La sconfitta che azzoppa ogni ambizione, la squadra di Arsène Wenger, probabilmente, l'ha subita ieri sera sul nobile prato di Anfield Road, contro il Liverpool di Klopp e Coutinho. Il sempre più discusso allenatore francese, da 21 anni ormai al servizio dei Gunners, raggiunge l’apice più basso della stagione con 3 sconfitte nelle ultime 4 di Premier League. Potrebbe lasciare a fine stagione, se ne è parlato molto, ma potrebbe non essere l’unico addio significativo.
C’è una tangibile e generale aura di malcontento in casa Arsenal, ma questa viene in particolar modo palesata da Alexis Sanchez, fuoriclasse cileno da 20 gol in questa stagione (17 in Premier League, 3 in Champions).
Il numero 7 biancorosso ieri è partito dai box in una delle partite più sentite e delicate dell’anno (quella contro il Liverpool di ieri sera), e questo fatto ha parecchio infastidito lui, tifosi, e società. Prelevato dal Barcellona il 10 luglio 2014 per la rilevante cifra di 42.5 milioni di Euro, Sanchez è immediatamente divenuto il beniamino dei tifosi dell’Arsenal, deliziati dal cileno con splendidi gol, assist, giocate. Gli unici successo sui quali può contare el Nino Maravilla durante il suo cammino inglese, finora, sono la FA Cup vinta nel 2015 contro l'Aston Villa, sconfitto 4-0 (partita in cui anche Sanchez risultò decisivo con una rete), insieme a due Community Shield. Forse troppo poco per uno come lui, top player di classe assoluta, che - stando a recenti vociferazioni - si starebbe già guardando in giro per una nuova sistemazione il prossimo anno.
Il suo contratto che scade il 30 giugno del 2018, ma oggi come oggi la sensazione è che il rapporto del connubio Sanchez-Arsenal sia ai minimi storici, favorito da una cattiva gestione della situazione da parte dell’allenatore Arsène Wenger. E il rinnovo sembra solo un miraggio.