Il Genk vola ai quarti dell'Europa League. Bastava soltanto l'ufficialità ai belgi dopo la vittoria per 2-5 all'andata del derby degli ottavi: oggi le reti di Castagne e Verstraete (classe 1999) sono bastate per firmare il risultato finale di 1-1. Qualche episodio arbitrale dubbio nemmeno troppo contestato: la gara è stato giocata su ritmi da amichevole estiva, con nessun cartellino giallo estratto. Traguardo storico per gli odierni padroni di casa, per la prima volta della loro storia nelle migliori 8 del torneo. Di seguito il racconto della gara.
Albert Stuivenberg sceglie un 4-2-3-1. In porta c'è Ryan; davanti a lui i terzini Castagne e Uronen, in mezzo ecco Brabec e Colley. Pozuelo e Berge in mediana. In avanti, dietro all'unica punta Samata, troviamo Boetius, Malinovsky e Buffel. La risposta di Hein Vanhaezebrouck è schierata con un 3-4-3 che vede Kalinic (soltanto cognonimo della punta della Fiorentina) fra i pali. In difesa Gigot, Mitrovic e De Smet. Foket e Simon sono i tornanti, mentre Dejaegere e Rabiu le mezzali. Kalu e Coulibaly supportano Perbet in attacco.
Prime battute del match non particolarmente precise. Ad entrambe le squadre manca lo spazio di agire, uno dei migliori in campo è Boetius che gioca fra le linee senza però fare qualcosa di concreto prima del 20esimo, quando l'olandese premia la sovrapposizione di Castagne che incrocia da posizione defilata: l'angolo pescato dal terzino con la sua rasoiata è quello migliore e sblocca la gara. La reazione degli ospiti è concretizzata da un traversone per Coulibaly che, inseritosi sul secondo palo, da posizione estremamente favorevole non inquadra il bersaglio sfiorando soltanto il pari.
Al 34esimo c'è qualche recriminazione di Samata, che mandato all'uno-contro-uno con Kalinic viene steso dal portiere avversario: secondo l'arbitro è soltanto calcio d'angolo, i replay fanno venire più di qualche dubbio sulla validità della chiamata che avrebbe probabilmente chiuso definitivamente i giochi con il penalty. Al di fuori di un altro colpo di testa firmato Perbet sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti battuta in mezzo (che comunque non porta sviluppi) non ci sono episodi di rilievo nel primo tempo che termina sul parziale di 1-0.
La ripresa non è così diversa dalla prima frazione. I ritmi sono bassi e gli errori tecnici tantissimi. Kalu prima (con un'iniziativa personale che trova l'intervento di Ryan senza troppi problemi) e Mitrovic poi (stacca su corner, altro intervento tutto sommato non impossibile per l'estremo difensore oppositore). Samata prima dell'ora di gioco cerca di raddoppiare con un capolavoro dopo aver saltato due avversari, ma la sua conclusione dal limite è larga. Il neo-entrato Verstraete prova a farsi vedere pure lui: il suo tentativo da fuori sulla respinta da calcio d'angolo termina altissimo. Coulibaly non concretizza un'altra palla gol per la squadra in trasferta trovando l'uscita di Ryan a sporcare il suo colpo di testa.
Il talento di Boetius è stato davvero devastante in questo match: l'ex Basilea va vicino a premiare la sua prestazione con un gol a 10' dal termine, lanciato da Schrijvers in profondità, trovando però soltanto il palo da defilato dopo aver saltato il portiere. Gol sbagliato, gol subito: la discesa di Kalu vale per Verstraete, 17enne, la possibilità del suo primo gol in Europa League, e il talentino non sbaglia infilando la sfera nell'angolo giusto. Termina così il match: risultato di 1-1.