L'allontanamento di Claudio Ranieri dalla guida tecnica del Leicester City è stato a mani basse l'evento mediatico dei giorni post-Champions, ma oltre allo sdegno di chi gridava alla mancanza di riconoscenza verso l'allenatore romano, qualcuno ha anche detto che l'esonero fosse necessario e la prova è arrivata ieri sera.
Le Foxes hanno ottenuto la più importante e convincente vittoria della stagione sconfiggendo per 3-1 il Liverpool al King Power Stadium, grazie a una sontuosa prestazione dei tre cardini della squadra: Schmeichel, Drinkwater e Vardy. Sono soprattutto i primi due ad essere tornati quelli che lo scorso anno hanno fatto innamorare tutto il mondo della favola Leicester, dando adito a chi pensava che nello spogliatoio dei Filberts ci fosse qualcuno che remasse per l'esonero di Ranieri. Il primo è tornato a disegnare traiettorie splendide con il pallone per servire il secondo che ha ritrovato la via del gol, prima sorprendendo Leiva alle spalle, poi con un grande stacco aereo in mezzo all'area, mentre il portiere è tornato ad essere quanto di più vicino c'è a suo padre Peter.
Con Shakespeare in panchina il Leicester ha ritrovato fame, grinta e corsa che quest'anno ha mostrato solo in Champions League, mentre in Premier era diventato una squadra abulica, senza voglia e quindi facile preda di quasi tutte le squadre della massima divisione inglese. Inoltre, l'ex assistente del tecnico italiano non ha poi cambiato molto, limitandosi a rispolverare il vecchio 4-2-3-1 utilizzato da Ranieri e a dare una maglia da titolare ad Okazaki, che comunque giocava spesso con l'allenatore del Testaccio. E' evidente quindi come il legame quasi mistico tra la squadra, soprattutto i senatori, e l'ex-allenatore fosse venuto meno e l'allontanamento di Ranieri fosse necessario per rinvigorire lo spogliatoio. Resta da risolvere il rebus di chi siederà sulla panchina del King Stadium, ma una cosa è certa: troverà una squadra disposta a lottare fino all'ultimo secondo per ottenere la permanenza in Premier League.