+13 sulle seconde, un successo totale, meritato e sudato fino all’ultimo pallone. Anche senza Eden Hazard. Il Chelsea vince 2-1 sul campo dello Stoke e dimostra di nuovo tutte le proprie qualità: compattezza, fiducia, carattere, convinzione. La Premier League, a 9 giornate dalla fine, forse ha definitivamente trovato il suo dominatore assoluto, che oggi non ha concesso nemmeno un tiro in porta su azione ad uno Stoke City che si arrende solo alla fine.
Una prima frazione che nasce, matura, e si conclude sotto il segno delle palle inattive. In una fattispecie in cui il pallino del gioco è mantenuto per la maggior parte dalla squadra più qualitativa, e in cui quelli che devono difendere lo fanno nella maniera migliore possibile, il ruolo dei calci da fermo diventa assolutamente fondamentale. E l’esempio più calzante, è quello dei primi 45 minuti che contrappongono Stoke City e Chelsea. Partita viva, sostenuta da ritmi elevatissimi ed accesi duelli individuali, dove il Chelsea esprime al solito un calcio sopraffine e prelibato, frenato però dall’entusiasmo e dalla veemenza dei locali. Il primo errore della gara avviene al 17’, quando un distratto Arnautovic lascia libera la corsia a Marcos Alonso, sul quale poi compie il fallo che fa scaturire il successivo gol del Chelsea. La punizione si batte da posizione decentrata, sulla destra di Grant, ma anche se la zona sarebbe ideale per un cross, Willian decide di spedirla sul primo palo sorprendendo il portiere inglese. È il fulmine che apre il cielo al Chelsea, è 1-0 Blues.
Ma non è finita, perché al 29’ da un’altra punizione Marcos Alonso troverà lo spazio per calciare un potente destro verso la porta dello Stoke, stavolta parato da Grant. 5 minuti più tardi i padroni di casa segnano, tanto per cambiare, sugli sviluppi di un calcio da fermo, con Martins Indi, ma la rete viene giustamente annullata per la posizione di offside attiva di Saido Berahino (che tra l’altro aveva spinto David Luiz). Sul finire di una frazione burrascosa, agitata soprattutto dal solito, astuto Diego Costa e le sue battaglie personali con i difensori biancorossi, lo Stoke trova la gioia del pari con il rigore trasformato da Walters, al 38’ minuto, concesso da un ingenuo fallo di Cahill. Stoke che quindi rientra nella pancia del Britannia Stadium sull’1-1, e che concretizza l’unico tiro della propria gara: il rigore di Walters.
Ripresa che si riallaccia al tema tattico in precedenza proposto: il Chelsea gestisce il pallone - stabilmente nella metà campo avversaria -, mentre lo Stoke City cerca di resistere e di utilizzare le transizioni come arma, per sorprendere una squadra che offende quasi a pieno organico. Queste transizioni sono sporadiche ed infruttuose, ma allo stesso tempo i padroni di casa non vivono particolari pericoli. Fino al 66’. Ancora una volta si ripresentano i Blues con un calcio di punizione, stavolta da posizione centrale sui 25-30 metri, sul quale si proietta Marcos Alonso, il cui sinistro viene ricacciato in campo dalla traversa. Il Chelsea continua a mettere pressione con un attacco interminabile, e con il passare dei minuti, inevitabilmente, il muro dello Stoke va a perdere consistenza.
Al 75’ Pedro impegna Grant con un gran sinistro, dopo il duello vinto da Willian contro Martins Indi, che libera lo spagnolo per una golosa conclusione. È il preludio del meritato premio che arriverà all’87’, quando Gary Cahill segna il quarto, pesantissimo gol stagionale. Arriva, manco a dirlo, sugli sviluppi di un corner: David Luiz tocca di testa, rinvia male Pieters, arriva il capitano, ed è 2-1.
Nel finale Diego Costa e Loftus-Cheek si mangiano il raddoppio, e Bardsley si fa pure espellere. Ma poco importa: Antonio Conte esplode in un grido di gioia, perché ben conscio che quest’oggi è arrivata una delle vittorie più importanti della stagione.