L'ex attaccante del Milan, M'Baye Niang, ha rilasciato un'interessante intervista al The Guardian. Il francese, attualmente in prestito al Watford, ha parlato del divorzio con i rossoneri: "La gente mi chiede se le aspettative fossero troppe, ma non è mai solo una questione di troppa pressione. Ho giocato partite molto importanti, e sono stato anche abbastanza fortunato da segnare durante questo match. Se sei al Milan è perchè meriti di esserci. Ho meritato quel trasferimento perché ho lavorato. Ho la giusta forza e carattere per stare in un così grande club. Posso sopportare la pressione dei riflettori: mi piace che le persone siano interessate a me, che guardino le mie partite, se non riesci a fare i conti con questo sei costretto a cambiare club, ma questo non è il motivo per cui me ne sono andato".
Tanti gli errori, i passi falsi extracalcistici per il francese in questi anni: "Quando si è giovani, tutti fanno errori. Certamente, tornando indietro di qualche anno, ho solo brutti ricordi, di errori stupidi. Errori che mi hanno fatto male. Ma ora mi piace pensare di essere più maturo, più saggio, e capisco maggiormente di come funziona la vita e di come vanno le cose. Quei giorni mi sono serviti per accumulare esperienza che potrà aiutarmi. Ho imparato da quelle stupidaggini".
Ora al Watford di Walter Mazzarri cerca tranquillità, ma Niang si toglie altri sassolini dalla scarpa: "Avevo stagioni al Milan nelle quali giocavo, altre in cui non avevo minuti e finivo in prestito come al Montpellier e al Genoa. Hanno cambiato allenatore così tante volte da quando sono arrivato, che diventava difficile per un ragazzino come me. Ed il calcio si basa quasi totalmente sul saper mantenere alto il proprio livello, io non ero costante a sufficienza. Forse è questo ciò che mi ha frenato maggiormente".
Infine: "Ho sempre seguito un solo principio di vita, quello che, qualunque cosa accada, non è mai un fallimento. È solo una questione di saper imparare, saper migliorare e tornare al vertice. Ero in un grandissimo club, giocavo con top player. Ora sono qui perchè, ovviamente, ho bisogno di imparare ancora tanto. Quindi abbasserò la testa e lavorerò come un 'cane'. Se lo faccio, so che tornerò ad altissimi livelli. Ho ancora tante opportunità davanti a me. Non è che il mio rapporto con il Milan si sia completamente spezzato, ma semplicemente avevo bisogno di un cambiamento. La mia carriera me lo chiedeva. Ce ne siamo accorti entrambi, sia io che il club".
[The guardian, gianlucadimarzio.com]