugli sviluppi di un corner, Dier controlla la sfera nell’area piccola e scarica un destro imparabile, portando in vantaggio il Tottenham.
Al 72’, la maledizione si abbatte ancora sul Tottenham, con Janssen che crolla in campo in preda ai crampi, venendo sostituito dal coreano Son Heung Min, l’uomo del destino, che ribalta la sorte e firma il due a zero al 77’, abilissimo nell’appoggiare a rete una diagonale di Alli. Il numero venti inglese sfiora il tris tre minuti dopo, con un destro a giro dal limite dell’area, ma la sfera si spegne sul fil del palo, alla sinistra di Heaton. Forti del doppio vantaggio rassicurante, il Tottenham amministra sapientemente il risultato, senza prendere ulteriori rischi e ottiene tre punti fondamentali per staccare il Liverpool e ne guadagna altrettanti sul Chelsea, caduto in casa contro il Crystal Palace.